La spilla, un elemento imprescindibile per il vostro look

Hanno una storia antichissima e con il passare dei secoli, e la nascita di bottoni e cerniere, hanno saputo assurgere al ruolo di vero e proprio gioiello. Sfogliate il catalogo della prossima Jewelry Week e scegliete la vostra.

Lotto 315, Settantasei spilloni in oro bicolore bassa caratura e 18K - Base d'asta € 1.500

Pochi oggetti lasciano al loro creatore una libertà universale come quella concessa dalla spilla al maestro orafo, soprattutto dopo che ha perso la sua funzione primaria di chiusura tra tessuti. Le spille hanno una storia antichissima: non è raro trovarne degli esempi anche nei musei archeologici dell’età del bronzo per poi proseguire in epoca greca, romana, egizia, bizantina, con una progressiva ricercatezza nelle forme e nei materiali.

Oro, argento, avorio e pietre incominciano a essere utilizzate per decorare questo oggetto semplicissimo ma molto utile.

Con il procedere dei secoli e la nascita di bottoni e cerniere la spilla ha saputo assurgere al ruolo di vero e proprio gioiello, divenendo elemento imprescindibile per il look non solo di donne e uomini comuni, ma anche di re e regine. Non per nulla la Regina Elisabetta II, che oltre a possederne di preziosissime, ne è una risaputa collezionista e ne sfoggia una diversa in ogni sua apparizione.

Uno dei punti di forza delle spille è la loro versatilità. Infatti, anche, se il galateo imporrebbe che la spilla sia fissata al lato sinistro del capo – giacca, vestito o maglione nei tempi moderni –oramai viene utilizzata per impreziosire cappelli, sciarpe, camicie o qualsiasi altro capo del guardaroba.

Non dimenticandoci mai, però, che la funzione di ogni spilla è quella di illuminare e donare un punto luce alla persona che la indossa; per questo la sua scelta deve essere sempre in funzione del look. Ad esempio, la dimensione dovrà essere proporzionata al bavero della giacca, su abiti a fantasia è preferibile indossare spille dalle forme e dai colori più sobri, su vestiti scuri assoluta libertà con sfoggio anche di pietre come diamanti, smeraldi, rubini.

Tigri, fenici, insetti, ritratti di donna, foglie, rose, tulipani, mazzi di fiori, nastri, fiocchi, teschi queste e altre mille sono le forme che i maestri dei marchi di gioielli più importanti come Tiffany o Van Cleef & Arpels hanno dato alle loro creazioni, sfidando i limiti delle tecniche orafe come il cesello, lo sbalzo, la filigrana, con pietre in taglio cabochon, corallo e perle, o scomponibili in orecchini e clips, affascinando e facendo sognare le donne di ogni epoca.

Una spilla diversa per ogni giorno e la giusta spilla per ogni stato d’animo, questo perché ognuna di esse, per la sua forma unica, può essere l’inizio di una storia bellissima per chi l’indossa.

Ora sfogliate il catalogo della prossima Jewelry Week, dal 22 al 25 giugno, e scegliete la vostra storia.

“Fotografia: Under 1K”, il fascino insuperabile di una bella stampa d’autore alla portata di tutti

Giacomelli, De Biasi, Secchiaroli, Korda, Berengo Gardin, Barbieri e Basilico sono solo alcuni dei maestri della fotografia che troverete in asta giovedì 18 giugno. Lasciatevi guidare dal vostro istinto e provate ad aggiudicarvi una delle fantastiche opere (tutte a meno di 1000 euro).

Il mondo della fotografia digitale ha ormai raggiunto e surclassato a livello qualitativo quello della fotografia analogica, in una lunga diatriba che si trascina dagli albori della comparsa della prima. Le moderne macchine fotografiche, dotate di multi sensori e mille automatismi, permettono di ottenere delle buone immagini in ogni condizione di luce e tempo. Ma, diciamocelo, il fascino di una bella stampa rimane immutato.

E di belle stampe ne troverete tantissime in asta il prossimo 18 giugno, testimonianze visive di momenti irripetibili colti dalla sensibilità di grandissimi fotografi.

Lotto 15
MARIO GIACOMELLI, Scanno

La processione di donne riprese di spalle, negli anni Cinquanta, da Mario Giacomelli, fa parte di una sua più ampia ricerca fotografica compiuta nel paesino abruzzese di Scanno. In questa serie il fotografo marchigiano è andato a indagare e testimoniare un mondo, quello contadino, che in quegli anni si ritrovava a un bivio: continuare a vivere secondo i propri ritmi e abitudini o ammodernarsi e magari migrare nelle città.
Giacomelli, con questo scatto in bianco e nero fortemente contrastato e “drammatico”, sembra profetizzare il cammino di queste donne verso un futuro destinato a rimanere incerto.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 650 – 850


Lotto 35
MARIO DE BIASI, Gamba de Legn

 

Se Giacomelli per tanti anni ha rivolto la sua fotocamera alla campagna, Mario De Biasi realizza il primo servizio della sua lunga carriera da fotoreporter giramondo nella città di Milano. Una metropoli che nel dopoguerra è all’inizio di quei cambiamenti che la porteranno a essere una delle città più dinamiche d’Europa. All’epoca nelle sue strade continuano a co-esistere tradizione e modernità e le vie non ancora solcate dai tram elettrici sono attraversate da un trenino alimentato a legna, amichevolmente ribattezzato dai milanesi Gamba de Legn. Grazie al punto di vista dello scatto rialzato e alla scelta di un “trafficatissimo” incrocio come soggetto, De Biasi è bravissimo a rendere la vivacità della città resa più romantica dai pennacchi di fumo della motrice che si disperdono nell’aria. Chissà a cosa pensava il vigile urbano posizionato al centro della rotatoria.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 300 – 500


Lotto 51
TAZIO SECCHIAROLI, Fellini – Otto e Mezzo

Tra i generi della fotografia forse il più difficile è il ritratto. Riuscire infatti a cogliere in un unico attimo la complessità e interiorità di un personaggio è tanto difficile quanto fortuito.

Fortuna che è sicuramente arrisa a Tazio Secchiaroli, bravissimo a cogliere la profondità di un personaggio come Federico Fellini del dietro le quinte delle riprese di Otto e Mezzo. Il ritratto non è “posato”, il regista non guarda, infatti, l’obiettivo ma è impegnato a leggere una nota che tiene tra le mani, davanti a lui una costumista sistema l’abito di una comparsa, un abito vistoso da circense. La luce “caravaggesca” che retro-illumina il volto di Fellini e la nuvola di piume del copricapo dell’attrice che cade sul volto della sarta sono le armi utilizzate da Secchiaroli per rendere davvero unica questa fotografia. Ma, si sa, tutte le fotografie sono fatte da luci e ombre.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 600 – 1.000


Lotto 97
ALBERTO KORDA, Fidel Castro e Ernest Hemingway, Havana

Da un ritratto rubato all’altro al lotto 97, dove un sorridente Fidel Castro stringe la mano ad un ancor più sorridente Ernest Hemingway (€ 700 – 1.000). Alberto Korda, autore dell’immagine, è stato il principale testimone delle vicende cubane e autore degli scatti che hanno dato vita alla leggenda e all’iconografia di Ernesto Che Guevara che campeggia su magliette, bandiere, poster e merchandising vario.
La particolarità di questa fotografia è la compresenza di due grandi personaggi della storia contemporanea: lo stratega della rivoluzione cubana e l’americano premio Nobel della letteratura. Due uomini che hanno scelto di vivere la propria vita al massimo influenzando intere generazioni.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 700 – 1.000


Lotto 112
GIANNI BERENGO GARDIN, Venezia

Venezia è una città unica e uno dei suoi massimi cantori fotografici è sicuramente Gianni Berengo Gardin. Il fotografo ne ha testimoniato ogni singolo aspetto sia sociale che architettonico, sfruttando le potenzialità del bianco e nero per sfruttare al massimo la luce della laguna. Perfetto esempio di questo il lotto 112, una ripresa di uno dei colonnati che circondano Palazzo Ducale, l’autore coglie l’attimo in cui l’intera fila di colonna si sdoppia per effetto della luce dando vita a un effetto grafico che amplifica l’atmosfera già da sogno della città.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 700 – 1.000


Lotto 191
OLIVO BARBIERI, Reggiolo

Visione inaspettata quella di una coppia di badili gettati sul pavimento dell’abside di una chiesa, come capita osservando il lotto 191 (€ 800 – 1.200) di Olivo Barbieri.
Maestro della fotografia di paesaggio, di cui cerca sempre di cogliere gli aspetti inaspettati, come appunto i lavori di ristrutturazione di una chiesa a Reggiolo in Emilia Romagna nel 1983. Il luogo sacro è colto in un attimo, quasi, di “intimità”, delle assi di legno poste sopra un tappeto a delimitare l’area, una borsa di plastica azzurra abbandonata sui gradini, tutti elementi fuori contesto che però, anziché sminuire lo spazio architettonico, ne amplificano la monumentalità, rendendolo ancora più misticheggiante.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 800 – 1.200


Lotto 191
GABRIELE BASILICO, Cantiere Pirelli-Bicocca

Se Olivo Barbieri rivolge il suo sguardo agli edifici, Gabriele Basilico è il cantore della città nella sua interezza. Il suo sguardo non si sofferma su un suo unico aspetto ma li ingloba tutti.
Un cantiere, come quello dell’area Pirelli-Bicocca ripreso nel lotto 227, è l’immagine del cantiere per antonomasia; luogo perfetto in cui ogni aspetto della composizione non è frutto di casualità, ma anche le gru o il camion al centro della composizione sembrano mettersi in posa come modelli di lungo corso per il fotografo.
Un’immagine di rinnovamento che testimonia i continui mutamenti di una città viva.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 900 – 1.200


Giovedì 18 giugno lasciatevi guidare dal vostro istinto e scegliete la fotografia che più vi rappresenta in questo momento.

 

Art Nouveau e gioielleria: ricchezza nei dettagli e nelle forme

Gioielli dalle forme ricche e complesse ma equilibratissime. È nella gioielleria che si può cogliere appieno in tutte le sue potenzialità e espressioni lo stile di questo movimento.

Dettaglio della collana in platino e diamanti taglio vecchio ct 40,00 (lotto 517 in asta martedì 23 giugno)

Trenta nomi*, probabilmente un record unico nel suo genere, per il movimento noto ai più come Art Nouveau o Liberty e diffusosi in tutto il mondo tra il 1880 e il 1930. Ed è stata proprio questa sua capillarità a portarlo a essere battezzato in maniera così diversa nei vari paesi, nonostante le radici e le caratteristiche principali fossero comuni.

Scintilla d’avvio fu un moto di rifiuto del decadimento a favore della qualità e dell’estetica di oggetti e beni prodotti a livello industriale. Precursore di questo pensiero l’inglese William Morris e il suo progetto d’arte totale l’Arts and Crafts.

William Morris, Honeysuckle, ricamo, 1876, London, Borough of Waltham Forest

William Morris, Honeysuckle, ricamo, 1876, London, Borough of Waltham Forest

Una progettazione unitaria di architettura, suppellettili, gioielli, quadri e tappezzerie per opera di artigiani-artisti illuminati che con le loro creazioni potevano migliorare lo stato della società insegnandogli i principi di libertà, progresso, ottimismo e vitalità.

Per gli appassionati della prima ora, punto di ritrovo fu il negozio aperto a Parigi, nel 1895, da Samuel Bing e sulla cui insegna campeggiava la scritta “Art Nouveau”. Da qui, tutto ebbe inizio.

Il proprietario era appassionato di arte giapponese, fu uno tra i primi importatori e divulgatori del liberty, permettendo così che le linee sinuose, l’interesse per i soggetti naturali e la stilizzazione venissero presi a modello da artisti come Toulouse Lautrec, Auguste Rodin o Seurat, per poi dirompere a tutti i livelli come la famosa onda di Hokusai.

La natura nelle sue forme continue era il modello a cui attingere. Libellule, gigli, narcisi, ninfee, serpenti, pesci, steli di prati, giunchi e conchiglie, ogni suo elemento divenne degno di comparire come decorazione su un mobile, un vestito, una casa o un oggetto qualsiasi. Secondo l’assunto del critico d’arte austriaco Alois Riegl nel suo Problemi di Stile:

“Il bisogno di decorazione è uno dei più elementari bisogni dell’uomo, più elementare di quello della protezione del corpo”.

I materiali erano ricercati e raffinatissimi in tutti i settori con esplosioni di gialli, blu, verdi, viola e turchese, ma è nella gioielleria che si può cogliere appieno l’Art Noveau in tutte le sue potenzialità e espressioni grazie all’apparire di gioiellieri geniali come René Jules Lalique, che seppe riunire nelle sue creazioni le sue due grandi passioni: l’arte vetraria e l’oreficeria.

Collane, spille, pendenti, orologi da taschino e anelli dalle linee serpeggianti e asimmetriche in continua metamorfosi. Libellule, serpenti, cicale, pesci e fiori, rappresentati come solo un botanico e un naturalista tra i più esperti potrebbe fare, venivano forgiati nelle sue mani nei materiali più ricchi: oro, argento, diamanti e pietre preziose sapientemente mixati a smalti, vetro e pietre dure, nell’unico obbiettivo di ottenere una loro rappresentazione più reale del reale.

Gioielli dalle forme ricche e complesse ma equilibratissime, in cui le pietre preziose rimanevano le indiscusse protagoniste come nell’arte orafa di un altro campione dell’epoca, Henri Vever. Gioielliere per tradizione famigliare, le sue produzioni presentavano tutte le peculiarità dell’Art Nouveau come la linea serpentina o il disegno a colpo di frusta, usato allo scopo di dare un senso di movimento ad animali, piante o personaggi rappresentati.

Ricchezza nei dettagli e nelle forme, come quelle che si ritrovano nella collana tempestata di diamanti, copertina del catalogo della prossima asta di gioielli.  Nastri, pendenti a forma di fiori e intrecci, un morbido mix di forme che anche la mitica Sarah Bernard avrebbe sicuramente voluto indossare a una festa dopo una sua prima teatrale, per lasciare senza parole gli altri invitati in puro stile Art Nouveau.

Importante collana in platino e diamanti taglio vecchio ct 40,00 - Base d'asta € 25.000

Importante collana in platino e diamanti taglio vecchio ct 40,00 – Base d’asta € 25.000

*Modern Style, Jugendstjl-Sezessjonstjl, Arte Joven-Arte Modernista, Liberty, Floreale, Paljng Stijl, Style 1900, Style Noujlle, Belgoscker Bandwurm, Scnörkestjl, Wellenstjl, Strumpfbandljnjer, Reustjl, Style Coup de Fouet, Style Metro, Style des Vingt, Veldesche Stjl, Style norta, Stjl Van der Velde, Style Guimard, Style Morris, Styles Jules Verre, Glasgow Style, Gerejtzer Regenwurm, Ljljenstjl, Reudeutcke Kunst, Yachtjng Style, Studio Style.

La donna nella fotografia, figure e corpi reali seppur bidimensionali

Sfogliando il catalogo della prossima asta di Fotografia: Under 1K abbiamo provato a ripercorrere la storia sociale della donna attraverso i cambiamenti della sua rappresentazione iconografica.

Fin dalle pitture rupestri la donna è stata oggetto di rappresentazione, comparendo per millenni nelle fattezze idealizzate di veneri propiziatorie, sante, madonne, personaggi biblici e della mitologia, ma solo con l’avvento della fotografia la sua figura e il suo corpo sono divenuti reali, pur rimanendo relegati alla bidimensionalità.

Un cambiamento epocale anche se, bisogna ricordarlo, le figure femminili ritratte per molti anni, e a volte ancora oggi, continuano a essere la rappresentazione di un immaginario maschile e di una società patriarcale.

Ciò non toglie che si possa delineare una storia sociale della donna attraverso i cambiamenti della sua rappresentazione iconografica nel mezzo fotografico, come ben emerge semplicemente sfogliando il catalogo dell’asta di Fotografia: Under 1K del prossimo 18 giugno.

Negli anni ’40 in alcuni ambienti, quelli più intellettuali, le donne cominciano a divenire indipendenti e autonome. Indipendenza “forzata”nel momento in cui, con gli uomini al fronte per la Seconda Guerra Mondiale, saranno chiamate a prenderne il ruolo anche nelle fabbriche. Al lotto 12, il grande fotografo americano Man Ray ritrae due dame elegantemente vestite e truccate da sera, impegnate a giocare una partita a scacchi. Le due donne non guardano in camera prese dal “pathos” della battaglia tra pedoni e ignorano totalmente lo spettatore, rimarcando la conquistata libertà e indipendenza. (stima € 500-800).

Lotto 12, MAN RAY, Senza titolo (giuoco degli scacchi), anni 1940, € 500 – 800

Un altro grande maestro americano di origini tedesche, Erwin Blumenfeld, nel 1947 realizza il Solarized portrait, al lotto 10 (stima € 300-500). Qui è l’innovativa tecnica della solarizzazione utilizzata dal fotografo per ritrarre una giovane fanciulla a sottolineare il nuovo ruolo assunto dalla donna nella società. La giovane, infatti, in questo caso guarda fisso in camera con decisione, quasi sfidando la pellicola. Il suo lato destro, reso più astratto dall’effetto dei raggi solari durante il processo di sviluppo, ne amplifica la profondità dello sguardo, ribadendone la forza e la complessa interiorità.

Lotto 10, ERWIN BLUMENFELD, Solarized portrait, New York, 1947, € 300 – 500

La quotidianità di un mondo femminile più agricolo e povero è invece fulcro, negli anni ’50, delle ricerche di alcuni fotografi come, ad esempio, lo svizzero Kurt Blum (lotto 13, stima € 300-500). Su uno sfondo completamente sfocato, una fruttivendola è colta dietro al suo banchetto, con uno sguardo perplesso, quasi a chiedersi “Valgo una fotografia?”.

Lotto 13, KURT BLUM, Senza titolo (donna), anni 1950, € 300 – 500

Bruno Stefani, fotografo attivo tra gli anni trenta e settanta, collaboratore per anni del Touring Club per cui ha girato l’Italia testimoniandone gli aspetti e i mutamenti per un ventennio, al lotto 25 coglie un gruppo di donne nel lavoro dei campi circostanti l’Abbazia di Chiaravalle, (stima € 80-120). L’edificio in tutta la sua magnificenza sembra proteggere e osservare bonariamente il lavoro delle braccianti riconoscendone il valore e gli sforzi fatti.

Lotto 25, BRUNO STEFANI, Milano, Abbazia di Chiaravalle, anni 1950/1960, € 80 – 120

Chissà, invece, dove sono dirette le donne di nero vestite al lotto 15 di Mario Giacomelli (stima € 650-850). Realizzato dal fotografo marchigiano nella sua famosa serie sul paesino di Scanno, tra il 1957 e il 1959, ci mostrano tutte le spalle, indossano chiaramente abiti da tutti i giorni, compreso l’immancabile grembiule, divisa di ogni brava massaia. Una composizione piramidale in un bianco e nero fortemente contrastato, marchio di fabbrica del fotografo, che sembra alludere a una marcia verso un futuro diverso.


Lotto 15, MARIO GIACOMELLI, Scanno, 1957/59, € 650 – 850

Un futuro magari da modella come quella ritratta, nel 1954, da Alberto Korda, lotto 96 (stima € 600-800). Il fotografo cubano che, prima di diventare famoso per i suoi ritratti di Che Guevara, si dedica anche alla realizzazione di servizi fotografici per la moda, realizzando un ritratto di rara intensità seduttiva. Una ragazza di cui si intuisce la nudità si nasconde dietro una chitarra, le cui forme non possono che alludere a quelle del suo corpo. Lo sguardo è abbassato, casto e timido, la posa richiama quelle classicheggianti delle Veneri greche e romane. Un inno alla perfezione femminile.

Lotto 96, ALBERTO KORDA, Senza titolo (Donna con chitarra), 1954, € 600 – 800

Fissa con lo sguardo il fotografo Tazio Secchiaroli, invece, Moira Orfei. Siamo a metà degli anni Sessanta e le donne sono ormai consapevoli della loro forza, decidono di non subire più ma di sfidare apertamente lo sguardo maschile (lotti 65-66-67, stima € 150-250 ciascuno). Perché no, improvvisando uno spogliarello su un tetto di un trullo o, come l’attrice inglese Susan Hampshire, immerse in una vasca da bagno colma di schiuma (Pierlugi Praturlon, lotti 80-81-82, stima € 100-150 ciascuno). Il gioco di seduzione viene condotto interamente dalla donna che decide come, dove e quando mostrare liberamente il proprio corpo.

Le manifestazioni per il Femminismo degli anni Settanta, riprese ad esempio da Paola Agosti, (lotto 121 stima € 100-150), sono un passaggio fondamentale per la società contemporanea. Un gruppo di donne sventola bandiere in corteo richiamando attenzione per sé ma anche per tutto il genere femminile, comprese casalinghe, mamme e nonne che quotidianamente lottano per la sopravvivenza del nucleo famigliare, anche in condizioni di estrema difficoltà, come un post terremoto.

Lotto 121, PAOLA AGOSTI, Femminismo, anni 1970, € 100 – 150

Intensissimi i due ritratti di interni, sempre della fotografa torinese Paola Agosti, lotti 134-135 (stima € 300-600 ciascuno) realizzati in Abruzzo dopo il terremoto del 1970. Nella prima una signora con grembiule e pantofole, appoggiata con una mano al suo letto matrimoniale ,sembra presentarci la sua camera con la posa di una valletta televisiva. Nella seconda al tavolo di una cucina un’anziana, forse la nonna, fa colazione con due bambine. Di entrambi gli scatti non può che colpire la forza della realtà rappresentata in tutta la sua essenza senza abbellimenti.

Dagli anni Ottanta l’immagine femminile non può essere discosta dalla fotografia di moda, con cui si muove all’unisono. L’immagine che emerge è sempre più quella di una donna forte e indipendente e, nelle poche volte in cui vi siano immagini in cui compare anche una figura maschile, quest’ultima è solo da supporto, relegata sullo sfondo, come nel lotto 199 del fotografo statunitense Arthur Elgort (stima € 160-200).

Lotto 199, ARTHUR ELGORT, Senza titolo, anni 1980, € 160 – 200

Lo sguardo della modella, pur nella nudità, sfida sempre l’obiettivo del fotografo e con esso lo sguardo dello spettatore. Paradossalmente queste donne, anche se colte in déshabillé e in attimi di fragilità, comunicano una forza spropositata, come nei ritratti di Jean Francois Jonvelle (lotti 202-203, stima € 400-600 ciascuno).

Lotto 202, JEAN-FRANCOIS JONVELLE, Nu dans la salle de bain, anni 1980, € 400 – 600

Rivendicando anche quella violenza che da sempre è prerogativa dell’uomo, giungendosi ad armarsi di coltello o pistola, come nelle fotografie ritoccate a mano di Jan Saudek (lotti 204-205 stima € 400-600 ciascuno), o indossando una divisa militare come nell’Army Girls I, di Sergey Bratkov del 2000 (stima € 1.500-2.500).

L’iconografia femminile è in continua evoluzione, come in mutamento perenne sono i ruoli sociali e i rapporti tra uomini e donne. Non dobbiamo dimenticarci che senza una metà non esisterebbe nemmeno l’altra e che, come ci ricorda Robert Doisneau al lotto 106, uniti ad esempio con un bacio diamo il meglio di noi stessi (stima € 900-1.400).

 

Lotto 106, ROBERT DOISNEAU, Le baiser, anni 1960, € 900 – 1.400

 

 

Jewelry Week: quattro giorni dedicati a gioielli, orologi, argenti e monete

Un catalogo di altissimo livello, un’asta variegata, ampia e ricca divisa in quattro sessioni distribuite da lunedì 22 a giovedì 25 giugno.

Dal 22 al 25 giugno Finarte presenta un’asta variegata, ampia e ricca divisa in quattro sessioni distribuite da lunedì a giovedì.

Tra i numerosi lotti in catalogo gioielli di diversi i periodi storici a partire dal 1800, come il lotto 316, una splendida spilla in argento, diamanti e perle naturali che ci si può aggiudicare a partire da € 3.000 o la demi parure appartenuta alla celebre ballerina Virginia Zucchi, pubblicata nel libro Virginia Zucchi genio della danza dell’Ottocento, in asta al lotto 462 per € 1.500.

Dall’800 alla bell’époque, all’Art Déco con le sue forme geometriche e contrasti cromatici, di cui è un affascinante esempio il lotto 470, orecchini in platino decorati da diamanti con diversi tagli e con terminali frangiati e punzone del fascio (base d’asta € 2.000).

Si passa poi ai motivi leggeri con belle lavorazioni degli anni ’40 come la spilla in platino e diamanti (lotto 495) scomponibile in orecchini e clips, per poi inoltrarci negli anni ’50 con produzioni animalier decorate da smalti policromi tra cui una spilla in oro bicolore pietre verdi e smalti a forma di tigre (lotto 124) e un bracciale di gusto floreale in oro giallo firmato Ottaviani (lotto 206).

Tra i gioielli d’epoca, ormai introvabili, annoveriamo anche la splendida collana di copertina, lotto 517, in platino a bavaglino con 40 carati di diamanti taglio vecchio, di produzione europea francese. 

Lotto 517, Importante collana in platino e diamanti taglio vecchio ct 40,00, Base d’asta € 25.000

Un focus speciale meritano sicuramente gli anni ’60 con i gioielli in oro di design dedicati anche al pubblico maschile come il lotto 217 composto da due gemelli e un fermacravatta in oro, zaffiri e diamanti.

Passando per gli anni 70 traghettiamo dal periodo classico a quello moderno, caratterizzato da linee più pulite come i lotti 286 e 285, un anello e un paio di orecchini in diamanti ed oro bianco stimati rispettivamente € 2.200 e € 1.200 fino ad arrivare ai giorni nostri ai lotti 169, bracciale a maglia groumette impreziosito da diamanti taglio brillante, base d’asta € 5.000, e 514 anello con smeraldo Zambia, una chicca realizzata a cupola che si si può aggiudicare in asta a € 18.000.

Sempre presenti i migliori nomi della manifattura italiana, caratterizzati da impeccabili lavorazioni uniche ed ormai introvabili, fatte a mano: tugogas, milligrano, coue de rat, traforo, bulino, oro, platino e argento.

Tra i lotti in asta numerosi gioielli di Mario Buccellati, come il lotto 39, un anello in oro bicolore con un raffinato e delicatissimo decoro a foglie incise stimato € 1.000. Immancabili anche i gioielli delle più prestigiose firme internazionali dell’alta gioielleria da Cartier (lotti 353 e 420) a Chaumet (lotti 498, 501, 414), da Tiffany & Co (lotto 415) a Van Cleef & Arpels (lotto 512).

Completano l’offerta dei lotti gli argenti, tra cui uno spettacolare servizio di posate di Tiffany e Co al lotto 609, gli orologi, di cui troviamo il secondo top lot dell’asta al lotto 677, Rolex Daytona ref. 62625 stimato € 25.000, e infine importanti collezioni di monete tra cui il lotto 722, 20 lire, 1925 anno V, Vittorio Emanuele III stimata € 8.000.

La provenienza dei lotti da collezioni private italiane e straniere è sintomo che Finarte è oggi per i gioielli il punto di riferimento in Italia per tutti coloro che vogliono vendere al meglio le proprie collezioni.

Tutti i lotti in asta

Fashion Vitage: per una vita alla moda… ma più eticamente corretta

Una scelta che, ridando vita ad articoli già prodotti, va ad azzerare il possibile inquinamento legato alla catena produttiva, di trasporto e di distribuzione nel totale rispetto dell’ambiente

LOUIS VUITTON Borsa Keepall 48h, Stima € 350 - 400

Nell’ultimo periodo, visto anche le problematiche ambientali sempre più pressanti, sta emergendo chiaramente la necessità di cambiare alcune delle nostre abitudini di vita.

Il nostro piccolo contributo quotidiano sommandosi a quello del nostro vicino, di nostro zio, della nostra collega di lavoro e così via a macchia d’olio potrà apportare degli effettivi miglioramenti allo stato di salute nostro e del pianeta Terra che ci ospita.

Un primo passo potrebbe essere quello di porre la nostra attenzione non più all’acquisto di oggetti e abiti nuovi ma aprirci all’immenso mondo del vintage.

Una scelta etica che, ridando vita a articoli già prodotti, va ad azzerare il possibile inquinamento legato alla catena produttiva, di trasporto e di distribuzione.

Nel campo della moda esistono anche vantaggi inaspettati, vediamo come la possibilità di creare un proprio stile unico e originale mixando capi di varie epoche e provenienze.

Alzi la mano chi non si è mai inoltrato nell’armadio di mamma o papà da cui riemergere con una maglietta a righe anni ’60 o un borsello, delle scarpe tacco 12 o una borsetta in pelle. Capi con cui far sfigurare amici o amiche. Perché quel capo lo hai solo tu?

Uno sguardo alle collezioni del passato può inoltre permettere un più facile accesso ai grandi marchi della moda, quei “sogni” che se nel tempo presente sono a volte economicamente irraggiungibili magicamente diventano alla portata di mano e tasca in tutto il loro glamour e qualità.

L’11 giugno vi invitiamo a partecipare all’asta di Fashion Vintage di Finarte dando il via alla vostra nuova vita più eticamente corretta e alla moda.

Moltissimi i modelli e capi iconici presenti per ogni vera/o appassionata/o di moda.

Lotto 201, PRADA, Borsa con tracolla, € 500 – 600

Per prima cosa potrete cominciare a scegliere il modello giusto per voi di borsetta nera, oggetto imprescindibile nell’armadio di ogni donna. Dal modello a mano, a quello da spalla, grande o piccola con il suo colore è facilmente abbinabile a ogni altra tinta e potrete usarla di giorno o di sera per le occasioni più mondane; e se volete l’esclusività il lotto 201 è quello perfetto per voi. Una borsa a tracolla Prada in coccodrillo lucido e opaco con decorazione Swaroski realizzata dal marchio come pezzo unico per una serata benefica tenutasi al Teatro della Scala di Milano, nel 2004. (€ 500-600).

Lotto 132, CHANEL, Abito lungo, € 800 – 1.000

Tracolla perfetta con cui accompagnare, il lotto 132. Un abito lungo di Chanel con corpetto in seta bianca dallo scollo all’americana con ruches e gonna in seta blu. Il taglio particolare con le spalle scoperte e il collo stretto dalla seta vi trasformeranno nelle vere protagoniste di ogni serata.

Lotto 261, HERMÈS, Borsa Kelly Retourne 32 cm, 2008, € 3.000 – 4.000

Se invece al black preferite il white la borsa perfetta per voi è al lotto 261. Una Kelly Retourne Hermés, in pelle togo bianca con dettagli in palladio, nuova come uscita dalla boutique renderà unica ogni uscita con lei al vostro fianco (€ 3.000-4.000).

Lotto 298, ROBERTO CAPUCCI, Abito lungo a canotta con gonna svasata, Anni’70, € 400 – 500

Per un look inaspettato e di sicuro effetto potreste abbinarla al lotto 298 firmato da Roberto Capucci (€400-500). Un abito lungo a canotta con gonna svasata in taffetas scozzese multicolore e bordato di velluto color carta da zucchero, giunto a noi dai mitici anni Settanta per farvi rivivere un periodo fatto di cambiamenti ma dalle enormi energie.

Per la donna romantica ed amante dei colori invece il lotto 350, una borsa a mano di Roberta di Camerino in velluto blu, bordeaux e verde (€ 200-300). Averla al braccio con i suoi colori primaverili sarà una vera iniezione di allegria ed energia che vi permetterà di affrontare ogni situazione della vostra giornata. Perfetta compagna della giacca di Chanel, (lotto 2, €450-500)  in lana color blu con inserti rosso, celeste e giallo.

Ogni momento è buono per cominciare a cambiare soprattutto se ci sono 361 buoni motivi per farlo. Proprio come i lotti di Fashion Vintage che vi aspettano il prossimo 11 giugno.

Tutti i lotti in asta

Il fotografo di scena, l’occhio invisibile parallelo alla macchina da presa

La fotografia è sicuramente l’arte più adatta ad accompagnare il cinema e a renderne immortali i suoi protagonisti. Un pizzico di questa magia sarà in asta il prossimo 18 giugno.

Il fotografo di scena è una figura troppo spesso trascurata quando invece è capace di far entrare i suoi scatti nell’immaginario collettivo.

Muovendosi nello spazio privilegiato tra il regista e il suo film, immortalando sia le scene mentre vengono girate che il set prima del ciak, si pone dietro le quinte come un occhio invisibile parallelo e alternativo a quello della camera. Così facendo è capace di cogliere gli scambi più intimi fra regista e attori e dare rilievo ai momenti salienti di una scena mentre viene ripresa.

Lotto 56, Pierluigi Praturlon, Vittorio De Sica, “Un Mondo Nuovo”, 1966 – Stima € 100 – 150

Grazie al rapporto di fiducia che viene così a crearsi con i divi non è inusuale che un fotografo di scena realizzi per loro splendidi ritratti, più diretti e spesso spontanei rispetto a quelli costruiti in studio.

Uno dei maestri italiani di maggior rilievo in tal senso è stato Pierluigi Praturlon, di cui Finarte offre vari scatti nella prossima asta di Fotografia. Occhio da fotoreporter, capace di costruire l’immagine senza perderne l’immediatezza, è stato il fotografo di scena dei più importanti set italiani e internazionali della cosiddetta “Hollywood sul Tevere”.

Ne è un esempio il suo scatto che ritrae Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni in un momento di pausa sul set dell’indimenticabile Ieri, oggi, domani (lotto 59, stima € 100-150).

Lotto 59, Pierluigi Praturlon, Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni in “Ieri Oggi Domani”, 1963 – Stima € 100 – 150

Tra gli anni ’50 e ‘60 le grandi produzioni internazionali si spostarono negli studi di Cinecittà, animando le vie del centro di Roma con il glamour delle grandi star ed il loro immancabile codazzo di paparazzi. Un termine, questo, per sempre legato ad un altro fotoreporter e fotografo di scena, Tazio Secchiaroli.

A lui si ispirò infatti Federico Fellini per il personaggio di Paparazzo ne La Dolce Vita, raro se non unico caso di titolo di film passato a definire un’intera epoca. Il regista romagnolo, di cui cade proprio quest’anno il centenario della nascita, e Secchiaroli si ritrovarono però a collaborare su altri set, come quello di Otto e mezzo.

Lo scatto che ritrae Fellini mentre aspetta che una costumista finisca di dare gli ultimi tocchi è un perfetto bilanciamento di luce e ombra, pieni e vuoti, e riassume con la sintesi di cui solo la grande fotografia è capace la sospensione prima dell’azione o, in questo caso, del ciak (lotto 51, stima € 600-1.000).

Lotto 51, Tazio Secchiaroli, Fellini, Otto e Mezzo, 1962 – Stima € 600 – 1.000

La foto di scena e i ritratti delle star non sono solo un affare per uomini, tutt’altro: oggi il nome forse più celebre in tal senso è quello di Annie Leibovitz, ma in quegli anni d’oro c’era Chiara Samugheo. I suoi ritratti uscivano dai confini del set per diventare qualcosa di più, grazie alla caratteristica capacità di entrare in sintonia con i suoi soggetti.

É il caso della serie di ritratti di Alfred Hitchcock, la cui sagoma iconica è calata in un contesto quasi straniante nella sua semplicità atemporale (lotti 54 e 55, entrambi stima € 150-200), o di quelli di un Marcello Mastroianni accompagnato da dettagli ironicamente incongruenti come un basco o un ombrello a scacchi (lotti 60 e 61, entrambi stima € 150-200).

Se il cinema è l’arte che le riassume tutte, è quindi semplicemente naturale che la fotografia, che ha così tanto in comune col cinema in materia di mezzi, pregi, difetti e paradossi, sia l’arte più adatta ad accompagnarlo e a rendere immortali i suoi protagonisti. Ora non resta che portare un pizzico di quella magia a casa partecipando alla nostra asta.

Tutti i lotti in asta

“The Swatch Collection”: in asta la più importante collezione privata italiana

Un evento speciale dedicato al "second watch" che ha vestito il polso di milioni di persone.

"Swatch Art Special Edition" Keith Haring - Esemplari in asta

Dietro ogni grande storia di successo c’è una sfida e una scommessa, che spesso e volentieri nasce da una crisi. Siamo verso la fine degli anni Settanta e l’industria orologiera svizzera assisteva ad un rapido declino determinato dall’invasione del mercato giapponese; orologi creati attorno al movimento al quarzo, paradossalmente di invenzione svizzera, in grado di passare dallo 0% al 42% del mercato mondiale nel giro di pochi anni!

Il prototipo che anticipa l’invenzione dello Swatch si chiamava Popularius, nome spartano ma che già indicava chiaramente la destinazione popolare (pop) del prodotto:

“a low-cost, high-tech, artistic and emotional «second watch»”

…lo Swatch appunto.

Gli Swiss watches (S’watches) destinati al mercato americano escono nel novembre 1982, un test che non sfonda. In Svizzera l’intera prima produzione, 25 orologi, viene lanciata ufficialmente nel marzo 1983, quindi distribuita negli Stati Uniti, in Inghilterra e successivamente in Germania.

Dietro tutto il progetto un genio del marketing, dell’ingegneria applicata, della strategia aziendale: Nicolas G. Hayek, all’epoca Chief Executive Officer di Hayek Engineering. Oltre ad alcune fusioni societarie strategiche, Hayek si lanciò nell’impresa impossibile: realizzare un orologio al quarzo quasi perfetto e contemporaneamente di costo estremamente contenuto, funzionante con la metà dei componenti solitamente necessari (da 90-150 a 51 appena). Ma il progetto tecnico da solo non bastava, e questo Hayek lo sapeva bene, serviva uno scatto in altra direzione.

Due dei modelli in asta, GB 101 (a sinistra) e il GB 700 (a destra)

Due dei modelli in asta, GB 101 (a sinistra) e il GB 700 (a destra)

Il tocco geniale fu un progetto marketing avanzato e fantasioso. Da un lato, Hayek chiese ad alcuni amici artisti di utilizzare quell’orologio di plastica nera (erano così i primi prototipi Swatch) per “dipingerlo” come fosse una tela; dall’altro, si rivolse alle banche per finanziare un progetto sul quale prevedeva di raggiungere il pareggio una volta venduti i primi due milioni di pezzi.

In poco più di un anno si raggiunse il pareggio, nell’autunno del 1984 si raggiunsero i dieci milioni di esemplari e, nel 1988, si arrivò a 50 milioni. Nell’autunno del 1992, ossia dopo dieci anni dal lancio sul mercato del brand, la cifra salì a 100 milioni, per raggiungere i 200 milioni nel 1996. Una crescita impressionante, una case history da manuale, dichiarava Hayek: “Il sistema realizzativo messo a punto dai nostri ingegneri ci portò, all’inizio, a pianificare un quantitativo di 5 milioni di orologi all’anno, tanto che venimmo ritenuti pazzi dagli operatori di mercato. Ebbene, gli ottimi risultati di vendita c’indussero, per l’anno successivo a prevederne 12 milioni. A divenir pazzi, a quel punto, furono tutti coloro che si trovarono schiacciati dal fenomeno Swatch, e che dovettero rivedere tutte le strategie”.

Orologi svizzeri di qualità, fatti di plastica ma non solo; la sperimentazione costante ha nel tempo introdotto nuovi materiali, dalla plastica all’acciaio e all’alluminio, fino ai tessuti sintetici, alla gomma e al silicone. Ma è nello sviluppo innovativo del design che la Swatch ha raggiunto l’apice della sperimentazione e della fantasia: “Hayek ha voluto intendere Swatch, non solo come contenitore di qualità e tecnologia accessibile a tutti, ma come modo di comunicare, un ‘pezzo parlante’ studiato per permettere a chi lo indossava di mostrare chi era e come si sentiva.” Ed ecco che vennero creati – nei quasi quattro decenni di vita del marchio – modelli iconici ed “emozionali” che hanno fatto la storia della moderna orologeria, intesa anche come sfida continua al mercato dell’arte e del design.

"Swatch Swiss" - Limited Edition

“Swatch Swiss” – Limited Edition

Gli Swatch possono a ragione considerarsi eredi della Pop Art degli anni Sessanta, fonte continua di ispirazione per artisti di almeno due generazioni, diventando loro stessi materiale artistico. Pittori, scultori, musicisti, registi si sono cimentati con questi oggetti di design, a cominciare da Christian Chapiron col suo Kiki Picasso del 1984, per passare al pittore americano Keith Haring, che creò tutta una serie di prototipi a metà degli anni Ottanta e quattro Swatch con i suoi disegni, tra i quali il Mille Pattes (1986), prodotti e lanciati negli Stati Uniti. Da allora, moltissime furono le collaborazioni creative, tra le più significative quelle di Alfred Hofkunst, Jean-Michel Folon, Sam Francis, Mimmo Paladino, Mimmo Rotella, Nam June Paik, Not Vital, Akira Kurosawa, Spike Lee, Renzo Piano e Moby. Parte integrante di ciascuna Swatch Art Special Edition è la confezione, spesso divertente e originale quanto gli orologi stessi.

La collezione che qui si presenta in asta contiene 1.241 esemplari dall’inizio della produzione (1983) sino a tutto il 1996. Quattordici anni di orologi Swatch, tutti nelle loro confezioni originali, MAI USATI. Probabilmente la più importante collezione italiana in mano privata, molti dei quali con certificati di garanzia incorporati nella confezione, con la relativa numerazione del lotto prodotto e messo in commercio.

Catalogo online

Nell’insieme spiccano per rarità e preziosità soprattutto gli “Special Art”.

Il Kiki Picasso è l’esemplare n° 82/120 a 5 colori. Opera del pittore/grafico Christian Chapiron, primo artista a firmare uno Swatch. Il cinturino porta la sua firma, la cassa, senza numeri e codici sul retro, è quella iniziale del 1983. In un ricevimento dell’IRCAM di Parigi (Centre National des Arts et de la Culture) presso il centro Pompidou, vennero distribuiti i 120 esemplari ad alcune personalità.

"Swatch Art Special Edition" Kiki Picasso - Esemplare n° 82/120 a 5 colori

“Swatch Art Special Edition” Kiki Picasso – Esemplare n° 82/120 a 5 colori

Il Davos Simposium del 1985 (soli 200 esemplari) venne distribuito ai partecipanti economisti riunitisi per l’annuale Forum, tra cui Henry Kissinger. Il presente esemplare è la prima edizione col testo sul quadrante.

L’introvabile Jelly Fish opera di Andrew Logan venne distribuito a Londra il 31/05/1985 in soli 50 esemplari destinati a premiare i vincitori dell’Alternative Miss World, sponsorizzato quell’anno dalla Swatch. La spilla-scultura firmata da Logan presentava sul cinturino del materiale scultoreo simile a un pesce con pietre preziose, brillantini e perle. Sul retro, accanto alla spilla da balia, Logan incise il suo nome e l’acronimo A.M.W. (Alternative Miss World).

"Swatch Art Special Edition" Jelly-Fish

“Swatch Art Special Edition” Jelly-Fish

L’Oigol Oro del 1985 è opera di Mimmo Paladino, qui conservato nell’originale confezione nera opaca con garanzia e certificato di autenticità. L’esemplare fa parte della prima di due serie, con numerazione araba, limitata a 100 esemplari. Questo è il n° 27/100, destinato – nella documentazione tenuta dalla casa madre – alla cantante Madonna in occasione della festa Vip alla terrazza Martini a Milano. Con garanzia e certificato di autenticità.

"Swatch Art Special Edition" Oigol Oro di Mimmo Paladino - Esemplare n° 27/100

“Swatch Art Special Edition” Oigol Oro di Mimmo Paladino – Esemplare n° 27/100

I quattro orologi firmati da Keith Haring nel 1985-’86 hanno una tiratura di 9.999 esemplari e sono tra i più ricercati e rari del mercato: la serie completa venne venduta nel 1991 dalla Christie’s di Londra per circa 12 milioni di Lire.

Di estrema rarità è anche il Rorrim 5 opera di Tadanori Yokoo, realizzato nel 1987 in soli 5000 esemplari. Venne inizialmente distribuito solo in Giappone, per poi arrivare sul mercato europeo. Ha quotazioni superiori ai € 2000.

RORRIM 5 GZ107 - Opera di Tadanori Yokoo

RORRIM 5 GZ107 – Opera di Tadanori Yokoo

Affascinante anche la storia dei 6 Black Puff destinati al mercato americano (1988). Il nome della collezione, Blow your time away, richiama la peculiare caratteristica di questi orologi: la presenza di un nugolo di peli d’angora (puff) in sei diversi colori fissati ad un anello di ottone sul vetro, il termine “puff” si può tradurre in soffio e l’idea è quella di soffiare via il tempo…un invito dunque a liberarsi della schiavitù delle lancette. Per leggere l’ora, bisogna soffiare via i peli dal quadrante dell’orologio.

I 6 Black Puff in asta

I 6 Black Puff in asta

Dal primo Swatch uscito nella primavera del 1983, dal codice GB101, sino all’ultima serie Swatch X 007 dedicata a James Bond e ai suoi eterni movies (uscita a febbraio 2020), questi iconici oggetti utili a misurare il tempo hanno sempre rappresentato qualcos’altro: l’evoluzione del gusto, le passioni di almeno due generazioni di appassionati collezionisti, le trasformazioni impetuose di oggetti che nel misurare il tempo ci danno anche la misura di quanto e come siamo cambiati, da allora.

E questa straordinaria collezione – che condensa e rappresenta ampiamente i primi 14 anni della Swatch – è la testimonianza viva e vitale di quanto un orologio semplice e popolare possa rappresentare, nelle sue multiforme sfaccettature, un’intera società.

 

Catalogo online

 

Finarte conferma il suo periodo positivo con l’ottimo risultato dell’asta di Arte Moderna e Contemporanea

L’asta che si è tenuta a Roma lo scorso 28 maggio ha superato i 930.000 euro di venduto con oltre il 70% di lotti aggiudicati.

ALIGHIERO BOETTI, "Talvolta sole, talvolta luna" (dettaglio), 1988 - Venduto € 36.219,00

Finarte è stata tra le prime a sapersi riorganizzare in questa particolare situazione per continuare ad attirare i suoi collezionisti comodamente seduti sulla poltrona di casa. Concentrando le forze nell’organizzate aste interamente online e i risultati ci stanno dando ragione (come avevano già dimostrato i risultati delle aste di Fotografia e di Grafica Internazionale e Multipli d’Artista).

Tra le priorità del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea quella di presentare ogni volta delle primizie della Storia dell’Arte cosa che è stata giustamente riconosciuta e premiata dai partecipanti all’asta con delle serrate trattative fatte di offerte e contro-offerte.

Tra tutti i lotti contesi da citare, sicuramente, il lotto 53, Flowers, un disegno degli anni sessanta di Cy Twombly. Un delicatissimo vaso di fiori che, come le grafie più famose dell’artista americano, è fatto di segni tanto rapidi quanto essenziali e con solamente degli accenni di colori a renderne la vividezza. Dei fiori di pura forza. Ebbene questa composizione floreale da una base d’asta di € 7.000 vola fino a superare € 62.000. Fortunato/a chi si ritroverà in casa uno dei mazzi di fiori più costosi della storia.

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CY TWOMBLY, “Flowers”, 1960/’70 – Venduto € 62.259,00

Lotto molto poetico l’Alighiero Boetti (170), Talvolta sole talvolta luna, un arazzo, del 1980, nei toni dell’arancio, del viola e del verde aggiudicato a più di  € 36.200 con un raddoppio della stima iniziale di € 18.000.

Ottimo risultato per un’altra opera dell’artista torinese, una copia del suo mitico volume Classifyng the thousand long est rivers in the world, del 1978, passa di mano infatti per € 37.459 (lotto 133).

Star dell’incanto il dolcissimo sguardo di una madre verso la figlia china sulle sue gambe. Scena che giunge a noi filtrata dagli occhi di un padre come Giacomo Balla che nel 1910 realizza uno dei suoi capolavori il trittico Affetti conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Siamo contenti che il bozzetto principale incentrato sui volti delle due donne, battuto per € 99.059, vada con tutte le sue emozioni a riscaldare la casa di un appassionato (lotto 150).

GIACOMO BALLA, Affetti (bozzetto), 1910 - Stima € 80.000 - 100.000

GIACOMO BALLA, “Affetti (bozzetto)”, 1910 – Venduto a 99.059 €

Tra le tendenze da registrare il rinnovato interesse dei collezionisti all’arte figurativa, genere in cui l’arte italiana può vantare dei maestri assoluti come Fausto Pirandello. La sua Donna dietro il vetro, (lotto 146), un olio su tavola, del 1936, in cui l’artista mostra tutta la sua bravura pittorica dando l’idea della trasparenza delle superfici giocando su pochissime tonalità viene venduto a € 23.819.

Uno dei temi classici è la natura morta e tra gli artisti contemporanei che più si sono dedicati al tema Giorgio De Chirico, la sua Natura morta con frutta (Frutta con pesche, pere e uva bianca), olio del 1952, è venduto per € 37.459.

Tra le opere che confermano di essere più bramate dai collezionisti le pitture di Mario Schifano. L’artista romano ha superato il genere pop creandone uno tutto suo in cui è bellissimo perdersi.

Opere come: Senza Titolo (Paesaggio anemico) (lotto 108, € 6.359), Gigli d’acqua (lotto 154, € 15.139) e Paesaggio Anemico (lotto 183, € 12.029) testimoniano la sua capacità di sintetizzare e rappresentare una veduta in opere paragonabili alla produzione di uno dei più bravi paesaggisti di tutti i tempi, l’inglese William Turner.

La volontà di essere fuori dal tempo con una pittura che omaggi tutte le epoche, soprattutto quelle classicheggianti, sia nei soggetti e composizioni e nelle tecniche elaborate e raffinatissime ha unito un gruppo di artisti, negli anni ’80, dando vita al così detto Anacronismo.

Un movimento che ha goduto di alterne fortune ma che ora sta giustamente richiamando l’attenzione su di sé come dimostrano gli ottimi risultati di autori come: Carlo Bertocci (L’attesa, lotto 109, € 6.359), Lino Frongia (Trio, Lotto 110, € 5.351) e Franco Piruca (Giochi fanciulleschi, lotto 112, € 7.115).

Finarte è sinonimo anche di grande arte internazionale come dimostra l’aggiudicazione di alcuni lotti.

Il lotto 159, un’opera storica dell’artista cinese Hsiao Chin, Pittura –Bi, un olio su tela, del 1935, testimonianza delle sue prime ricerche sull’astazione “simbolica” è venduta per € 34.979. Al lotto 162 una delle classiche compressioni dell’artista francese César è aggiudicata a € 17.619.

La pittura mantiene il suo ruolo di regina delle aste. Ne è un esempio perfetto S’Excluse, un olio su tela, del 1972, del maestro cileno Roberto Sebastian Matta (lotto 163) la sua composizione di personaggi astratti viene, infatti, battuta a € 54.819.

Finarte vuole ringraziare tutti gli appassionati e collezionisti che partecipando, asta dopo asta, sempre in numero crescente testimoniano l’impegno e la bravura di tutti i suoi dipartimenti nel rendere reali i loro sogni.

Grazie a tutti voi.

Risultati completi

 

Arte Moderna e Contemporanea: sei capolavori da provare ad aggiudicarsi in asta

Tra i lotti in asta domai giovedì 28 maggio ci sono alcune opere da non farsi sfuggire perché nate dalle mani di artisti unici e insuperabili come lo sono De Chirico, Lai, Chagall, Turcato, Birolli e Ventrone.

Partecipare a un’asta è emozionante. Paragonabile a uno scambio tra schermidori in cui la vittoria è assicurata dal giusto mix di forza, velocità e strategia.

Di certo, ancora più forte è l’emozione se come premio finale vi è uno dei capolavori in asta il 28 maggio a Roma.

Vediamone alcuni.

Lotto 50
RENATO BIROLLI, Rocce e mare

Rocce e mare è un olio su carta intelata, del 1952, di Renato Birolli. L’artista, di origini veronesi ma trasferitosi giovanissimo a Milano, fu tra i membri del gruppo Corrente, fondato nel 1938 da Ernesto Treccani, di cui facevano parte anche Carlo Carrà e Giacomo Manzù. Spinta del gruppo una rivolta artistica al formalismo e alla retorica del Novecento con risultati più espressionistici.
Una pittura che, pur partendo da rappresentazioni “naturali”, non ne è una mera copia ma una libera interpretazione. Le opere di Birolli sono manifesti del suo impegno sociale e politico sempre spinto nell’intento di

“..scorrere con l’occhio cognito, con lo sguardo sapiente d’umanità, sull’umanità altrui e coglierne il meglio… perché i nostri colori sono il padre e la madre del senso della storia.”

Con lui anche un paesaggio di una semplice località di mare acquista forza. La forza di un albero adagiato sulla battigia. L’eternità di una roccia erosa dalle onde e la caparbietà delle piante che, come alcuni esseri umani, riescono a sopravvivere anche nelle condizioni più estreme… sopra la sabbia. “Vale più un occhio di un buon pittore di tutti gli oratori dei passati regimi”. Birolli fu un artista intellettuale votato agli altri.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 13.000 – 18.000


Lotto 130
MARIA LAI, Spartito

Lotto 130, MARIA LAI, Spartito, 1993, Stima € 15.000 - 20.000

Altra artisti votata agli altri fu la sarda Maria Lai, con le sue azioni che coinvolgevano per intero il suo paese natale Ulassai, nell’entroterra isolano.

Maria Lai fu una vera e propria cantastorie. Un personaggio unico che riportava in vita le antiche leggende locali e i loro insegnamenti millenari grazie all’utilizzo di pratiche tradizionali come la filatura o la lavorazione della paglia. Una delle usanze più diffuse nell’isola è il canto a cappella, ogni paesino ha i suoi cantori e canzoni con peculiarità e specifiche tecniche differenti. L’opera Spartito (lotto 50, € 15.000-20.000), un ricamo su carta, potrebbe benissimo essere un omaggio della Lai a questa pratica. Fili neri si dispiegano a formare le linee di un pentagramma con dei nodi a fare da note, un’opera tanto delicata quanto potente per le potenzialità narrative in essa racchiuse.

Un perfetto esempio della produzione artistica di una delle protagoniste femminili dell’arte italiana del ‘900 che amava affermare:  “L’arte è fatta per essere lanciata nel mondo”. Chi riuscirà ad afferrare questo bellissimo lavoro?

Scheda completa dell’opera

STIMA € 15.000 – 20.000


Lotto 147
GIORGIO DE CHIRICO, Bagnante

 

Di pittori con le qualità di Giorgio De Chirico la storia dell’arte ne ha avuti pochi. Infatti pochissimi si sono dedicati, come lui, a un’analisi così continua e radicale della pittura e delle sue tecniche. De Chirico nel corso della sua carriera artistica ha proceduto ad analizzare in maniera metodica i differenti utilizzi dei colori a olio, le tecniche preparatorie della tela e i diversi soggetti: natura morta, nudo, composizioni con più figure, tanto da scrivere e pubblicare, nel 1928, Il Piccolo Trattato di Tecnica Pittorica.

Un interesse che si palesa totalmente in opere come la Bagnante del 1950 (lotto 147, € 70.000-100.000). Un mezzo busto femminile emerge dalle acque di un fiume, le sue membra sono morbide come quelle di un corpo dipinto da Rembrandt. La posa plastica con le braccia rialzate sopra la testa esalta la femminilità di un gioco di seduzione, sottolineata anche dal drappo rosso e dalla ricchezza dell’orecchino pendente. Un bellissimo “a solo” della sensuale ninfa che compare in primo piano nella composizione Naiadi al bagno, conservata presso la Casa-Museo Giorgio De Chirico a Roma. Un vero inno alla femminilità, un omaggio del maestro romano alla figura del desiderio e alla mitologia.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 70.000 – 100.000


Lotto 149
LUCIANO VENTRONE, Dove l’ombra s’addensa

Dalla maestria tecnica di Giorgio De Chirico a quella, ancor maggiore, di Luciano Ventrone e del suo iperrealismo di cui al lotto 149 possiamo apprezzare un esempio con Dove l’ombra s’addensa, un olio su tela di 50 x 60 cm.

In quest’opera la sensualità è quella di un melograno spaccato a metà, custodito in una ceramica cinese dalle caratteristiche decorazioni blu su fondo bianco. Una natura morta curata nei minimi dettagli e ricca di simboli come lo stesso frutto, i suoi semi sparsi sulla tavola, il cormorano stilizzato della decorazione della ceramica di cui Ventrone ha saputo rendere perfino il craquelure del tempo. Oggetti, quelli ritratti da Ventrone, che sembrano trascendere la realtà, espressione del mondo interiore dell’artista fatto di una luce perfetta, trascendentale.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 8.000 – 12.000


Lotto 160
MARC CHAGALL, Doppio profilo su fondo blu e verde

Mistico il personaggio rappresentato da Marc Chagall nel suo Doppio profilo su fondo blu e verde, al lotto 160 (€ 40.000-50.000). Perfetto esempio del mondo immaginifico e fiabesco dell’artista russo, ci riporta alle sue origini contadine, dove la cultura era orale e interpretata da personaggi dalle capacità straordinarie.

Qui il profilo di un uomo e quello di una donna nascono dal medesimo busto. Uno dei due avvicina, con un gesto elegante, dei fiori alle narici, possiamo quasi sentirne il profumo con lei. Immaginare che quei fiori siano un pegno d’amore fatto “dall’altra” metà. Chagall per tutta la sua lunga carriera è stato fedele al suo stile onirico e surreale. Le sue opere sono visualizzazioni di sogni in un continuo sottolineare l’importanza della nostra interiorità e delle sue emozioni. Chagall è la perfetta trasposizione del personaggio di Peter Pan nella Storia dell’arte, l’eterno fanciullo e gli siamo grati di essere rimasto tale riuscendo a farci sognare.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 40.000 – 50.000


Lotto 177
GIULIO TURCATO, Superficie Lunare

 

È bellissima la capacità di riuscire a sognare a occhi aperti. Da sogno è anche la materia delle opere di Giulio Turcato, l’artista che sognava di andare sulla Luna. A testimonianza di questo suo desiderio troviamo, al lotto 177, Superficie lunare (€ 20.000-30.000). Tra i fondatori, negli anni Quaranta, del gruppo Forma 1, Turcato ha cercato per tutta la vita di innovare la pittura creando forme e tonalità di colori mai viste prima da occhio umano.

Colori al di là dello spettro visivo umano, fatti per scioccare e sospingere l’uomo verso un futuro tutto da scoprire, fatto di meravigliosi viaggi e scoperte interplanetarie come le avventure narrate nei romanzi di Jules Verne. La superficie su cui Turcato dipinge quest’opera non è una comune tela ma gommapiuma, usata per trasmettere allo spettatore quella tridimensionalità e caratteristiche di morbidezza che l’autore sognava per il suolo terrestre. Su di essa si adagiano pennellate arancioni: energia allo stato puro.

Scheda completa dell’opera

STIMA € 20.000 – 30.000


La stessa energia che dovrete impegnare per aggiudicarvi una di queste bellissime opere.

Tutti i lotti in asta

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