L’asta di Luxury Fashion ha registrato una partecipazione attiva e appassionata, coinvolgendo amatori e nuovi acquirenti

Curata da Margherita Manfredi, Capo Dipartimento Fashion, e battuta da Kimiko Bossi, Senior Advisor di Finarte, l’asta si è conclusa con l’85% dei lotti venduti e un valore totale pari al 93% del venduto complessivo. Un risultato che conferma il successo del format e il ruolo sempre più centrale del fashion nel panorama del collezionismo contemporaneo

La Kelly Panda Retourne 25 firmata Hermès si è confermata la regina indiscussa della giornata (Lotto 100) aggiudicata a € 16.530, seguita dalla Kelly Sellier Flag 35 (Lotto 84), venduta per € 11.490. Ottimi risultati anche per l’iconico modello Birkin: la Birkin 40 in pelle togo bleu de Malte (Lotto 106) e la Birkin 35 del 2012 in pelle clémence color Etoupe (Lotto 118), entrambe battute a € 10.230. 

Lotto 84 – Hermès, Borse Borsa Kelly Sellier Flag 35, 2014. Lotto venduto € 11.490

Da segnalare, in particolare, l’ottima performance delle borse in denim, protagoniste di vivaci rilanci e serrate competizioni tra offerenti. La Chanel Mini in denim fucsia (Lotto 43) ha confermato il suo appeal raggiungendo € 5.160, seguita dal modello in denim matelassé (Lotto 36) a € 4.515. 

 

Lotto 43 – Chanel. Borsa Mini , 2024. Lotto venduto a € 5.160

Venduti tutti i lotti firmati Christian Dior, con la Saddle Dior Oblique in jacquard denim (Lotto 146) aggiudicata a € 2.838 e la Dior Groove 25, anch’essa in jacquard denim, venduta a € 2.451. Risultati che riflettono l’interesse crescente per questo materiale, oggi reinterpretato in chiave couture dalle maison storiche e apprezzato per la sua versatilità e l’allure fresca e contemporanea.  

Lotto 146 – Christian Dior Borsa Saddle in tela Jacquard Denim Dior Oblique. Lotto venduto a € 2.838

Molto apprezzate anche le proposte Chanel, con la Patchwork multicolor al lotto 31 aggiudicata a € 5.805, e l’intramontabile modello classico declinato in pelle verde salvia al lotto 37, venduto a € 8.970. 

Lotto 31 – Chanel Borsa Patchwork, 2010 Lotto venduto a € 5.805

Catalogo online   
https://www.finarte.it/asta/luxury-fashion-milano-2025-05-29  

L’appuntamento primaverile dell’asta di Dipinti Antichi, tenutosi presso la sede di Roma il 28 maggio, si è concluso con risultati di eccezionale rilevanza

Con un catalogo di soli 134 lotti curato da Valentina Ciancio, la vendita ha sfiorato i € 900.000 di venduto e raggiunto il 100% delle riserve, testimoniando il grande interesse per il settore da parte dei collezionisti italiani ed internazionali 

Protagonista della vendita l’inedito Noli me tangere di Mattia Preti (Lotto 128) che, dopo un’entusiasmante gara, è stato venduto al telefono per € 235.590. 

Lotto 128 – Mattia Preti. Noli me tangere. Lotto venduto a € 235.590

Grande successo per la pittura barocca napoletana, ben rappresentata da alcuni dei suoi più significativi esponenti: da Andrea Vaccaro con un intenso David e Golia, venduto a € 75.750 (Lotto 124), a Luca Giordano, la cui Flagellazione – nuova aggiunta al suo catalogo – ha raggiunto i 35.500 euro; dal Loth e le figlie di Giovanni Battista Beinaschi, opera della sua attività napoletana venduta a € 35.500 (Lotto 122), al Perseo e Andromeda firmato da Giacomo del Po che, partendo da € 4.000, ha suscitato l’attenzione del pubblico, superando i € 15.000 (Lotto 16). 

Lotto 124 – Andrea Vaccaro. Davide con la testa di Golia. Lotto venduto a € 75.750

Significativi i risultati anche di alcune opere di maestri del Settecento italiano: in particolare due rare tele di Giovanni Battista Piazzetta, un Giovane mendicante (Lotto 129) e un Giovane che sfodera la spada (Lotto 130), che hanno ottenuto rispettivamente € 50.550 e € 48.030; ma anche una Natura morta di Crivellino di singolare qualità e impatto visivo (Lotto 37, € 10.860) e due Paesaggi attribuiti ad Antonio Francesco Peruzzini (Lotto 76, € 14.010). 

Lotto 76 – Attribuito ad Antonio Francesco Peruzzini. Due paesaggi boschivi con viandanti a riposo. Lotto venduto € 14.010

Si segnalano inoltre, tra le opere di alta epoca, la commovente Madonna con Bambino di Bernardino Zaganelli, venduta a € 50.550 (Lotto 114) e per la pittura fiamminga uno trionfo di Fiori in un vaso di Jan-Baptiste Bosschaert, venduto a più di € 19.000 (Lotto 93). 

Lotto 93 – Jan Baptist Bosschaert. Trionfo di fiori. Lotto venduto a € 19.050

Catalogo online  
https://www.finarte.it/asta/dipinti-e-disegni-antichi-roma-2025-05-28 

Risultato straordinario per Finarte, grazie al successo dell’asta di “Gioielli Importanti” tenutasi il 26 e 27 maggio a Milano 

L’asta - curata da Clara Arata, Responsabile del Dipartimento Gioielli di Milano - è stata animata da vivaci gare telefoniche e da una partecipazione attiva in sala da parte di clienti nazionali ed internazionali che hanno contribuito al successo della vendita, svoltasi presso il prestigioso salotto di Brera.  

La vendita – battuta da Kimiko Bossi, Senior Advisor di Finarte – ha superato i 2 milioni di euro, con una rivalutazione complessiva del 108% rispetto alle basi d’asta.  

Di grande interesse le perle naturali, senza tempo e oggi più che mai desiderate: top lot dell’asta è stato infatti una coppia di orecchini con perle naturali di acqua salata e diamanti (Lotto 415) passata di mano alla cifra di € 107.250.  

Lotto 415 – Orecchini pendenti con perle naturali in oro bianco 18k. Lotto venduto € 107.250

Protagoniste anche le pietre preziose certificate: un anello con diamante taglio ovale di ct 4,14 firmato Fasoli (Lotto 469) è stato venduto a € 46.770.  

Lotto 469 – Anello con diamanti in oro bianco. Lotto venduto a € 46.770

Splendidi i gioielli databili tra gli anni ’20 e ’30, in platino e diamanti: un’elegante pendente-spilla di Giacomo Ravasco (Lotto 412) con diamante taglio vecchio di ct 5,00 circa, copertina del catalogo, aggiudicato a € 27.870, una spilla in platino e diamante di ct 3,80 circa (Lotto 413), aggiudicato a € 14.640, e lanello in platino con diamante tagli vecchio di ct 4,80 circa (Lotto 414), venduto a € 30.390.  

Lotto 412 – Pendente-spilla con diamanti. Lotto venduto € 27.870

Le pietre di colore hanno brillato per la loro bellezza e rarità, come l’anello con smeraldo colombiano taglio cuscino di ct 4,56 (Lotto 468), aggiudicato a € 44.250.  

Apprezzati i gioielli firmati: di David Webb la parure in oro giallo e smalto nero con diamanti (Lotto 202), registra una vendita di € 48.030, e ancora firmata David Webb la collana sautoire in oro giallo e corniola (Lotto 485), aggiudicata a € 25.530, e la parure firmata Piaget in oro e diamanti (Lotto 207), venduta a € 25.350.  

Lotto 202 – David Webb. Parure con diamanti e smalto in oro bicolore. Lotto venduto € 48.030

Tra i risultati di rilievo si distinguono poi i gioielli firmati Mario Buccellati: dal bracciale con rubini e zaffiri (Lotto 435), aggiudicato a € 32.910, al bracciale in oro e diamanti (Lotto 154), battuto a € 27.870, fino all’anello con diamante taglio brillante di ct 2,50 circa (Lotto 159), venduto per € 19.050.  

Lotto 435 – Buccellati Bracciale in oro giallo 18k. Lotto venduto € 32.910

Del 1925 la preziosa borsetta da sera in oro e platino firmata Cartier, con autentica di Bernhard A. Berger (Lotto 472), aggiudicata a € 40.470.  

Lotto 472 – Cartier Borsetta da sera in oro giallo. Lotto venduto € 40.470

La purezza dell’oro chiude le sessioni d’asta con una coppia di bracciali alla schiava in oro puro firmati Marta Marzotto (Lotto 500) e aggiudicati a € 20.310.  

Catalogo online    
https://www.finarte.it/asta/gioielli-importanti-milano-2025-05-26

Il valore del tempo: nasce ’12’, la nuova sezione collezionistica d’asta

12: una nuova sezione d'asta dedicata agli orologi. Dodici pezzi scelti per raccontare storie di stile, passione e unicità

Un orologio è l’incontro straordinario fra tecnologia, artigianalità, gusto per il bello e praticità. La scelta di un modello piuttosto che un altro è un continuo oscillare fra questi punti cardinali ideali, con alcuni modelli iconici che li bilanciano alla perfezione.

Nel corso di decenni, anzi, dei secoli, il fronte della praticità e del gusto ha portato a una progressiva riduzione delle dimensioni a favore della portabilità, con il passaggio ad esempio dagli orologi da tasca a quelli da polso.

“mini 12”, in asta il 9 giugno

Parallelamente, i mastri orologiai hanno accolto la sfida di ridurre meccanismi complicati a dimensioni sempre minori. Nei primi decenni del ‘900 questa tendenza ha raggiunto il suo massimo vertice con il movimento Duoplan, messo a punto da Jaeger-LeCoultre nel 1924. Un movimento miniaturizzato, condizione questa che pone già notevoli difficoltà tecniche, nel quale la sfida delle dimensioni viene risolta distribuendo le componenti su due piani sovrapposti. In questo modo la miniaturizzazione può procedere di pari passo con l’affidabilità e durevolezza: il rischio di un eccessivo rimpicciolimento del meccanismo era difatti la sua minor tolleranza ai fattori esterni e conseguente minor robustezza. La distribuzione su due piani permette di equilibrare le diverse esigenze in maniera ottimale. Non a caso ancora oggi, a un secolo di distanza, il principio alla base di questo movimento si riflette nel calibro 101, sviluppato nel 1929 e già reso immortale dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra, che lo scelse in versione gioiello per la sua incoronazione nel 1953.

“mini 12”, in asta il 9 giugno

La passione per i modelli “mini” la si ritrova anche nella selezione di segnatempo di varie maison, curata da Carlo Biagioli, che inaugura il nuovo progetto del Dipartimento di Orologi, destinato a imprimere un’impronta collezionistica all’interno di un catalogo d’asta.

“mini 12”, in asta il 9 giugno

Una sezione con dodici lotti, tanti quante le ore sul quadrante, scelti e presentati si potrebbe dire da collezionista a collezionista, in collaborazione con Alessio Coccioli, Responsabile del Dipartimento: è questo il concept dietro 12. Un’idea innovativa e collaborativa per un format destinato a durare nel tempo, e che si articolerà in maniera di volta in volta diversa, così come diverso e unico è ciascun appassionato e conoscitore, in modo da rifletterne i gusti e il percorso. Perché un orologio è sì un mix di tecnologia e artigianato e amore per il bello, oltre che uno status symbol, ma è anche qualcosa di più: è una storia.

Sfoglia il catalogo completo dell’asta di Orologi

Art-à-Porter: le collaborazioni che hanno rivoluzionato Louis Vuitton

In principio fu Marc Jacobs: si deve infatti al geniale stilista newyorkese l’intuizione di invitare un artista a dialogare con un fashion brand iconico come Louis Vuitton.

Era il 2001 e Jacobs, all’epoca direttore creativo del marchio, pensò di rivolgersi a Stephen Sprouse, artista e designer americano, per modernizzare la classica pelletteria Vuitton. L’idea era di dare un tocco pop, se non sfacciatamente punk, alla tipica stampa con il monogramma, sovrascrivendola con un carattere che si richiamava strettamente ai graffiti della Street Art. L’operazione ebbe immediato successo e aprì così la strada ad altre collaborazioni artistiche: come quella ancora più sfacciatamente pop con Takashi Murakami, il primo a intervenire direttamente sul Monogram LV disegnato nel 1896 da George Vuitton colorandolo e mutandone lo sfondo in bianco.

A distanza di quasi vent’anni da quella collezione iconica, nel 2020 è la volta dell’artista svizzero Urs Fischer di rimaneggiare il monogramma. Fischer ne realizza una versione plastica, quasi materica grazie alla preziosa tecnica del tuffetage in velluto con effetto a rilievo. Del resto, chi meglio di uno scultore contemporaneo per giocare con i volumi e il tatto in un raffinato gioco di specchi deformanti con la tradizione?

Lotto 164. Louis Vuitton – Borsa Neverfull Tufted Monogram Urs Fischer, 2020. Base d’asta € 1.500

Poco tempo dopo è la volta di Fornasetti: il direttore creativo Nicolas Ghesquière, in vista della sfilata che si sarebbe tenuta presso la Galleria Michelangelo del Louvre pensa immediatamente ai pattern del mitico designer milanese. La passione per l’antichità classica che trasuda dagli archivi Fornasetti diventa così un ponte tra la location della sfilata e le iconiche borse Vuitton. Ancora una volta sulla stampa Monogram LV si interviene ricoprendola in questo caso con la riproduzione di cammei colorati. I due motivi così si intrecciano e sovrappongono, per un risultato unico e senza tempo.

Lotto 158. Louis Vuitton – Borsa Cameo Metis Monogram Fornasetti. Base d’asta € 1.000

Ancora diverso è l’intervento artistico di Jeff Koons: l’artista statunitense, con le sue opere sempre sul filo del kitsch e incentrate sull’immaginario pop, ha voluto rivestire i classici modelli Vuitton con riproduzioni di opere fra le più celebri della storia dell’arte. Tra l’omaggio e l’appropriazione, secondo una modalità cara a una certa parte dell’arte contemporanea, ecco che sulle borse appaiono opere di Gauguin, Manet, Turner, Monet e Van Gogh. Su di esse campeggiano il monogramma e il motivo floreale stilizzato che ne fa parte, originariamente ispirato alle piastrelle in maiolica di Gien presenti nella cucina della storica casa Vuitton ad Asnières. Oltre ovviamente al cognome dell’artista, con un carattere che rimanda a quello che campeggia sulle magliette sportive, come se Koons e Louis Vuitton avessero voluto mettere insieme una sorta di squadra di fuoriclasse dell’arte. E in effetti è proprio quello che i direttori creativi del brand francese hanno fatto in questo quarto di secolo con le loro edizioni limitate, avviando una pratica che ha segnato per sempre la storia della moda e dell’arte.

Lotto 163. Louis Vuitton – Borsa Neverfull Jeff Koons Van Gogh, 2017. Base d’asta € 800

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L’inedito Noli me tangere di Mattia Preti

Un dipinto inedito di uno dei protagonisti del Seicento italiano ed uno degli episodi biblici più celebri ma meno scontati dal punto di vista iconografico: sono questi gli elementi che fanno del Noli me tangere di Mattia Preti, in asta a Roma il 28 maggio, un’opera di straordinario interesse

L’episodio, preso dal Vangelo di Giovanni (20,13-18), è stato più volte trattato nella storia dell’arte, a partire dal Medioevo. Lo troviamo nell’appassionata ieraticità di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova o nell’ariosa luminosità veneta del dipinto di Tiziano custodito alla National Gallery di Londra. In esse Cristo risorto tiene Maria Maddalena a distanza: è la mattina dopo la Resurrezione, Maria si è recata al Sepolcro ma lo ha trovato vuoto. Avvertiti i discepoli essi accorrono per poi andarsene via sconvolti, mentre la Maddalena rimane sola nel giardino adiacente al sepolcro, in lacrime. Due angeli le appaiono, chiedendole perché pianga, e quando si volta dopo aver loro risposto si trova davanti Gesù. Sulle prime però non lo riconosce, credendolo invece il custode del giardino. Solo allora Gesù le si rivela e frena il suo tentativo di abbracciarlo pronunciando appunto la frase tradotta in latino come Noli me tangere (non mi toccare). Sul significato di queste parole gli esegeti si sono interrogati a lungo: il senso, celato fra le pieghe delle traduzioni dal greco al latino al volgare, è probabilmente legato al fatto che in quel momento l’urgenza per Cristo fosse di ricongiungersi al Padre. Così prega la Maddalena di non trattenerlo, traduzione più corretta dall’originale greco, ma di andare piuttosto ad avvertire i Discepoli della sua resurrezione.

Lotto 128. Mattia Preti – Noli me tangere (dettaglio).
Stima € 100.000 – 150.000

L’episodio è di per sé di grande spiritualità ma possiede anche l’intimità di un dialogo fra due individui e pur avendo un valore teologico importante si svolge in modo molto umano. Il gesto della Maddalena è spontaneo e tenero, vorrebbe abbracciarlo commossa, ma Cristo è già in una dimensione altra. Eppure le appare e le parla in un giardino, e la memoria non può che andare all’hortus conclusus, il giardino chiuso, simbolo che dal Cantico dei Cantici è stato dirottato nell’iconografia cristiana su Maria Vergine.

Lotto 128. Mattia Preti – Noli me tangere (dettaglio).
Stima € 100.000 – 150.000

Nella sua stupefatta ingenuità Maria Maddalena pensa che Gesù sia il custode del giardino e per questo spesso viene raffigurato con una vanga in mano, come nella tela di Tiziano alla National Gallery. Anche Mattia Preti opta per questa raffigurazione e addirittura aggiunge un altro dettaglio, piuttosto insolito: un cappello da contadino, che quasi offusca i raggi divini che si dipartono dal capo di Cristo. Come rileva il Prof. John T. Spike nella sua scheda per l’opera, la “vigorosa raffigurazione […] eccellente esempio dello stile energico di Preti della metà degli anni Settanta del Seicento” presenta un’altra particolarità inedita: “la raffigurazione del Cristo risorto da giovane è unica tra le altre opere di Preti su questo soggetto, ma ha un precedente notevole che ne conferma la data. Sempre nei primi anni dello stesso decennio, Preti aveva similmente ritratto San Giovanni Battista come un giovane attraente dallo sguardo penetrante in un celebre dipinto del Museo nazionale delle belle arti di Malta.”

Lotto 128. Mattia Preti – Noli me tangere (dettaglio).
Stima € 100.000 – 150.000

In questo Noli me tangere tutto è movimento trattenuto: la bionda chioma della Maddalena le fluttua alle spalle ma il suo slancio si arresta in un gesto quasi di contemplazione, mentre la torsione del busto di Cristo sembra richiamare la plasticità classica. Anche gli sguardi dei due si sfiorano ma non si incrociano: Cristo è già altrove, sta affidando alla Maddalena e, in un certo senso, al riguardante il suo messaggio prima di ricongiungersi al Padre.

Un’opera, insomma, sospesa fra terra e cielo e fra stasi e movimento, duale come la natura di Cristo che è dio e uomo insieme.

Questi temi, insieme al significato dell’interpretazione di Preti, saranno approfonditi durante la presentazione del Professor John T. Spike il 22 maggio alle ore 17 presso la nostra sede romana.

Segui la conferenza live

> Scorpi il catalogo completo dell’asta di Dipinti e Disegni Antichi del 28 maggio

Rivalutazione del 122% e valore complessivo di vendita pari a € 550.000 per l’asta del Dipartimento di Arredi Antichi e Arte Orientale

L’attenta raccolta dei 231 lotti accuratamente valorizzati, ha premiato la linea dipartimentale che tende a proporre vendite raffinate e di qualità

L’inizio dell’asta di Arredi, Porcellane, Arte Orientale e una selezione di beni dalla collezione privata di Stefano Gabbana è stato scoppiettante con i lotti di arte orientale, tra cui si distingue un vaso in porcellana decorato con fenici argentate e marchio Jiaqing, aggiudicato a € 174.950 dopo un’accesa gara e continui rilanci (Lotto 26).

Lotto 26. Vaso biansato in porcellana, recante marchio Jiaqing. Lotto venduto a € 174.950

L’asta è poi proseguita con gli arredi, tra cui segnaliamo la coppia di consoles romane della fine del XVIII secolo, vendute a € 10.230 (Lotto 40), e la coppia di busti in marmo bianco con colonne in scagliola, sempre del XVIII secolo, aggiudicata a € 22.830 (Lotto 49).

Lotto 49. Coppia di busti ammantati in marmo poggianti su colonne in scagliola a finto marmo, XVIII secolo. Lotto venduto a € 22.830

Grande interesse ha suscitato la sezione dedicata ai beni provenienti dalla raccolta privata di Stefano Gabbana, tra cui spiccano le tre scimmie in argento tempestate di gemme preziose vendute a € 31.650 (Lotto 125) mentre lo sgabello da grotta con seduta a conchiglia raggiunge la straordinaria aggiudicazione di € 10.230 (Lotto 110).

Lotto 125. Tre scimmie in argento “925” dorato, smaltato e riccamente ornato con gemme preziose, da un’idea di Stefano Gabbana. Lotto venduto a € 31.650

Molto ambite anche le poltrone rivestite con i preziosi tessuti disegnati dal celebre stilista italiano, tutte aggiudicate a oltre quattro volte la base d’asta (Lotti 102, 103, 104, 109, 119 e 120).

Poltrona in legno intagliato e dorato, cimasa e fascia centrate da valva di conchiglia tra volute, braccioli e piedi terminanti a ricciolo. Secolo XIX. Lotto venduto a € 3.354

Tra gli oggetti da collezione si segnalano la rara tazza con piattino del 1750 in porcellana a decoro policromo con farfalle e insetti, della manifattura di Capodimonte, venduta a € 2.800 (Lotto 152), il mappamondo da tasca firmato John e William Cary, aggiudicato a € 7.710 (Lotto 217), e un suggestivo Memento Mori in avorio scolpito con custodia originale, passato di mano per € 4.515 (Lotto 51).

Lotto 217. CARY, John and William. Cary’s terrestrial pocket globe; agreeable to the latest discoveries. London: Pub. by J. and W. Cary Strand Apr. 1, 1791. Entro custodia originale. Lotto venduto a € 7.710

Ottimi risultati anche per le icone russe, tra cui si evidenzia quella con la Vergine di Smolensk della fine del XIX secolo, venduta a € 4.900 (Lotto 188).

Icona raffigurante la Vergine di Smolensk a tempera su tavola con riza in argento e smalti policromi. Russia, fine secolo XIX/inizio secolo XX. Lotto venduto a € 4.902

Informazioni
T. +39 02 3363801 – press@finarte.it

Catalogo online
https://www.finarte.it/asta/arredi-porcellane-arte-orientale-e-una-selezione-di-beni-dallacollezione- di-s-milano-2025-05-14

Grande risultato per il dipartimento di Arte Figurativa tra XIX e XX secolo di Finarte che ha proposto un catalogo di importanti dipinti e sculture

Oltre 300 lotti offerti all'incanto durante la giornata del 13 maggio per un totale complessivo di oltre mezzo milione di euro di venduto e il 100% di aggiudicato per valore nella sessione pomeridiana, confermano l’andamento positivo del settore, con risultati di spicco per Maggi, Gioli, Caputo e De Nittis

Tra i protagonisti dell’asta, svoltasi nella storica sede milanese, brilla Cesare Maggi con la monumentale tela della Val di Susa, copertina del catalogo e top lot dell’asta, che chiude a € 63.150 (Lotto 202), e con l’opera Montagne innevate venduta a quasi € 18.000 (Lotto 200) ben superando la stima iniziale di € 7.000 – € 10.000.

Ottimo momento per la pittura napoletana, tra cui spiccano le vedute di Attilio Pratella (Lotti 289, 294, 295 e 296), che hanno registrato il 100% di venduto, e Intimitè di Ulisse Caputo, venduta a € 22.830 (Lotto 299).

Lotto 296 – Attilio Pratella, Sulla riva. Lotto venduto a € 9.000

Il Ponte alla Carraia, tra i capolavori assoluti di Luigi Gioli, stimato tra i € 12.000 e i € 18.000, raggiunge la straordinaria aggiudicazione di € 40.470 (Lotto 273). Eccezionale risultato anche per Luigi Rossi che, con la ritrovata Alpigiana, inizialmente stimato € 8.000 – 12.000, sfiora i € 33.000 (Lotto 223), e per Giovanni Battista Quadrone, la cui movimentata Scena d’interno con figure ha raggiunto un prezzo di vendita di € 11.490 (Lotto 204).

Lotto 273 – Luigi Gioli, Firenze, Ponte alla carraia. Lotto venduto a € 40.470

Continui rilanci tra gli appassionati di marina per le quattro tele di Rudolf Claudus, che hanno raggiunto il risultato complessivo di oltre € 18.000 (dal lotto 278 al 281).

Importanti aggiudicazioni anche per gli artisti internazionali, tra i quali si segnalano la suggestiva Allegoria del catalano Josep Tapiró y Baró (Lotto 292, venduto a € 14.000), la delicata Veduta londinese di Giuseppe De Nittis (Lotto 300, stimato € 5.000 – 7.000, ha superato i € 15.200), l’orientalista Carlo Bossoli, venduto a oltre € 10.000 con l’evocativa Veduta di Sebastopoli (Lotto 198), e ancora La Sala degli strumenti di musica dell’italo-francese Mario Cavaglieri (Lotto 242, venduta a € 16.530).

Lotto 198 – Carlo Bossoli, Veduta di Sebastopoli al chiaro di luna. Lotto venduto a € 10.230

A chiudere la vendita, il genio romantico per eccellenza: Victor-Eugène Delacroix, rappresentato da un piccolo ma significativo Studio di testa e torso femminili, aggiudicato a € 19.000 (Lotto 308).

Lotto 308 – Eugène Delacroix, Studi di testa e torso femminili. Lotto venduto a € 19.050

Informazioni
Via dei Bossi 2, Milano | T. +39 02 3363801 | press@finarte.it

Catalogo online: https://www.finarte.it/asta/importanti-dipinti-e-sculture-arte-figurativa-tra-xix-e-xx-secolo-milano-2025-05-13/

Gioielli Importanti: 500 lotti tra epoche, stili e grandi firme

Un elegante catalogo di alta gioielleria attende collezionisti e appassionati in occasione della prossima asta di Gioielli Importanti, che si terrà lunedì 26 e martedì 27 maggio presso il Salotto di Brera di Finarte

“Parure” è la parola chiave di questo appuntamento di Gioielli Importanti. Fiore all’occhiello sarà una
preziosa collezione firmata David Webb: un’importante parure in oro bicolore con smalto nero e
diamanti, composta da collana, bracciale e orecchini (Lotto 202, base d’asta € 32.000), affiancata da
una collana sautoir in corniola e oro giallo (Lotto 485, base d’asta € 12.000).

Lotto 202. David Webb – Parure con diamanti e smalto. Base d’asta € 32.000

In catalogo si distinguono nomi internazionali di rilievo: Van Cleef & Arpels, con una raffinata demiparure in oro giallo e diamanti composta da collana a girocollo e bracciale con settori snodati uniti da
motivi in diamanti taglio brillante per un totale di 6,50 carati (Lotto 470, base d’asta € 32.000); da Piaget
una sofisticata parure del 1993 in oro giallo e diamanti composta da collana, bracciale e coppia di
orecchini con maglie snodate decorate a torchon impreziosite da diamanti taglio brillante per un totale
di circa 7 carati (Lotto 207, base d’asta € 15.000); dalla maison Cartier, tre lotti senza tempo, una
preziosa borsetta da sera in oro e platino con diamanti (Lotto 472, base d’asta € 32.000), un pendente
della collezione Panthère (Lotto 100, base d’asta € 8.000) e l’iconico bracciale della collezione Love in
oro rosa, modello classico con quattro diamanti taglio brillante (Lotto 102, base d’asta € 4.500).
Non mancano i gioielli d’artista, come il bracciale in oro giallo di Cannilla per Masenza (Lotto 237, base
d’asta € 7.000), i bracciali in oro puro di Marta Marzotto (Lotto 500, base d’asta € 10.000) e il braccialescultura in oro giallo firmato Germano Alfonsi (Lotto 242, base d’asta € 3.900).

Lotto 472. Cartier – Borsetta da sera. Base d’asta € 32.000

Protagoniste della vendita all’incanto anche le Maison italiane più celebri, tra cui Bulgari, con un anello
della collezione Serpenti (Lotto 363), in oro rosa con pavé di diamanti taglio brillante e testa in onice,
proposto con una base d’asta di € 8.000. Firmato Mario Buccellati, un raffinato bracciale rigido in oro
giallo con apertura a scatto si distingue per le tre volute ornate da rubini e zaffiri taglio marquise su
fondo rigato (Lotto 435, base d’asta € 5.000). Pomellato propone invece una collana in oro giallo a
doppia maglia piatta, con saliscendi ad asola, che può trasformarsi in bracciale (Lotto 352, base d’asta
€ 8.000). Completano la selezione italiana le firme Marina B. e Frascarolo.

Lotto 435. Buccellati – Bracciale. Base d’asta € 5.000

Chiude il catalogo una sezione dedicata alle pietre preziose certificate, con diamanti incolori come
quello che splende nell’anello firmato Fasoli (Lotto 469), in oro bianco, con diamante centrale ovale
taglio brillante da 4,14 ct e laterali trilliant per un totale di circa 1 ct, proposto con base d’asta di €
20.000. Per i Fancy color, si segnala un anello con diamante Fancy rosa di ct 0,52 certificato GIA (Lotto
347, base d’asta € 5.000) e un anello (lotto (Lotto 194, base d’asta € 12.000) con diamante centrale
taglio princess di circa 3,25 ct (probabile colore K, purezza VS1) affiancato da due diamanti fancy
yellow taglio radiant per un totale di circa 0,60 ct e brillanti decorativi. Di grande impatto anche una
spilla a ghirlanda in oro bianco, interamente incastonata con diamanti taglio brillante, marquise e
baguette per un totale di circa 20 ct (base d’asta € 5.500).

Lotto 469. Anello con diamanti. Base d’asta € 20.000

Informazioni
Asta: lunedì 26 e martedì 27 maggio
Tornate: 26 maggio, ore 14:30 – TORNATA 1 (lotti 1-249) | 27 maggio, ore 14:30 – TORNATA 2 (lotti
250-500)
Esposizione: da venerdì 23 a domenica 25 maggio dalle ore 10:00 alle 19:00

Catalogo online
https://www.finarte.it/asta/gioielli-importanti-milano-2025-05-26

Il mestiere delle mamme

La maternità nell’arte: un simbolo eterno raccontato dai capolavori dell’asta di arte figurativa del 13 maggio

L’origine della Festa della Mamma è, contrariamente ad altre feste, slegata da una matrice religiosa. Nasce quasi spontaneamente, in tempi diversi in vari paesi, tanto che persino la data in cui viene celebrata varia, da marzo a maggio. Generalmente vede la luce nel primo Novecento, in Italia verrà ufficializzata solo a fine anni ’50, ma il sentimento da cui prende vita è ovviamente ben più antico. Serviva però forse una sensibilità più moderna per non solo riconoscere l’importanza affettiva ma anche quella sociale del ruolo materno. Certo, in Italia la scelta di maggio, mese mariano per eccellenza, non è casuale, ma in fondo le doti per cui la Madonna viene celebrata sono per lo più molto umane e materne.

Lotto 223. Luigi Rossi – Alpigiana. Stima € 8.000 – 12.000

L’amore assoluto per il figlio, la cura, l’operosità che non viene mai meno pur accanto a sentimenti più alati…Dopotutto Maria era una madre del popolo, e la pittura da sempre ne ha celebrato il ruolo materno, con la sua dolcezza e delicatezza ma anche la forza morale di accettare il sacrificio del figlio. È proprio con la pittura a cavallo tra XIX e XX secolo che a questa interpretazione strettamente religiosa se ne affianca un’altra più popolare: cominciano così a venire raffigurate delle “madonne laiche” di grande intensità, a cavallo tra tradizionale iconografia mariana e più moderno realismo. Ne offrono vari esempi le prossime aste di Importanti Dipinti e Sculture e di Dipinti, Sculture e Grafiche del dipartimento di Arte Figurativa tra XIX e XX secolo. A partire dalla madre contadina al centro del trittico Terra Feconda di Alessandro Battaglia: matronale, di una bellezza ieratica, eppure dotata di una sua grazia, quasi una controparte laziale e materna della Alpigiana di Luigi Rossi o delle allegorie dell’Estate e dell’Autunno di Adolfo Belimbau.

Lotto 271. Adolfo Belimbau – Autunno. Stima € 3.000 – 5.000. Lotto 272. Adolfo Belimbau – Estate. Stima € 3.000 – 5.000

Si passa quindi alla Maternità di Cesare Laurenti, visione di duro realismo, una madre coraggio immersa nella penombra di un vicolo cittadino, ritratto di una miseria economica che non riesce a sconfiggere una grandezza morale.

Lotto 231. Cesare Laurenti – Maternità, 1905. Stima € 700 1.400

Decisamente più sereno il Madre e figlio – impressioni all’aperto di Giuseppe Bosio, un’opera che con economia di mezzi ritrae un lieto momento d’intimità tra una madre e il suo bambino.

Lotto 142. Giuseppe Bosio – Madre e figlio – impressioni all’aperto, 1932. Stima € 200 – 400

Grande serenità spira anche dal dipinto Donne al lavoro di Luciano Ricchetti, dove l’operosità lavorativa del forno si affianca a quella materna dell’allattamento e dell’accompagnamento dei primi passi di un bimbo.

Lotto 167. Luciano Ricchetti – Donne al lavoro. Stima € 700 – 1.000
Lotto 204. Giovanni Battista Quadrone – Scena d’interno con figure. Stima € 8.000 – 12.000

Anche le giovani madri della Scena d’interno con figure di Giovan Battista Quadrone sono ritratte nell’atto di occuparsi dei figli, stavolta in un contesto sociale, l’una con il figlio neonato in braccio e l’altra sostenendo la figlia mentre fa cautamente amicizia con un cane. Quello tra madri e figli è anche un rapporto di affetto fra diverse generazioni, il ciclo della vita riassunto in un’immagine che non cessa di riproporsi. Così la scena familiare e allegra raffigurata da Josep Tapiró y Baró diventa una sottile Allegoria della vita: le diverse generazioni a confronto, i teschi sulla mensola del pilastro dell’antica loggia in rovina, tutto sembra rimandare al senso del tempo che passa, accolto con sorridente bonomia. Perché alla fine, ad accomunare tutte queste madri, contadine o cittadine, popolari o borghesi, è un sentimento profondo, viscerale, di amore. E quindi auguri a tutte le mamme, passate, presenti e future!

Lotto 292. Josep Tapiró y Baró – Allegoria della vita. Stima € 2.000 – 4.000

Visualizza catalogo completo dell’asta di Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo che si terrà il 13 maggio