Precedente / Successivo

Opere dalla Collezione di Bruno Mantura

martedì 23 marzo 2021, ore 15:00 • Roma

103

Giulio Bargellini

(Firenze 1875 - Roma 1936)

Meditazione, 1892

Stima

€ 600 - 900

Lotto venduto

€ 1.536

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

tecnica mista, carboncino e biacca su carta
cm 37 x 61,8

firmato in basso a destra: G Bargellini

Insieme nel lotto, antica riproduzione fotomeccanica con possibili interventi autografi dell'artista raffigurante scena dall'antichità classica.


Esposizione

Roma, Galleria Prencipe, 2019. 

Bibliografia

Un coup de coeur. Grafica tra Italia e Francia dalla raccolta di Bruno Mantura, catalogo della mostra a cura di T. Sacchi Lodispoto, S. Spinazzè, Roma, Galleria Prencipe, 14 febbraio – 16 marzo 2019, p. 71 n. 20.

Il disegno è uno studio preparatorio per il dipinto Meditazione, disperso, noto dalla fotografia Alinari nella quale si legge in basso a sinistra “G.Bargellini 1892”. È compreso nella lista di fotografie di opere di Giulio Bargellini contenuta nel Catalogo Fratelli Alinari Soc. An.I.D.E.A., Firenze, via Nazionale 7. Catalogo delle Fotografie di opere d’arte Arte Moderna. Quadri e sculture: a p. 8 sono elencate 12 fotografie di quadri di Bargellini e il n. 16335 è proprio Meditazione.

Il soggetto appartiene al periodo iniziale in cui Bargellini realizza dipinti alla maniera di Alma Tadema. Lavorava allora Firenze come decoratore di ambienti, collaborando col suo maestro Augusto Burchi, e dovette essere Francesco Vinea, l’altro suo maestro, a instradarlo verso un genere richiesto da gallerie d’arte e collezionisti. In un elenco cronologico delle sue opere redatto probabilmente verso la fine degli anni Venti, quando aspirava ad essere ammesso tra gli accademici della Reale Accademia d'Italia, Bargellini indica la sua produzione all’antica degli anni 1892-93 sotto la dizione generica “quadri di soggetto romano”; nell’anno 1900 pone La preferita, Eterno idioma, Saffo e Faone, col nome dei destinatari e le ubicazioni. Dunque egli produsse quel genere di dipinti per un lungo periodo di tempo: dopo gli studi di disegno di anatomia, intrapresi all’Accademia, per prepararsi al concorso per il Pensionato artistico nazionale di Pittura del 1894, e dopo essersi trasferito a Roma il 1 gennaio 1897, in seguito al conseguimento del Pensionato nel concorso del 1896 con il saggio Pigmalione, almeno fino al 1900, quando aveva ormai avviato un percorso personale sull’onda della influenza dei preraffaelliti, dei simbolisti idealisti e di Klimt.

Da soggetti semplici, con una sola figura, si era andato spostando a composizioni riunite sotto la dizione generica “Idilli”: un giovane e una fanciulla in atteggiamenti e situazioni sentimentali (Idillio in due versioni, La preferita, Sogni spiati), messe in scena con più figure, come Eterno idioma (due versioni, una nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti).Il giovane di solito è lui stesso ripreso da fotografie in posa. Meditazione ha, in confronto al precedente Mestizia (1889, noto da una fotografia Alinari), una fanciulla seduta in atteggiamento accasciato su un sedile in pietra e dietro di lei alberi e cielo, una valenza ideale: una fanciulla seduta su un sedile a esedra, tiene un ramo fiorito in mano, i grandi occhi sbarrati fissi davanti a sé; e ad introdurre pensieri nella sua mente attraverso il suono della siringa è un piccolo Eros, arrivato in volo vicino a lei con la faretra e l’arco. Sono pensieri amorosi. Ai suoi piedi fiori sparsi e nel bacino pelli di fiera e una cetra. Sulla fascia della seggiola si legge Giulio, il nome dell’artista: una firma.

Messo a confronto con il dipinto, il disegno presenta alcune differenze e delle incertezze: la sponda del sedile ha una forma semplice, sul piano è poggiata la cetra, l’albero è spoglio; il ramo in mano alla fanciulla è semi cancellato, l’amorino accanto a lei è quasi illeggibile tranne che per l’ala aperta, nel bacino ai suoi piedi sembrano essere delle fiere.

Nel suo modo di lavorare, Bargellini partiva generalmente da piccoli schizzi sommari in cui abbozzava la composizione, le posizioni delle figure e degli oggetti, ma per dipinti analoghi a Meditazione, come Mestizia, e altri sul tema “Idillio”, si conoscono disegni lineari netti e precisi, affini a questo, che però è tecnicamente più elaborato, con zone a biacca e a chiaroscuro.

                   

Anna Maria Damigella                                                                                            

Contatta il dipartimento

artefigurativa.milano@finarte.it, artefigurativa.roma@finarte.it 02 3363801 - 06 6791107 Scrivici su Whatsapp