Grazie all’online le aste non si fermano. Ottima la partecipazione per Fotografia

Forte di un corposo catalogo la vendita vola sul web come mai prima e supera se stessa sfiorando i 400.000 euro di aggiudicato. Un notevole incremento anche degli acquirenti stranieri.

VIK MUNIZ, Pictures of pigment: The Eruption of Mount Vesuvius, after Sebastian Pether, 2007 - Venduto € 13.899

In una Milano surreale, la sessione d’asta di martedì 17 marzo del Dipartimento di Fotografia ha registrato un riscontro sorprendente, totalizzando un venduto che si avvicina ai 400.000 euro e registrando un +40% sull’asta di ottobre.

In questo particolare momento storico un risultato concreto e incoraggiante, nonostante la chiusura al pubblico per la partecipazione in sala. La vendita ha riscosso un notevole successo con la partecipazione numerosa da remoto di collezionisti, appassionati e curiosi da tutto il mondo che si sono lasciati idealmente prendere per mano dal battitore. Tra gli stranieri al primo posto troviamo gli americani che rappresentano il 35% degli acquirenti (prima città New York ), segue il mercato svizzero al 14% e quello francese all’11%.

Grazie alle piattaforme online, allo streaming video e ai consueti telefoni l’incanto è entrato direttamente nelle loro case, svelando una dopo l’altra le rarità che il Dipartimento di Fotografia di Finarte è riuscito a raccogliere in questi mesi dando forma a un catalogo che si distingueva per qualità e ritmo.

L’asta fin dalle prime battute è stata dinamica e frizzante con stampe di autori italiani aggiudicate ben oltre la stima massima: il bel ciba-chrome di Franco Fontana, un angolo inusuale e assolato della città di Zurigo (lotto 3), aggiudicato a € 3.584.

FRANCO FONTANA, Zurigo, 1981 - Venduto € 3.584,00

FRANCO FONTANA, Zurigo, 1981 – Venduto a € 3.584

Il ponte silente della nave da crociera di Luigi Ghirri al lotto 6 a ben 7.620 €. Proseguendo con il lotto 8, la visione della spiaggia animata di Viareggio di Massimo Vitali aggiudicata a € 3.072,  fino alla veduta di Roma di Gabriele Basilico al lotto 15 battuta a  € 5.856, opera di cui è stata riconosciuta la rarità per l’inusuale presenza della figura umana negli scatti del fotografo milanese.

Ottimi risultati anche per le due stampe proposte del fotografo fiorentino Massimo Listri, con la Biblioteca di Weimar al lotto 13 venduta a € 2.816 e, al lotto successivo, il Castello di Rivoli a € 6.380, suo nuovo record italiano.

Dopo i buoni risultati di altri autori italiani, tra il lotto 53 e il 63, l’asta si infiamma con una escalation di importanti aggiudicazioni di fotografi internazionali di fama mondiale a cominciare da Wolfgang Tillmans, il cui operaio giapponese trova una nuova location lavorativa per  € 5.100, proseguendo con i monaci Shaolin di Steve McCurry aggiudicati rispettivamente a € 3.584 € e a € 2.560, i classici ritratti femminili di Nobuyoshi Araki o il ritratto di Amanda dell’americana Nan Goldin.

Culmine di questa cavalcata straordinaria la strepitosa opera unica con collage di piume e interventi a gouache di Peter Beard, venduta per ben € 21.339.

PETER BEARD, <em>Spitting Cobra, Tsavo</em>, 1960 - Venduto € 21.339

PETER BEARD, Spitting Cobra, Tsavo, 1960 – Venduto € 21.339

Di particolare pregio e rarità come passaggi in asta l’Untitled dalla serie Women of Allah dell’iraniana Shirin Neshat, la bella stampa, lotto 91, con scritte in farsi a mano dell’autrice viene battuto a € 10.139 .

Ottima anche la performance di William Eggleston con due sue classiche stampe realizzate on the road per gli States aggiudicate sopra i € 6.000.

La presenza americana ha continuato a dimostrarsi importante  per il conseguimento dell’ottimo risultato anche con i lotti di Cindy Sherman, tre suoi classici travestimenti datati 1980  e tutti oltre i 30.000 €.

Di notevole richiamo anche quegli autori di arte contemporanea che fanno del mezzo fotografico il loro medium, ottimi risultati per le italiane Grazia Toderi, al lotto 149, il suo Diamante, fotografia aerea di un campo da baseball, a € 4.091 e Luisa Lambri con una delle sue ricerche di dettagli d’architettura. a € 3.584.

Il brasiliano Vik Muniz, famoso per le sue composizioni in materiali di riciclo assesta un ottimo risultato con il suo vulcano in eruzione, riproduzione in pigmenti di un quadro del Settecento, lotto 193, con € 13.899. Gli esperimenti fotografici di Thomas Ruff, al lotto 197, con € 18.859 confermano l’interesse a livello internazionale all’autore tedesco.

Tra gli autori sempre apprezzati l’italiano Mario Giacomelli con i suoi soggetti classici (Scanno, i Pretini, le riprese aeree della sua terra natale le Marche) e Maurizio Galimberti  con le sue composizioni di polaroid, tre lotti il 213, 214 e 215 aggiudicati benissimo in particolare il ritratto, del tanto caro ai milanesi, Duomo: Duomo Pop Milano aggiudicato a € 6.107.

Un discorso a parte merita il filone Ritratti presente per tutto lo svolgimento dell’asta si è dimostrato infatti tra i soggetti più di richiamo per i compratori: Ugo Mulas che ritrae lo scultore Lynn Chadwick al lavoro, la performance di Joe Jones, il Che Guevara colto dall’obbiettivo di Alberto Korda, la sua rappresentazione iconica al lotto 186 è, ad esempio, battuta a € 2.304, oppure Einstein colto a ridere di Ruth Orkin, il Winston Churchill di Yousuf Karsh fino al Willem de Kooning di Duane Michals; personaggi storici e non che a quanto pare colgono il favore del pubblico.

Ciò che l’occhio umano e l’obiettivo hanno fissato con scatti d’autore è passato all’incanto in una successione incalzante che ha registrato oltre il 60% di aggiudicato sul valore, prendendo dimora nelle collezioni di nuovi attenti acquirenti che hanno posto la loro attenzione sia su fotografi storicizzati e di fama come Peter Beard, Luigi Ghirri o William Eggleston che sugli artisti-fotografi come Shirin Neshat e Thomas Ruff dimostrando un vivace interesse nella fotografia di qualità e di valore riconosciuto.

L’ottima performance che questa asta  ha ottenuto, nonostante il periodo storico difficile, ci sembra un segnale positivo e che riafferma come le passioni siano quel motore che rende l’arte un vero e proprio bene-rifugio.

Risultati completi

Asta di Fotografia: cinque opere da non farsi sfuggire

Una selezione di fotografie imperdibili tra quelle in asta il 17 marzo: cinque bellissime immagini d'autore che sono anche un ottimo investimento.

Gregory Crewdson, UNTITLED (HOUSE IN THE ROAD)

Lotto 119
LUIGI GHIRRI, Modena, dalla serie “KM 0,250”

33 stampe cromogeniche vintage / cm 8,8 x 12,5 (cm 5 x 7,2 immagine) / Opere in cornice

Cominciamo con Luigi Ghirri, probabilmente il fotografo italiano più conosciuto al mondo. Negli ultimi anni i più importanti musei da New York a Parigi, da Tokyo a Berlino gli hanno dedicato una retrospettiva.

Divenuto famoso per la serie Viaggio in Italia, può essere definito il cantore dei piccoli angoli di paese. Con il suo obiettivo riesce a nobilitare quei dettagli banali e minori che affollano le nostre città: dalle vetrine di un negozio, alle cabine balneari o le mappe geografiche.

Perfettamente in linea nella sua ricerca quindi la serie KM 0,250 del 1973, in cui l’autore riproduce in maniera metodica e in scala il muro perimetrale dell’autodromo di Modena. In questo modo nelle trentatré stampe scorrono i manifesti pubblicitari dell’epoca: alcolici, tonno in scatola, veleno per insetti, pasta, beni primari di marche ormai dimenticate.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 30.000 – 40.000


Lotto 63
PETER BEARD, Spitting Cobra Tsavo

63 PETER BEARD Spitting Cobra, Tsavo, 1960

Scatto del 1960 dell’americano Peter Beard, fa parte delle immagini realizzate dal fotografo per il suo libro d’esordio e di maggior successo: The End of Game.

Nel libro l’artista ha voluto narrare in forma di diario i suoi primi anni in Africa, un luogo in cui il rapporto tra la vita e la morte e tra natura e civiltà è molto diverso da quello a cui era abituato a New York, sua città natale.

Le riproduzioni in bianco e nero di animali, paesaggi, indigeni, autoritratti vengono rese uniche dall’intervento diretto dell’artista che con colori e oggetti realizza disegni, scritte e collage.

Nell’immagine proposta, un cobra in atteggiamento d’attacco è circondato dai disegni di uccelli, cacciatori, insetti, altri animali e abbellito dall’inserimento di vere piume.

STIMA € 18.000 – 22.000

Scheda completa dell’opera


Lotto 97
SEBASTIAO SALGAGO, Buffalos, Kafue National Park, Zambia

SEBASTIAO SALGADO - Buffalos, Kafue National Park, Zambia

Se Beard si è concentrato sull’Africa, per il brasiliano Sebastiao Salgado quest’ultima è stata solo una tappa del suo progetto più impegnativo: Genesi.

La ricerca nata nel 2003, dopo un periodo di inattività e riflessione, e confluita nel libro pubblicato dalla tedesca Taschen (nonchè nel film realizzato dal figlio Juliano Ribeiro Salgado, in collaborazione con Wim Wenders) vede Salgado rivolgere il proprio sguardo non più al solo genere umano ma anche a tutte le altre specie, a testimoniare l’esistenza di luoghi incontaminati e conservatisi come ai tempi della “Genesi”.

Un lavoro immane che ha portato Salgado ad attraversare il globo terrestre nell’intento di testimoniare e sensibilizzare le masse sulla necessaria conservazione di questi habitat.

Uno di questi scatti, Buffalos, Kafue National Park, Zambia del 2010, è una ripresa dall’alto di un branco di bufali che attraversa la savana quasi mimetizzandosi, sotto il vero protagonista dell’immagine: un cielo mozzafiato in cui raggi di sole baluginano attraverso le nuvole. Una fotografia da osservare e contemplare.

STIMA € 9.000 – 11.000

Scheda completa dell’opera


Lotto 123
GREGORY CREWDSON, Untitled (House in the Road)

GREGORY CREWDSON, Untitled (House in the Road)

Di tutt’altro genere Untitled (House in the Road) della star americana Gregory Crewdson. Maestro delle “messinscene”, ogni suo scatto è il frutto del lavoro coordinato di oltre quaranta persone, che sapientemente guidate da lui mettono in opera e ricostruiscono nei minimi dettagli l’immagine balenategli in testa. Dalle luci, alle abitazioni, alle foreste, al meteo, nulla è reale ma in linea con le finzioni hollywodiane, talmente finto da risultare ancora più vero del reale. Come lui stesso afferma:

Per ogni immagine c’è un antefatto segreto fatto di un mix di coincidenze e destino.

Molto spesso le sue fotografie sono ricostruzioni di scene chiaramente surreali, come nella fotografia da noi proposta: una casa si sposta dal suo luogo abituale e attraversa la strada, provocando un incidente, e il conseguente arrivo della polizia e dei pompieri. I vicini di casa che osservano incuriositi la scena come se tutto fosse normale… che è esattamente quello di cui Crewdson è alla ricerca:

STIMA € 17.000 – 20.000

Scheda completa dell’opera


Lotto 62
ANDRES SERRANO, The Rabble

ANDRES SERRANO, The Rabble

Trascendenza e ironia trasudano anche dall’opera fotografica di Andres Serrano The Rabble, (La marmaglia), del 1984: un crocefisso si erge su un fondo scuro solcato da nuvole di tempesta, alla base della croce delle zampe di gallina si accalcano come delle fiamme.

Famoso per le sue immagini dissacranti e ritenute da alcuni blasfeme, il fotografo ha fatto della provocazione la sua cifra stilistica. Scalpore planetario aveva destato il suo Piss Christ, la fotografia di un crocefisso immerso nell’urina dello stesso autore.

Le persone dicono che sono un anti-cristiano. Non lo sono, sono un cristiano, lo sono stato per tutta la vita, ma sono anche un artista e gli artisti devono creare cose nuove e usare materiali inusuali.

Per Serrano le fotografie sono un mezzo per far riflettere l’osservatore senza imposizioni; il suo intento è quello di fare arte con la fotografia, proprio come sosteneva Duchamp.

STIMA € 12.000 – 18.000

Scheda completa dell’opera

Prossima asta

Thomas Ruff, un viaggio nell’esplorazione dei limiti della fotografia

Allievo della scuola di Düsseldor, sperimentatore dei "limiti" del mezzo fotografico... e collezionista di immagini astronomiche.

Lotto 197 (dettaglio) - Thomas Ruff, Substrat, 2001/2003 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Vedendo per la prima volta la serie di immagini Substrat di Thomas Ruff, ci è subito balzata alla mente la copertina dell’album di esordio dei 13th Floor Elevators. La band americana degli anni Sessanta aveva scelto il proprio nome per due motivi: per la consuetudine di alcuni motel negli States di saltare nella numerazione il 13° piano per scaramazia; in secondo luogo perché il numero 13 in alcune pratiche indiane è il piano dell’illuminazione, il luogo dove risiede l’occhio che tutto vede, il “terzo occhio”.

E quale fotografo meglio di Thomas Ruff ha saputo usare il suo “terzo occhio”, l’obiettivo fotografico, per indagare il mezzo fotografico stesso? Così abbiamo pensato che questa potesse essere la colonna sonora perfetta come sottofondo per le sue immagini (e per leggere questo articolo).

Allievo dei coniugi Becher alla scuola di Düsseldorf e con compagni di scuola del calibro di Andreas Gursky, Thomas Struth, Candida Höfer (anche lei presente in asta il prossimo 17 marzo) e Axel Hütte, Ruff sembra essere l’artista che persegue più degli altri una propria via. Infatti, come lui stesso afferma:

“Loro credevano di aver catturato la realtà, e io credo di aver creato un’immagine”.

Il fotografo tedesco fin dagli esordi non pone il suo sguardo sui soggetti, ma sulla fotografia stessa: il suo interesse primario è quello di esplorare la natura del mezzo fotografico nel tentativo di superarne i limiti.

La serie Portraits, portata avanti per circa cinque anni e in cui ritrae i compagni di scuola e amici, comprende immagini fuori misura, foto segnaletiche di oltre due metri, un efficiente modo per misurare i limiti tecnici di una “buona” riproduzione.

Nella serie Nacht fa uso di obiettivi all’infrarosso per riprendere il paesaggio attorno a casa sua, in un rimando diretto alle immagini notturne trasmesse dai telegiornali durante la Guerra del Golfo.

Un modo di fare fotografia del tutto personale, che nella serie Jpegs lo porta quasi ad appropriarsi delle immagini scaricate dalla rete, rielaborandole in modo tale che se ne disveli la natura intrinseca composta da pixel. Unità grafiche che Ruff ingigantisce fino a far perdere la visione nitida del soggetto catturato in rete, lasciando solo intuire le scene pornografiche o drammatiche. Alcune di loro ritraggono, ad esempio, le torri gemelle durante l’attacco dell’11 settembre 2001.

Thomas Ruff, Jpegs, 2006 - Venduto per € 8.750

Thomas Ruff, Jpegs, 2006 – Venduto per € 8.750

Con Substrat, serie in asta il prossimo 17 marzo, l’autore si spinge oltre dando in pasto a un calcolatore migliaia di immagini iper colorate di manga e anime, lasciandogliele deformare, distorcere, strizzare, ruotare, fino alla creazione di onde ed esplosioni di colori, dei veri e proprio trip psichedelici. Compito dell’autore è selezionarne i “migliori” e stamparli nel miglior modo possibile.

Un’operazione, la scelta, solo apparentemente semplice. Ruff, infatti, ci vuole guidare verso il suo pensiero:

“Non credo nell’immagine che pretende di raccontare un mondo. Il mondo offerto dalla fotografia sparisce. La fotografia stessa cambia. Ma io posso continuare a indagare i diversi approcci fotografici, non percepisco il limite del tempo”

Lotto 197 - Thomas Ruff, Substrat, 2001/2003 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Lotto 197 – Thomas Ruff, Substrat, 2001/2003 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

I “limiti” sono il fulcro delle ricerche di Thomas Ruff. Ed è da qui che forse nasce anche  la sua passione per le immagini astronomiche, che colleziona anche. In fondo cosa rappresenta l’idea di infinito meglio di un cielo stellato perso in un nero-blu profondissimo?

Forse lo stesso Ruff potrebbe quindi essere interessato anche agli scatti della Nasa legati alle missioni Apollo 11, che condusse l’umanità sulla Luna nel 1969, e Apollo 14, anche loro disponibili da Finarte. O forse lui preferirebbe la visione dallo spazio delle isole Birmini delle Bahamas. dato che

“osservando l’universo guardiamo un passato di 14 miliardi di anni e uno spazio che non possiamo nemmeno immaginare. Troppo per il nostro piccolo cervello umano”.

Ma al genere umano piace superare i propri limiti o almeno tentarci, come lo stesso Ruff insegna.

Prossima asta

Gabriele Basilico e le sue architetture, narrazioni visive in cui tutto accade

Maestro riconosciuto a livello mondiale, i suoi scatti li troverete al Palazzo delle Esposizioni di Roma e in asta a Milano il 17 marzo

Lotto 16 (dettaglio) - Gabriele Basilico, Berlino, 2000 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Immaginate che un singolo edificio possa dispiegare le sue pareti per contenere al suo interno intere vie, palazzi, grattacieli, fabbriche, fiumi, parchi pubblici, cartelloni pubblicitari. Non ce la fate? Vi sembra impossibile?

E invece è proprio questa la percezione che si ha passeggiando per le sale di Palazzo delle Esposizioni a Roma che ospitano la personale di Gabriele Basilico.

Una camminata che conduce all’attraversamento di una megalopoli composta da Milano, Genova, Roma, Berlino, Mosca, Hong Kong, Beirut e tante altre: un giro del mondo in un tempo ben minore degli 80 giorni impiegati dal londinese Phileas Fogg nel famoso romanzo di Jules Verne.

Tutto questo grazie a Gabriele Basilico, un fotografo che nell’arco di tutta la sua carriera ha attraversato il globo scegliendo le metropoli come soggetto preferenziale dei suoi scatti:

“poiché la città è un mix di situazioni diverse, opero una selezione decido cosa fotografare e cosa escludere dall’inquadratura. È lì che resto in attesa che la città mi racconti le sue storie, che riaffiorino i legami con la memoria del passato suo ma anche di altre città”.

La Storia e le “storie” hanno un valore importantissimo nella produzione del fotografo milanese. Maestro riconosciuto a livello mondiale, le sue architetture sono infatti i luoghi in cui TUTTO accade, gli edifici sono nel contempo le scenografie e le testimonianze di chi le percorre e le vive. Come ad esempio gli operai che animavano le fabbriche disperse sul territorio milanese e ritratte da Basilico nel suo primo lavoro tra il 1978 e il 1980.

Lotto 19 - Gabriele Basilico, Camera confederale del lavoro, Milano, anni 1980/1990 - Stima € 900 - 1.400

Lotto 19 – Gabriele Basilico, Camera confederale del lavoro, Milano, anni 1980/1990 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Edifici raffigurati frontalmente in un bianco e nero algido e pulitissimo, sembrano impettiti nell’orgoglio di essere utili al genere umano, e quasi ricordano i ritratti scattati agli scolari in grembiulino alle elementari, il cui vanto e l’emozione della prima foto in “divisa” li portava a irrigidirsi, innalzarsi e gonfiare il petto.

Un lavoro, quello di Basilico, solo apparentemente tassonomico, clinico e distaccato, come lui afferma:

“Arrivo un po’ prima o dopo un accadimento”.

Ne è un esempio la serie realizzata nel 1991 a Beirut, quando prende parte, assieme ad altri fotografi del calibro di Robert Frank, Josef Koudelka, alla Mission Photographique, campagna nata con lo scopo di testimoniare la città al termine della guerra. Il fotografo si sofferma sugli edifici martoriati, i palazzi con le maggiori cicatrici destinati a essere demoliti, e testimonia quello che non sarà più. Un lavoro per la memoria e la ricostruzione; i suoi scatti saranno infatti utilizzati dai progettisti per la riedificazione del centro della capitale libanese.

Lotto 17 - Gabriele Basilico, Senza titolo (Bivio), 1973 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Lotto 17 – Gabriele Basilico, Senza titolo (Bivio), 1973 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Basilico apre il proprio “occhio” su ogni città e suo angolo allo stesso modo, indipendentemente che si tratti del centro o della periferia: il bivio che da un lato conduce verso la campagna, dall’altro alla città con un angolo di muro scrostato, ma con una freccia che punta dritta al cielo o una stazione ferroviaria con la sagoma di un uomo che risale verso di noi e anche qui troviamo due vie: un treno che parte e uno che arriva ma quale dei due faccia cosa non ci è dato sapere.

Lotto 20 - Gabriele Basilico, Stazione, anni 1980 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Lotto 20 – Gabriele Basilico, Stazione, anni 1980 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Nelle sue esplorazioni metropolitane Basilico ha prediletto due punti di vista: il primo a livello strada, lo sguardo dell’uomo comune, quello che gli permette nel contempo composizioni frontali ma con una dinamicità latente costruita dall’inquadratura grazie a un sapiente posizionamento del cavalletto rispetto all’intersecarsi delle vie (come nella foto di copertina di questo articolo / Lotto 16 – Gabriele Basilico, Berlino, 2000). Il secondo dall’alto, una visione quasi a volo d’uccello, maggiormente contemplativa, con tempi di ripresa e di scatto più lunghi, i rumori attutiti, la città gli si mostra nei suoi tanti pieni e vuoti dilaganti concedendogli di viverla totalmente.

Lotto 21 - Gabriele Basilico, Genova, anni 1990 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Lotto 21 – Gabriele Basilico, Genova, anni 1990 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Un maestro del bianco e nero, tecnica con cui infatti esordì, ritenendo il colore uno strumento spettacolarizzante della realtà, ma di cui non disdegna l’uso saltuario come dimostra Roma del 2007, una delle rare fotografie in cui compaiono delle sagome di persone, un uomo e una donna, anche se dispersi nel paesaggio diventano dei semplici elementi come gli alberi autunnali, la boa rossa, il Tevere o la chiesa. D’altronde, la presenza umana negli scatti di Gabriele Basilico, nonostante la palese assenza, è una presenza dichiarata, quasi urlata essendo tutto ciò che ritrae fatto dall’uomo.

Lotto 16 - Gabriele Basilico, Roma, 2007 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Lotto 16 – Gabriele Basilico, Roma, 2007 | Opera in asta a Milano il prossimo 17 marzo 2020

Un profondo intellettuale che nelle proprie opere ha saputo spaziare visivamente dall’astrattismo di De Stijl, con composizioni alla Mondrian, a un vedutismo alla Guardi o Canaletto, il tutto arrotondato da uno spirito alla Mario Sironi di cui Gabriele Basilico era un dichiarato estimatore, come poteva essere diversamente avendo dedicato entrambi la propria vita alla rappresentazione della città.

Italo Calvino, nel suo romanzo Le Città Invisibili, mette in bocca al suo protagonista Marco Polo queste parole:

“Le città credono d’essere opere della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma le risposte che dà a una tua domanda”.

Ognuno di noi potrà trovare una risposta personale
osservando le “Città reali” del narratore visivo Gabriele Basilico.

Prossima asta

Fotografia: comunicazione in merito alla partecipazione all’asta del 17 marzo

L'accesso all'esposizione potrà essere effettuato solo su appuntamento e la partecipazione all'asta sarà possibile da remoto con diverse modalità.

L’esposizione dell’asta di Fotografia aprirà il giorno 11 marzo. Per appuntamenti chiamare il numero 02 3363801 o scrivere a fotografia@finarte.it o inviare un messaggio WhatsApp al  numero 349 9117695.

La partecipazione all’asta del 17 marzo sarà possibile da remoto, secondo le seguenti modalità:



TELEFONICAMENTE

Compilando il modulo per le offerte telefoniche da inviare per e-mail all’indirizzo bidonline@finarte.it o al numero di fax 02 28093761 almeno 24 ore prima dell’asta, si verrà contattati da un nostro operatore il giorno dell’asta.




TRAMITE OFFERTE SCRITTE

Compilando il modulo per le offerte scritte da inviare per e-mail all’indirizzo bidonline@finarte.it o al numero di fax 02 28093761 almeno 24 ore prima dell’asta.




ONLINE SUL SITO DI FINARTE

È possibile registrarsi sulla nostra piattaforma e partecipare all’asta che sarà visibile in diretta streaming. Per effettuare offerte pre-asta e per partecipare all’asta live è necessario caricare i proprio documento d’identità. L’abilitazione verrà effettuata nel giro di 24 ore.




ONLINE SULLE PIATTAFORME PARTNER

L’asta verrà ritrasmessa in diretta e sarà possibile partecipare live anche su Invaluable, Artsy, ArsValue, Bidsquare e Bid Spirit.




TRAMITE WHATSAPP

Eccezionalmente per quest’asta sarà possibile registrarsi inviando i propri documenti e le relative offerte tramite WhatsApp al numero 349 9117695.


Finarte vi ringrazia per la comprensione e la collaborazione.

Prossima asta

La sapienza manuale al femminile

Maria Lai, Isabella Ducrot, Phoebe Washburn, Marilù Eustachio, Carmelina di Capri e Giosetta Fioroni: la storia di alcune delle artiste che animeranno la prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea a Roma.

Dettagli delle opere di Giosetta Fioroni, Marina Lai e Isabella Ducrot

Facendo un giro sui social network è facile notare come negli ultimo anni sia aumentato il numero di gruppi dedicati al knitting (o detto all’italiana “lavorare a maglia“), un hobby per alcuni anni passato di moda.

Ma i club di knitting sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che, insieme al diffondersi dei corsi di ceramica, lettering, incisione, acquerello, raku (se non sapete cos’è il raku cliccate qui) e molte altre attività, testimonia un ritorno al “fare”… con le mani.

In una mondo ormai dominato dal virtuale le attività manuali sono un buon modo per riavvicinarsi a ritmi più naturali della vita. Già qualche anno fa il sociologo americano Richard Sennett, nel suo bellissimo saggio L’uomo artigiano del 2008, aveva previsto questo ritorno alla manualità legato propri al concetto che il tempo dell’artigiano scorre lento e, di conseguenza concede più “spazio” alla mente per pensare, ricordare e desiderare.

Il tentativo di rivalutare il lavoro dell’artigianato non è però, una novità. Già il movimento Art & Crafts in Gran Bretagna a fine Ottocento e, successivamente, l’esperienza dell’istituto Bahaus in Germania, hanno tentato di innalzare le pratiche artigianali al medesimo livello delle arti maggiori, cancellando un divario fino ad allora ritenuto incolmabile tra “ARTISTA” e “ARTIGIANO”.

Non tutti però sanno che molti docenti della scuola fondata da Gropius fossero donne; tra di loro Annie Albers, compagna del più famoso Joseph, la cui arte tessile è stata celebrata l’anno scorso dalla Tate Modern di Londra con un’ampia retrospettiva. L’Albers tesseva bellissimi tessuti e tappeti con pattern astratti e geometrici che non avevano nulla da invidiare alle opere pittoriche del marito.

Anche in Italia ci sono casi di artiste che hanno fatto di “ago e filo” il loro mezzo di espressione. Tra le più famose sicuramente la sarda Maria Lai, una donna forte come la sua terra d’origine che a performance collettive di carattere sociale accostava la produzione di lavori preziosi e delicati fatti da ricami su carta o tessuto che riprendevano l’atto dello scrivere; un segno-filo che, muovendosi, creava un ritmo nello spazio.

Maria Lai, "Pagina scritta", 1982 | In asta a Roma il prossimo 27 aprile

Maria Lai, Pagina scritta, 1982 – filo, ricamo e acquarello su carta cm 50 x 34,5 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Se la Lai ricama, la napoletana Isabella Ducrot colleziona tessuti. Materia prima delle sue opere sono una serie di stoffe raccolte in giro per il mondo: dall’India al Tibet, dall’Africa al Vietnam. Materie che smontate, ritagliate, ricucite, tinte, dipinte e svelate in tutta la loro ricchezza divengono”panni casalinghi che si prestano a rappresentare in moto tattile concetti astratti”, ovvero quadri, come afferma la stessa Ducrot.

Isabella Ducrot, Finto frammento, 1985 - stoffe e ricamo cm 127 x 96 | In asta a Roma il prossimo 27 aprile

Isabella Ducrot, Finto frammento, 1985 – stoffe e ricamo cm 127 x 96 | Opera n asta a Roma il prossimo 27 aprile

C’è anche chi, come l’americana Phoebe Washburn, colleziona oggetti di riciclo, che trasforma in vere e proprie installazioni ambientali, composizioni astratte tridimensionali in cui lo spettatore può letteralmente avventurarsi. Le sue opere nascono, infatti, dalla raccolta sistematica di carta, cartone, legni, piante, materiali a cui conferisce una nuova forma accostandoli tra loro.

Phoebe Washburn, La città che sale - legno dipinto, nastro adesivo, puntine da disegno, lattina di vernice e cartone su scala di metallo cm 110 x 80 x 43 | In asta a Roma il prossimo 27 aprile

Phoebe Washburn, La città che sale – legno dipinto, nastro adesivo, puntine da disegno, lattina di vernice e cartone su scala di metallo, cm 110 x 80 x 43
Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

La meratese Marilù Eustachio potrebbe essere una collezionista di libri e “storie”. Per lei infatti la lettura  “è un’esperienza essenziale della vita, una grande ginnastica per il pensiero” da cui infatti trae ispirazione per i suoi cicli di disegni fatti dall’intreccio di segni delicatissimi, sottilissimi e scarni di colori che ricordano spesso i ricami della Lai.

Marilu Eustachio, Ritratto di Sigmund Freud, 1989 - grafite su carta velina applicata su cartoncino cm 70 x 50 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Marilu Eustachio, Ritratto di Sigmund Freud, 1989 – grafite su carta velina applicata su cartoncino cm 70 x 50 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Opere che prevedono una pratica quotidiana, un tempo rallentato, un carattere contemplativo dettato dalle espressioni artistiche dell’artista. È il medesimo modo di vivere l’arte in cui si è “ritrovata” Carmelina di Capri. Da autodidatta scopre la pittura (per assecondare le richieste di un figlio malato) rimanendone poi folgorata. Nei colori trova infatti sollievo a una vita di privazioni sull’isola di Capri chem nel dopoguerra, era ben lontana dal glamour odierno. L’artista naif ritrae il mare e gli angoli della sua città, trasmutandoli con il suo sguardo e rispondendo a una sola regola: dipingere solo quando è felice.

Carmelina di Capri, Municipio di Capri, olio su tela cm 80 x 100 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Carmelina di Capri, Municipio di Capri,
olio su tela cm 80 x 100 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Un sentimento affettuoso verso la pittura che anche l’artista romana Giosetta Fioroni afferma di avere. La Fioroni è una delle pittrici più importanti del ‘900 italiano svolgendo da sempre un ruolo da “anticipatrice”, come unica esponente femminile del movimento della Scuola di Piazza del Popolo con le sue opere pseudo Pop e poi con i monocromi di luce, o con le pitture in argento, fino ad arrivare alla serie di opere “favolose”. Un torrente in piena di immagini che travolge lo spettatore, a testimonianza della fantasia inesauribile della sua creatrice.

Opere che la Fioroni fa nascere, come lei stessa afferma, non alla ricerca di un femminismo ma come testimonianza di una femminilità che non deve mai venire meno, un’investigazione continua che porta, ad esempio, una sagoma di ragazza a inerpicarsi su una scala blu immersa in stelle d’argento verso una scritta lilla che riporta le parole “L’Amour”.

Giosetta Fioroni, L'amour, 2014, tecnica mista su carta cm 49 x 36 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

Giosetta Fioroni, L’amour, 2014, tecnica mista su carta cm 49 x 36 | Opera in asta a Roma il prossimo 27 aprile

L’amore, che ci porta a omaggiare tutte le donne in questo giorno speciale, attraverso la storia di alcune delle artiste che animeranno la nostra prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea a Roma del prossimo 27 aprile.

 

Prossima asta

William Eggleston: una rockstar che sogna solo a colori

Il fotografo americano ha percorso le vie del mondo descrivendone il lato più semplice alla ricerca delle tante ritualità insite nel quotidiano. Alcune sue fotografie, possono considerarsi dei veri e propri "film".

Dettaglio del lotto 122 - William Eggleston, Huntsville, Alabama

Sulla figura di William Eggleston circolano molte leggende più o meno confermate: l’uso della macchina fotografica senza inquadrare nel mirino, la passione per le armi da fuoco e l’alcool, la laconicità delle parole, l’aver surclassato in bravura all’età di quattro anni il proprio maestro di pianoforte (la musica è la sua seconda grande passione) e il sognare solo a colori (da cui nasce l’uso esclusivo del colore all’interno delle sue opere).

Per tutti questi aspetti, e per molti altri, Eggleston è considerato una delle prime rockstar della fotografia.

Nato a Memphis nel 1939, le sue fotografie possono considerarsi dei veri e propri “film”, pellicole nel senso letterale del termine dato che scatta solo ed esclusivamente su questo supporto. Film da una singola inquadratura, e non può essere diversamente essendo Eggleston famoso per il suo “buona la prima”.

Il fotografo americano ha percorso le vie del mondo descrivendone il lato più semplice alla ricerca delle tante ritualità insite nel quotidiano. Attraverso il suo occhio esalta il banale creando una vera e propri mitologia, ogni sua fotografia racchiude infatti non una… non due… bensì mille storie.

Nell’asta di ottobre 2019 Finarte ha realizzato il record italiano per Eggleston con En Route to New Orleans del 1971: un cocktail aranciato viene miscelato da una mano fuori scena mentre dall’oblò dell’aereo scorrono nuvole bianche su un cielo azzurro pallido. Di chi è quella mano? Un uomo? Una donna? Viaggia per piacere o per lavoro?  La bevanda è stata servita da un’hostess alla Jackie Brown (protagonista del film di Quentin Tarantino)?

Lotto 169 - William Eggleston, En Route to New Orleans, 1971 - Venduto € 20.099,00

Lotto 169 – William Eggleston, En Route to New Orleans, 1971 – Venduto € 20.099,00

Se una fotografia può accendere così tanto la fantasia le tre immagini iconiche del fotografo americano, che Finarte proporrà il prossimo 17 marzo, potrebbero dar vita ad un’epopea.

Dalla Ford Torino verde, parcheggiata sotto un cartellone pubblicitario del medesimo modello, si potrebbe benissimo veder scendere Clint Eastwood, come in una scena del film Gran Torino (di cui l’attore è anche regista). Ricordiamo la storia: uno scorbutico e ormai anziano cowboy metropolitano, ex militare, si ritrova a stringere amicizia con un giovane orientale vittima di discriminazione razziale; un rappresentante della New Generation invocata, nello stesso scatto, nel secondo billboard presente.

 

Lotto 120 - William Eggleston, Senza titolo, dalla serie "Los Alamos" (Green Car)

Lotto 120 – William Eggleston, Senza titolo, dalla serie “Los Alamos” (Green Car)

Chissà, se il giovane personaggio della pellicola di Eastwood sarebbe potuto divenire amico del ragazzo in maglia gialla e salopette chiara che osserva rapito un catalogo di vendita di pistole per corrispondenza all’interno di un American Diner.

Il ritratto di Winston, qui presentato, è parte della gigantesca serie The Democratic Forest realizzata da Eggleston, tra il 1983 e il 1986, in un viaggio che lo ha portato ad attraversare gli Stati Uniti da nord e sud, producendo oltre 12.000 scatti di cui una selezione – 1.000 foto – è confluita nell’omonimo libro “cult” per gli appassionati di fotografia, in ben dieci volumi.

 

Lotto 121 - William Eggleston, Winston, dalla serie "The Democratic Forest",

Lotto 121 – William Eggleston, Winston, dalla serie “The Democratic Forest”

La serie spazia dalla rappresentazione di dettagli di interni come la pala di un ventilatore, tazze e piatti usati abbandonati su un tavolo alla facciata scrostata di una casa o di un negozio, l’interno di un locale, una stazione di servizio. La banalità del quotidiano diviene il soggetto del grande autore in una totale “Democrazia dell’occhio”. Tutto è degno di essere vittima della sua arte senza distinzioni secondo il credo che guida la sua mano: “I’am at war with the obvious”.

Nell’ultimo scatto di Eggleston che troverete in catalogo un uomo siede sul letto di una stanza di motel, raffigurato di profilo, lo sguardo nel vuoto. È triste, sconsolato o semplicemente stanco? Non lo sappiamo.

 

Lotto 122 - William Eggleston, Huntsville, Alabama

Lotto 122 – William Eggleston, Huntsville, Alabama

Dopo la lettura del titolo potremmo, anche qui, immaginarci una storia: il suo sogno fin da bambino era fare l’astronauta, osservare le stelle da vicino, fissare le proprie impronte sul suolo lunare. Giunto ad Huntsville (in Alabama) per visitare il centro spaziale U.S. Space & Rocket Center, la distanza tra realtà e sogno diviene palese, la sua vita è un: fallimento. In questo modo, forse, possiamo comprendere il suo sguardo, ma è solo una delle infinite possibilità narrative insite in quell’immagine come, in tutte le altre fotografie di William Eggleston mondi in cui vi invitiamo ad entrare, immergervi, scoprire.

 

Prossima asta

I maestri della fotografia internazionale in asta da Finarte

Dopo il grande successo ottenuto nel 2019 che ha consacrato il dipartimento di Fotografia come il leader in Italia, Finarte presenta il catalogo della prossima vendita in asta.

Cindy Sherman, UNTITLED N.66, C-print, stampa successiva, cm 51 x 62 (cm 39 x 59,6 immagine) - 1980

Il catalogo dell’asta che si terrà a Milano il 17 marzo ha una chiara impronta internazionale, ma riesce comunque a mantenere uno sguardo attento anche agli autori italiani, sia ai lavori degli anni ’30 e ’40 che alle opere contemporanee.

Dopo i primi due lotti dell’asta che verranno offerti in beneficienza a favore di CUORE E PAROLE ONLUS, un’associazione che dal 2004 si impegna a contrastare e prevenire il disagio giovanile.

Il catalogo prosegue poi con una sezione dedicata ai grandi maestri del paesaggio italiano, come Olivo Barbieri, Massimo Vitali, Franco Fontana (notevole al lotto 3 Zurigo, stima € 2.000 – 2.500) e Gabriele Basilico: di quest’ultimo si segnala al lotto 8 la suggestiva veduta di Roma (stima € 3.600 – 4.000).

Degno di attenzione è anche un bel nucleo di lavori di Mario Giacomelli, di cui citiamo il prezioso lotto 31 (Nudi, autoritratto in ambiente familiare, stima € 5.000 – 7.000). Dal lotto 53 poi sfilano una serie di grandi nomi internazionali di primissimo livello, da Wolfgang Tillmans a Nobuyoshi Araki, da Nan Goldin allo stupendo e provocatorio Serrano al lotto 62 (The Rubble, stima € 12.000 – 18.000), passando per Steve McCurry. Quest’ultimo dà la copertina al catalogo con il lotto 55, Shaolin Monks on The Wall, stima € 2.000 – 3.000.

Si entra quindi nella parte centrale del catalogo con una serie di lavori che difficilmente vengono proposti sul mercato italiano. A partire dalla serie di opere di Peter Beard che culminano con il pezzo unico al lotto 63, Spiting Cobra Tsavo, stimato € 18.000 – 22.000. Presenti in asta altri grandissimi autori della fotografia americana: il maestro del colore William Eggleston, dopo il gran successo nell’asta primaverile con un tris di lotti emblematici della sua produzione, Gregory Crewdson, con il monumentale Untitled (House in the road), ma anche William Klein, Ansel Adams e soprattutto Cindy Sherman. Di quest’ultima vengono presentate tre stampe rare ai lotti 207, 208, 209, stimata ciascuna € 20.000 – 25.000.

Al lotto 91 troviamo una vera perla: una stampa unica di Shirin Neshat con il velo della donna araba dipinto a mano, dalla serie Women of Allah, stimata € 8.000 – 10.000. E non è da meno il Sebastiao Salgado al lotto 97: per la prima volta una sua opera di questo formato e di questo valore viene presentata sul mercato italiano (Buffalo, Kafue National Park, € 9.000 – 11.000). Presente anche un lavoro dell’altro grande esponente della fotografia brasiliana, Vik Muniz. Il maestoso Eruption of Vesuvius, after Sebastian Pether, al lotto 193, è una vera rarità, stimato € 10.000 – 12.000.

Chiudono idealmente questa sezione internazionale, 4 stampe di Thomas Ruff, dalla sua iconica serie Substrat (lotto 198, € 15.000 – 18.000).

Il top lot dell’asta si trova al lotto 119: 33 stampe cromogeniche di Luigi Ghirri, che costituiscono un vero e proprio lavoro museale (Modena, dalla serie “KM 0,250”, € 30.000 – 40.000).

Altri bei lavori di autori italiani sono il collage di Paolo Ventura al lotto 219 (Via Previati, stima € 2.000 – 2.500), due rare serie di stampe vintage di Luigi Veronesi (lotto 151 stima € 6.500 – 9.000 e lotto 152 stima € 5.000 – 8.000) e due imponenti C-print di Claudio Abate, che immortala lavori di Anselm Kiefer e Mario Merz ai lotti 125 e 126 (stima € 4.500 – 5.500 ciascuno).

Asta: Milano, martedì 17 marzo 2020 (lotti 1-256), ore 17.00

Esposizione: da mercoledì 12 a martedì 17 marzo, ore 10.00-18.00

Finarte | via Paolo Sarpi 6, Milano

“Un mare d’Amare”, una serata concerto con Beppe Vessicchio per lanciare a Milano la NO PLASTIC CHALLENGE

Si è tenuta presso la sede milanese di Finarte in Via Paolo Sarpi l'iniziativa di sensibilizzazione sui problemi del mare, sul marine litter e sul ruolo dei processi di logistica e trasporto, promossa da Ambiente Mare Italia (Ami), in collaborazione con SOS-LOGistica.

Il Maestro Vessicchio e l'orchestra del orchestra del Sesto Armonico durante la serata "Un Mare d'Amare"

La sensibilità ambientale non è una moda passeggera da cavalcare a scopo promozionale, è un’attitudine e un modello di vita che anche nel nostro quotidiano possiamo adottare.

Finarte ha appoggiato con entusiasmo le iniziative di Ambiente Mare Italia (AMI) volte a ridurre la plastica dagli oceani, favorendo pratiche virtuose che tutti noi possiamo adottare.

Il 20 febbraio la sede di via Paolo Sarpi ha ospitato un grande spettacolo musicale dell’orchestra del Sesto Armonico diretta dal mitico Beppe Vessicchio, che ha eseguito celebri colonne sonore di film e una struggente composizione giovanile dello stesso Vessicchio.

Suoni ma anche immagini, quelle proiettate sul grande schermo dalla sand artist Simona Gandola che ha estasiato il pubblico con raffinati disegni di sabbia ad accompagnamento delle note dell’orchestra.

Alterni interventi hanno sottolineato il ruolo della logistica sostenibile e quello politico dell’Unione Europea, vero motore del cambiamento verso virtuose pratiche ambientali.

Una serata all’insegna dell’amore e del rispetto per la natura, in un contesto – quello di Finarte – dove il binomio Arte-Natura sintetizza idealmente il valore supremo della Bellezza. Non esiste amore per l’arte senza rispetto della natura, non esiste bellezza in natura che non viva come opera d’arte.

Finarte questo lo sa e intende promuovere ogni campagna volta a supportare il cambiamento di abitudini e pigrizie, perché l’ambiente si salva cominciando dai piccoli gesti quotidiani.

Maggiori informazioni:

Giornate di Valutazione 2020, valorizziamo le vostre collezioni

È in corso la selezione di opere d'arte, beni e intere collezioni in vista delle prossime aste primaverili. I nostri esperti saranno disponibili su appuntamento a Roma, Torino, Milano, Napoli, Verona, Firenze e Palermo.

Il 2019 è stato un anno di forte crescita per Finarte che ha chiuso con un +40% di aggiudicato sull’anno scorso. In alcuni settori del collezionismo, nel 2019 è stata raggiunta la leadership nazionale: Automotive, Luxury Fashion, Fotografia e Libri, Autografi e Stampe – ambiti dove i margini di crescita sono ancora davvero consistenti.

In programma per la primavera del 2020 undici aste, dall’automotive ai gioielli, dall’arte moderna e contemporanea all’antico.

I nostri esperti stanno selezionando opere d’arte, beni e intere collezioni da inserire nelle prossime aste primaverili e sono disponibili su appuntamento in tutta Italia per valutazioni gratuite e confidenziali.

CALENDARIO GIORNATE DI VALUTAZIONE

sabato 1 febbraio e sabato 7 marzo, Roma
martedì 4 febbraio, Torino
giovedì 6 febbraio, Milano
martedì 11 febbraio, Napoli
martedì 18 febbraio, Verona
martedì 25 febbraio, Firenze
martedì 3 marzo, Palermo

Tutti i giorni dalle 10 alle 18


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