L’Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo in asta da Finarte

Il 28 ottobre nella sede di via dei Bossi a Milano, 280 lotti raccontano un secolo e mezzo di pittura e scultura italiana, dal 1810 circa fino alla seconda metà del Novecento: un periodo straordinariamente denso di trasformazioni estetiche e sociali.

Un viaggio fra capolavori e scoperte, da Emilio Longoni a Cesare Maggi fino a un nucleo di artiste, tra cui Elica e Luce Balla (figlie di Giacomo) e provenienze illustri come i ritratti della famiglia Ricordi e la tela di Oscar Ghiglia della collezione appartenuta a J.Robert Oppenheimer

Dal Neoclassicismo al Divisionismo, dal Romanticismo al Realismo borghese e paesaggistico, fino alle sperimentazioni figurative del primo Novecento. È un catalogo eterogeneo, costruito con rigore e passione, quello che Finarte presenterà il 28 ottobre presso la sede milanese di via dei Bossi 2. Per questo atteso appuntamento il Dipartimento di Arte Figurativa di Finarte presenta un’ampia proposta di opere nell’asta divisa in due tornate: la prima, in programma a partire dalle ore 10:00 (lotti 1–152), con dipinti, sculture, disegni e grafiche pensati per un pubblico ampio e trasversale. La seconda, a partire dalle ore 15:00 (lotti 153–280), riservata invece a una selezione di opere di particolare rilievo. Con 280 lotti e una varietà di opere accessibili a diverse fasce di mercato, l’asta offre un ampio ventaglio di opportunità: dai collezionisti esperti agli appassionati in cerca della prima acquisizione, mantenendo fede alla filosofia del Dipartimento, che da anni promuove una visione inclusiva e appassionata dell’arte figurativa italiana.

Di particolare rilievo il capolavoro di Emilio Longoni, Fiori all’abisso (Lotto 205, stima € 70.000 – 100.000), monumentale tela (cm 130 x 93) del 1912 circa: un’opera che concentra le ricerche divisioniste e simboliste del pittore, sgretolando in un pulviscolo di colori la materia e il racconto di figure femminili che gettano, filosoficamente, fiori nell’immenso baratro.

Lotto 205 – Emilio Longoni, Fiori all’abisso. Stima € 70.000 – 100.000

Straordinario l’Autoritratto a La Thuile di Cesare Maggi (Lotto 192, stima € 15.000 – 25.000), anch’esso realizzato tra il 1910 e il 1912, dove il celebre pittore della montagna ci consegna il suo autoritratto più noto, nel quale la neve viene resa alle spalle di Maggi in tutte le sue peculiarità. Qui il colore – e della veste e della tavolozza – arriva quasi ad un espressionismo, accentuato dall’escamotage dell’ombra in primo piano.

Lotto 192 – Cesare Maggi, Autoritratto a La Thuile, 1910-1912. Stima € 15.000 – 25.000

Lo sguardo si volge poi al romanticismo lombardo con un raffinato ritratto della moglie in abiti di Albano Laziale di Eliseo Sala (Lotto 201, stima € 5.000 – 7.000), in cui si uniscono eleganza hayeziana e garbato verismo, arricchito da una natura morta in primo piano.

Lotto 201 – Eliseo Sala, Contadina d’Albano, 1868. Stima € 5.000 – 7.000

Segue un nucleo importante dedicato al Grand Tour, rappresentato da quattro rare vedute di Carl Wilhelm Götzloff (Lotti 260 – 263, stima € 3.000 – 5.000 ciascuno), pittore originario di Dresda ma attivo tra Napoli e Palermo. Le sue scene di vita quotidiana restituiscono con gusto e ricchezza di dettagli scorci preziosi del Sud Italia ottocentesco.

Lotto 263 – Carl Wilhelm Götzloff, Veduta di Palermo con il Monte Pellegrino. Stima € 3.000 – 5.000

Tra gli artisti da riscoprire, spicca il nome di Antonio Ambrogio Alciati, di cui sono proposte le tre donne della famiglia Ricordi (Lotti 220 – 222), ritratti femminili di intensa eleganza. Queste opere mettono in evidenza il magistero di un protagonista assoluto della ritrovata Belle Époque e sottolineano la qualità delle provenienze, che aggiungono valore e fascino a molte opere in catalogo. Tra le più significative, spicca una tela di Oscar Ghiglia proveniente dalla collezione londinese appartenuta a J.Robert Oppenheimer, testimonianza di come la pittura italiana dell’Ottocento fosse apprezzata anche oltreconfine.

In catalogo figurano otto artiste, testimoniando l’interesse crescente verso le pitture femminili dell’Ottocento e del primo Novecento, oggi oggetto di una riscoperta critica.

«È il momento delle autrici donne» sottolinea il Capo Dipartimento, Matteo Gardonio. «A tal riguardo penso alle figlie di Giacomo Balla, Elica e Luce (Lotti 1 – 6) autrici di opere dal linguaggio figurativo e decorativo affine a quello del padre o la poco nota Corinna Modigliani (Lotto 34) sino a Fulvia Bisi (Lotto 198, stima € 5.000 – 8.000) e la sua vista mozzafiato verso il Mottarone, pittrice oggi oggetto di una mostra in corso a Villa Carlotta sul Lago di Como. La qualità e la storicità di un pezzo rimangono centrali nel nostro mercato e possiamo aggiungere l’interesse verso gli stranieri in Italia e, viceversa, gli italiani all’estero.»

Lotto 6 – Elica Balla, Cavallo al tramonto, 1980. Stima € 300 – 500

Il catalogo intreccia, in alcuni casi, i propri capolavori con l’attualità espositiva dei musei italiani. Altro caso è quello di Luigi Bazzani (1836–1927), pittore e scenografo di successo, le cui opere sono considerate non solo espressioni artistiche, ma anche preziose testimonianze storiche delle scoperte archeologiche nelle città vesuviane. L’artista è attualmente protagonista della mostra “Luigi Bazzani e la casa pompeiana” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In asta figurano due opere: Il Foro di Pompei con il Vesuvio sullo sfondo (1888) e Ingresso del tempio (lotti 137 e 138).

Accanto ai grandi maestri, l’asta propone i generi più amati dal collezionismo: vedute veneziane e napoletane, scene di vita popolare e rurale, orientalismo, ritratti femminili. Dai disegni neoclassici databili intorno al 1810-1820 fino ai lavori degli anni 1960-1970, l’asta abbraccia oltre 150 anni di storia dell’arte italiana, restituendo il continuo dialogo tra tradizione e modernità, tra accademia e sperimentazione. È proprio in questo confine — fra Ottocento e Novecento, fra antico e moderno — che si colloca il cuore pulsante della vendita.

Informazioni  
ASTA: martedì 28 ottobre, ore 10:00 – TORNATA 1 (lotti 1-152) e ore 15:00 – TORNATA 2 (lotti 153-280)
ESPOSIZIONE: dal 23 al 27 ottobre dalle ore 10:00 alle 19:00
SEDE: Via dei Bossi 2, Milano

CATALOGO ONLINE
https://www.finarte.it/asta/arte-figurativa-tra-xix-e-xx-secolo-milano-2025-10-28

Finarte: all’asta oggetti iconici che hanno fatto la storia della “Pop Culture”

L’appuntamento, in programma il 7 ottobre presso la sede milanese di Via dei Bossi 2, propone una selezione di oggetti appartenuti a protagonisti assoluti dello spettacolo, dello sport, del cinema e della musica

L’asta presenta una selezione di memorabilia sportive di grande richiamo: maglie e un pallone autografato da Pelé (Lotto 19, stima € 450 – 800), una pallina da baseball firmata dal campione di baseball Joe DiMaggio (Lotto 25, stima € 600 – 900) e numerose maglie da basket appartenute a leggende come Magic Johnson, Shaquille O’Neal e Dennis Rodman. In catalogo anche una serie di guantoni da boxe autografati da Mike Tyson (lotti 3 – 6).

Lotto 10 – Pelé. Pallone da calcio autografato – Cert. PSA. Stima € 450 – 800

Il cinema anni ’80 è in primo piano con la statua “The World is Yours” di Scarface autografata da Al Pacino (Lotto 110, stima € 1.100 – 1,500), l’iconico Almanacco Sportivo di Ritorno al Futuro firmato da Christopher Lloyd (Lotto 122, stima € 380 – 600), e oggetti da Star Trek, Willy Wonka, Karate Kid e Happy Days, tra cui una replica della giacca di Fonzie autografata da Henry Winkler e le celebri scarpette delle gemelle di Shining firmate dalle attrici (Lotto 125, stima € 350 – 500).

Lotto 122. Christopher Lloyd. Ritorno al futuro – Almanacco Sportivo firmato – Cert. JSA. Stima € 500 – 600

Non mancano foto autografate da Sophia Loren (Lotto 100, Stima € 200 – 350), Brigitte Bardot, Jacqueline Bisset, Megan Fox e una selezione di Funko Pop autografati. Per gli amanti della musica, il catalogo offre CD firmati da Taylor Swift (Lotto 96, stima € 80 – 120), Miley Cyrus, Elton John, Jennifer Lopez, Snoop Dogg, Mariah Carey e altri nomi iconici.

Lotto 100. Sophia Loren – Foto autografata – 21,5x 20 cm (8”x10” inch) – Cert. Beckett. Stima € 200 – 350

Chiude la rassegna una selezione di card autografate dai grandi del calcio, tra cui Maradona (Lotto 34, stima € 1.300 – 1.600), Zoff, Paolo Rossi, Gigi Riva, Totti, Del Piero e Gullit. Completano la proposta oggetti cult della cultura pop, dalle action figure alle statue da collezione, fino al mondo Pokémon (Lotto 193, stima € 150 – 200).

Lotto 193. Pokémon – Blaine’s Charizard Foil – PSA 8 – JPN. Stima € 150 – 200


“Il mercato dei memorabilia è in piena espansione a livello globale,” commenta Giulio De Angelis, Esperto di Memorabilia per Finarte. “Il solo settore delle carte da collezione è stato valutato 1,67 miliardi di dollari nel 2023 e si stima superi i 2,3 miliardi entro il 2032. Anche in Italia, si registra un forte interesse, alimentato da una nuova generazione di collezionisti che considera questi oggetti veri e propri ‘passion asset’”.


Informazioni
Asta: martedì 7 ottobre alle ore 16:00. Via dei Bossi 2, Milano
Tornata unica: lotti 1 – 206

Catalogo online
https://www.finarte.it/asta/pop-culture-memorabilia-e-card-milano-2025-10-07

All’asta oltre 900 tavole originali tra i maestri del fumetto, dell’illustrazione e dell’erotismo da Finarte

Con oltre 900 lotti in catalogo, il Capo Dipartimento Fumetti Daniele Gradella presenta l’attesissima asta autunnale dedicata alle Tavole Originali dei Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione con due cataloghi tematici e uno dei top lot firmato Milo Manara, in programma giovedì 23 e venerdì 24 ottobre 2025 presso la sede romana della casa d’aste

Come da tradizione, il catalogo accompagna appassionati e collezionisti in un viaggio attraverso oltre un secolo di storia, dal primo Novecento fino agli autori contemporanei. Si parte giovedì 23 con una sezione dedicata agli illustratori italiani del secolo scorso: in evidenza Achille Luciano Mauzan con Fiera di Milano, 1926 (Lotto 98, stima € 3.800 – 5.000), Duilio Cambellotti, Flavio Costantini e persino Federico Fellini, con le sue produzioni grafiche. 

Lotto 32. Duilio Cambellotti – In platea, anni 20. Stima € 6.000 – 8.000

Segue la sezione dedicata ai grandi personaggi della scuola Bonelli, con tavole originali tratte da serie iconiche come Dylan Dog, Tex e Ken Parker, tra cui spicca l’originale di copertina Ghost Hotel di Bruno Brindisi (Lotto 176, stima € 500 – 800). Spazio anche al mondo Disney, con opere di maestri italiani e internazionali come Giorgio Cavazzano, Luciano Bottaro, Don Rosa e Floyd Gottfredson. A concludere la giornata, i grandi autori americani: da Frank Miller (Sin City) a John Romita Sr. con Spider-Man – Vengeance from Vietnam! (Lotto 346, stima € 9.000 – 12.000), passando per Gene Colan (Daredevil). 

Lotto 176. Bruno Brindisi – Dylan Dog – Ghost Hotel, 2005. Stima € 500 – 800

Il 24 ottobre sarà la volta dei Grandi Maestri del Fumetto, italiani ed internazionali: in catalogo tavole rare di Hugo Pratt, Benito Jacovitti, Andrea Pazienza con Autoritratto in motocicletta, 1984 (Lotto 563, stima € 9.000 – 12.000), e molti altri. Tra le chicche anche una striscia di Mafalda firmata Quino (Lotto 588, stima € 3.500 – 5.000) e una preziosa Sturmtruppen di Bonvi (Lotto 468, stima € 3.500 – 5.000). 

Lotto 588. Quino (Joaquín Lavado) – Mafalda, 1994. Stima € 3.500 – 5.000

A chiudere la due giorni, un intero catalogo riservato al Fumetto Erotico, con opere di Guido Crepax (Valentina, le armi, l’amore, Lotto 763, stima € 4.500 – 6.000), Magnus, Giovanna Casotto, Georges Pichard e, naturalmente, Milo Manara

Lotto 840 – Milo Manara Elodie – Red Light, 2023. Stima € 25.000 – 35.000

Proprio a Manara è legato il top lot dell’intera asta: la tavola originale Elodie – Red Light (Lotto 840, stima € 25.000 – 35.000), realizzata per la copertina dell’album omonimo pubblicato da Island Records nell’ottobre 2023. L’opera, ispirata al videoclip del brano “A fari spenti”, segna una delle collaborazioni più recenti tra il maestro dell’eros e il mondo della musica, dopo le celebri esperienze con Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Biagio Antonacci e David Riondino. L’artista ha interpretato la cantante in un disegno potente e simbolico, celebrato anche dalle parole di Elodie: “Manara è stato il primo artista che mi ha fatto scoprire la potenza e la libertà del corpo femminile. Quando ci siamo incontrati gli ho portato tutto il progetto, le foto, i video. Lui ha scelto e mi ha rappresentata: la sua opera mi rispecchia completamente.” A sua volta, Manara ha definito l’opera “una rivendicazione della dignità del corpo”, ribadendo come la rappresentazione del nudo mantenga “qualcosa di eterno e sacrale”. 

“In un mercato dell’arte in fase di transizione, con una generale cautela da parte dei collezionisti, le Tavole Originali stanno registrando numeri in forte crescita,” commenta Daniele Gradella, Capo Dipartimento Fumetti di Finarte. “Basti pensare ai 13,5 milioni di dollari raggiunti pochi giorni fa da una copertina di Frank Frazetta. È un segmento relativamente giovane ma in rapida ascesa, sempre più trasversale e consapevole. Finarte, in questo panorama, si è posizionata come leader in Italia e tra i principali attori in Europa. Questa nuova asta ne è una prova evidente: un catalogo ampio, ricco di opere iconiche e rarità, che parla a collezionisti di ogni tipo e generazione.” 

Informazioni 
Asta: 23 ottobre, ore 11:00 – TORNATA 1 (lotti 1-167) e ore 14:30 – TORNATA 2 (lotti 168-450). 
24 ottobre, ore 11:00 – TORNATA 3 (lotti 451-624) e ore 14:30 – TORNATA 4 (lotti 625-920) 
Esposizione: 23 e 24 ottobre ore 10:00 – 18:00 
T. +39 02 3363801 – press@finarte.it 
 
Cataloghi completi 
https://www.finarte.it/asta/fumetti-tavole-e-illustrazioni-originali-roma-2025-10-23  https://www.finarte.it/asta/fumetti-i-maestri-dell-erotismo-roma-2025-10-24 

Finarte è orgogliosa di presentare il tanto atteso appuntamento autunnale dedicato agli amanti e collezionisti della Fotografia d’autore

Un’occasione unica per immergersi in un catalogo ricco di capolavori firmati dai grandi maestri della fotografia, italiana e internazionale: opere da scoprire, ammirare e collezionare

In vista dell’asta in programma per giovedì 16 ottobre, e dell’esposizione che si aprirà venerdì 10 ottobre nella prestigiosa sede milanese di Via dei Bossi 2, il Dipartimento di Fotografia propone all’incanto 265 lotti firmati dai protagonisti che hanno segnato la storia della fotografia. La vendita è molto eterogenea per autori, tecniche, soggetti, per andare incontro a tutti i collezionisti e gli appassionati, italiani e non solo. 

Il catalogo si apre con una sezione introdotta dal testo critico La fotografia è Donna, a cura di Roberto Mutti, Curatore scientifico del Dipartimento. “Il mondo femminile è protagonista di questa particolare sezione, dove abbiamo voluto accostare opere realizzate da importanti fotografe ad alcune immagini che vedono protagoniste le donne come soggetto”, scrive Mutti. 

Lotto 33. Shirin Neshat – The Home of My Eyes, 2018. Stima € 8.000 – 12.000

Le fotografie dei Travestiti di Lisetta Carmi si affiancano a quelle, più esplicite e colorate, di Nobuyoshi Araki, creando un interessante contrasto tematico e stilistico. I ritratti femminili realizzati da Man Ray negli anni Trenta, successivamente raccolti nella serie Femmes, dialogano con il ritratto della fotografa Cindy Sherman, realizzato da Timothy Greenfield-Sanders nel 1980 (Lotto 32, stima € 1.500 – 2.000). Seguono due artiste tra le più ricercate nel panorama della fotografia contemporanea: Shirin Neshat, presente con una serie di ritratti femminili a confronto con soggetti maschili (Lotto 33, stima € 8.000 – 12.000), e Francesca Woodman, con un autoritratto (MacDowell Colony, Summer, 1979/1980, Lotto 37, stima € 8.000 – 10.000) e una rara cartolina-invito autografa con incollata una sua stampa vintage, realizzata per la sua prima mostra personale Immagini, tenutasi nel 1978 presso la Libreria Maldoror di Roma (Lotto 38, stima € 10.000 – 15.000). Chiude la sezione il top lot dell’asta: Fresh Hybrid (2008) di Sandy Skoglund (Lotto 39, stima € 18.000 – 25.000). L’opera rappresenta uno dei lavori più noti dell’artista americana, in cui l’installazione fotografica diventa mezzo per riflettere su identità e trasformazione attraverso una costruzione scenica ricca di dettagli, colori ed elementi simbolici. 

Lotto 39. Sandy Skoglund – Fresh Hybrid, 2008. Stima € 18.000 – 25.000

La selezione prosegue con una sezione dedicata alla fotografia italiana, rappresentata da una ricca panoramica di autori che hanno saputo raccontare il territorio, le città e i loro abitanti attraverso stili e approcci differenti. Accanto a nomi noti al grande pubblico come Franco Fontana, Giovanni Chiaramonte, Olivo Barbieri, Massimo Listri, Mimmo Jodice, Mario Giacomelli, Gabriele Basilico e Oliviero Toscani, il catalogo propone anche opere di autori amati dai collezionisti più esperti, tra cui Giuseppe Cavalli, Paolo Monti, Luigi Veronesi, Franco Grignani, Paolo Gioli e Riccardo Moncalvo.  

Lotto 46. Franco Fontana, People – Venice – Los Angeles, 1999. Stima € 2.500 – 3.000

Un vero e proprio tributo è dedicato a Gianni Berengo Gardin, figura centrale della fotografia italiana, recentemente scomparso. In asta, numerose opere tra cui India, 1977 (Lotto 130, stima € 1.000–1.500), immagini tratte dalle serie Dentro le case e Venezia, fino a uno scatto particolarmente evocativo di taglio intimo (Lotto 140, stima € 2.500 – 3.000). 

Lotto 130. Gianni Berengo Gardin – India, 1977. Stima € 1.000 – 1.500

Menzione speciale merita anche Luigi Ghirri presente, sia con lavori più noti dalla serie Kodachrome e Studio di Giorgio Morandi (Lotto 62, stima € 5.000 – 7.000), sia con un raro cibachrome opaco al lotto 66, Modena, Architetture di Aldo Rossi, stimato € 5.000 – 6.000. 

Lotto 62. Luigi Ghirri – Bologna, Studio di Giorgio Morandi, 1989/90. Stima € 5.000 – 7.000

Lo sguardo si apre infine alla fotografia internazionale, con una selezione di autori di grande rilievo, alcuni dei quali raramente presenti sul mercato italiano. Tra i lotti di particolare interesse, si segnala: l’iconico scatto di Marc Riboud, Le Peintre de la Tour Eiffel (Painter of the Eiffel Tower), Paris, 1953, che ritrae il celebre “Zazou” (Lotto 99, stima € 4.000 – 5.000); Andreas Gursky, con La Défense, Panorama, 1987 (Lotto 122, stima € 7.000 – 10.000); due lavori sull’India di Steve McCurry, noti per il loro uso vibrante del colore (Lotti 128 – 129). Completano la selezione le giant polaroid di William Wegman, espressione del suo stile ironico e concettuale, e le suggestive scenografie di Gregory Crewdson, tra i principali interpreti della staged photography contemporanea. 

Lotto 99. Marc Riboud – Le Peintre de la Tour Eiffel (Painter of the Eiffel Tower), Paris, 1953. Stima € 4.000 – 5.000

Informazioni    
Asta: giovedì 16 ottobre, ore 15:00, Via dei Bossi 2, Milano   
Tornata unica: lotti 1-265   
Esposizione: da venerdì 10 a mercoledì 15 dalle ore 11:00 alle 19:00   
T. +39 02 3363801 – press@finarte.it  
 
Catalogo completo 
https://www.finarte.it/asta/fotografia-milano-2025-10-16

Finarte: doppio successo per le aste online del Dipartimento di Design e Arti Decorative  

Il 30 settembre, i due appuntamenti tematici proposti e curati dal Responsabile Filippo Maria Fiorini Rogai hanno ottenuto risultati eccellenti. Guanti bianchi per “Du Verre au Verre” e percentuali oltre il 130% di aggiudicato a valore per “Easy Design”, che ha superato ampiamente le stime pre asta. 

Due aste in un solo giorno, dedicate a pubblici differenti ma accomunate da una curatela attenta e una risposta entusiasta da parte del mercato. 

Du Verre au Verre, interamente dedicata al vetro e all’arte decorativa francese, austriaca ed europea, ha evidenziato segnali di rinnovato interesse per il settore Art Nouveau, dopo anni di flessione. La selezione, composta da una collezione privata curata nei minimi dettagli, ha ottenuto ottimi riscontri. 

Tra i risultati di maggior rilievo: il vaso ovoidale Loetz in vetro policromo inciso e dorato (Lotto 1015), databile al primo decennio del Novecento, è stato aggiudicato a € 3.900, superando di gran lunga la stima di € 400–600; alla stessa cifra è stata venduta anche la coppa iridescente della medesima manifattura (Lotto 1027), in vetro soffiato con riflessi metallici su base blu notte; notevole anche l’aggiudicazione del vaso ovoidale di Charles Catteau per Boch Frères (Lotto 1010), con decoro geometrico stilizzato, stimato € 300–400 e battuto a € 3.600; per la manifattura Burgun & Schwerer – Verrerie d’Art de Lorraine, il vaso policromo inciso a doppio strato (Lotto 1002) aggiudicato a € 3.100, e un raro vaso a goccia con figura mitologica su fondo rosso rubino e oro (Lotto 1038) battuto a € 2.838.

Lotto 1002 – Burgun e Schwerer, Verrerie D’art De Lorraine, Vaso, 1900. Lotto venduto a € 3.096

Easy Design, un format vincente pensato dal Capo Dipartimento per un pubblico giovane, attento alle tendenze contemporanee e alla qualità accessibile. La selezione, vivace e trasversale, ha intercettato gusti diversi, valorizzando estetica vintage e funzionalità.  

Tra le aggiudicazioni più significative si segnalano tre lotti particolarmente contesi e protagonisti di vivaci rilanci: il pannello apribile Libri di Piero Fornasetti (Lotto 1761), venduto a € 2.214; il vaso modello Yemen di Ettore Sottsass Jr. (lotto 1705), aggiudicato per € 1.837; e una lampada da tavolo di Romeo Rega (Lotto 1648), battuta a € 1.416. 

Lotto 2082. Ettore Sottsass Jr, Vaso modello Yemen, 1994. Lotto venduto a € 1.548

“La risposta del pubblico ha premiato la costruzione tematica delle due vendite e la cura con cui ogni lotto è stato selezionato. La vitalità di questo mercato, unita all’interesse crescente da parte di una nuova generazione di collezionisti, conferma la direzione intrapresa: proporre aste che sappiano raccontare una visione, oltre che un valore,” conclude Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design e Arti Decorative. 

Cataloghi online 
https://www.finarte.it/asta/du-verre-au-verre-arti-decorative-online-2025-09-30

https://www.finarte.it/asta/easy-design-online-2025-09-30


 

Lo sguardo femminile nella fotografia italiana 

Storie e immagini di grandi protagoniste che hanno cambiato il modo di raccontare la fotografia italiana

Che in italiano fotografia sia un termine declinato al femminile non è solo una peculiarità linguistica: lo sguardo femminile è stato infatti da sempre sfaccettato e protagonista nella fotografia italiana attraverso tante artiste di primo piano.

A partire dalla pioniera Tina Modotti, che da cittadina del mondo portò oltreoceano il suo sguardo sempre attento all’umanità e ai luoghi, sfuggendo però abilmente ai cliché. Italiana emigrata prima negli Stati Uniti e poi in Messico, con i suoi reportage fu testimone tanto di momenti epocali quanto del vivere quotidiano.

Lotto 28. Tina Modotti – Bateau at Pecheurs, Mexique, anni 1920. Lotto venduto a € 2.838

Il rigore compositivo dei suoi scatti, unito alla sua straordinaria sensibilità sociale, è una delle caratteristiche che fanno del suo lavoro in qualche modo il precursore di quello di altre grandi fotografe italiane.

È il caso della genovese Lisetta Carmi: la sua celeberrima serie I travestiti (pubblicata nel 1972) è una preziosa indagine umana e al tempo stesso una riserva inesauribile di composizioni serrate volte a scavare nell’intimo dei suoi soggetti senza mai tralasciarne il contesto. Il sapiente uso delle luci e delle ombre fa risaltare gli scorci dei carrugi e gli interni che trasudano di vita vera.

Lotto 2. Lisetta Carmi – Dalla serie “I travestiti”, anni 1960/1970. Stima € 2.000 – 3.000

Parlano di vite ai margini ma che si rivestono di severa dignità anche gli scatti della fotografa e scrittrice Carla Cerati, realizzati nell’ambito del fototesto Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin a cura di Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro. I suoi soggetti dominano la composizione con il loro carico potentissimo di umanità, come se la fotografa volesse restituire loro una centralità in contrasto con il loro essere relegati fuori dalla società, nei manicomi.

Lotto 209. Carla Cerati – Gorizia, Ospedale psichiatrico, 1969. Lotto venduto a € 700

Questo suo impegno sociale ed empatia ricordano quelli della Modotti ma anche di un’altra grande protagonista della fotografia italiana, la palermitana Letizia Battaglia.

Lotto 27. Letizia Battaglia – Il giornalista Mario Francese ucciso dalla mafia, 1979. Stima € 2.580

Con il suo lavoro di fotoreporter ha documentato le stragi di mafia ma è stata anche interprete di grandissima sensibilità della vita di gente comune, come in fondo comuni e umanissime erano anche le vittime della violenza mafiosa. Un intreccio di Storia e storie, vita e morte, gioia e dolore, che l’ha resa una delle fotografe italiane più amate.

Non è italiana di nascita ma in qualche modo lo è diventata d’adozione, su un piano artistico e quasi spirituale, anche un’altra grande fotografa, Francesca Woodman: la statunitense ebbe infatti sempre un prolifico dialogo con il panorama artistico italiano, e passò diversi periodi tra Firenze e Roma. Il suo sguardo era tutto rivolto all’interiorità e al corpo femminile, con immagini essenziali e poetiche, sospese, surreali.

Lotto 38. Francesca Woodman – Senza titolo, Roma, (Postcard invito alla mostra “Immagini”), 1977/1978. Lotto venduto a € 10.000 – 15.000

Il corpo e lo spazio, l’interiorità e l’impegno sociale, l’intimismo e la denuncia: la fotografia italiana declinata al femminile risulta insomma sfaccettata e piena di stratificazioni, sempre in bilico tra arte e reportage. Ma sono in fondo declinazioni diverse di uno stesso interesse per la vita in tutte le sue accezioni e che rendono la fotografia un’arte a tutti gli effetti, complessa e affascinante come le donne che hanno scelto questo straordinario medium artistico.

Sfoglia il catalogo completo di Fotografia dell’asta del 16 ottobre

Testo di Marzia Flamini

Cleto Munari & friends. Gioielli d’autore e opere d’arte da indossare, all’asta il 22 settembre

Un elegante catalogo di oltre 100 lotti dedicato all’universo creativo di Cleto Munari, uno dei nomi più riconoscibili nel crocevia tra design, arte e gioielleria. La vendita, curata da Clara Arata, Capo Dipartimento di Gioielli, e Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design, si terrà presso la sede milanese della casa d’aste, in Via dei Bossi 2

All’incanto una selezione di anelli, collane, bracciali ed earcuff, ciascuno concepito come una vera e propria opera d’arte in miniatura: creazioni dallo stile inconfondibile, audaci ed ironiche. La celebre Collezione Gioielli prende forma negli anni Ottanta grazie alla collaborazione tra Cleto Munari e alcuni tra i più importanti architetti e artisti del Novecento.  

Tra le collaborazioni più rilevanti spiccano quelle firmate da Tao Ho ed Ettore Sottsass, autori di una serie di gioielli anticonvenzionali e visionari. Tra questi, si segnalano il pendente Katherine (Lotto 114, stima € 250 – 350), gli orecchini Marjorie (Lotto 5, stima € 300 – 400) e la spilla Jane (Lotto 98, stima € 250 – 350). 

Lotto 5. Cleto Munari / Tao Ho (Ettore Sottsass). Paio di orecchini Marjorie. Stima € 300 – 400

A questa, si affianca la collaborazione con Sandro Chia, che firma la serie Fantasmini (dal lotto 81 al lotto 84, stime € 700 – 900). Partecipano al progetto anche Mimmo Paladino, che realizza una serie dedicata ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri in argento 925 dorata e con brillanti (Lotti 129 – 131), Enzo Cucchi, con il bracciale tempesta con decorazione scultorea (Lotto 110, stima € 3.000 – 4.000), e ancora Gio Ponti, Vico Magistretti e Achille Castiglioni. 

Lotto 83. Sandro Chia per Cleto Munari. Bracciale Fantasmini. Stima € 2.000 – 3.000

Tra i pezzi più iconici, anche l’Anello Amore, in argento 925 dorato, con lettere in legno a comporre la parola “AMORE” (Lotto 64, stima € 400 – 500), l’anello Pantheon, in oro e argento su base in legno con una cupola centrale (Lotto 38, stima € 700 – 900), e l’Anello Metafisico 1, a scacchiera con elementi in onice e pasta di corallo (Lotto 46, stima € 400 – 600). 

Lotto 46. Cleto Munari – Anello Metafisico 1. Stima € 400 – 600

Gli esperti Clara Arata, Capo Dipartimento di Gioielli, e Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design, raccontano l’asta: “Questo catalogo, costruito a quattro mani e proveniente direttamente dall’artista Cleto Munari, incarna un eclettismo straordinario: attraversa stili, epoche e linguaggi diversi, parlando tanto a chi ama l’eleganza classica quanto a chi cerca nel gioiello un segno autentico di creatività e originalità. È un perfetto esempio per chi desidera possedere un oggetto unico: una piccola opera d’arte da indossare, a metà tra gioiello e design.” 

Le creazioni di Munari sono oggi considerate tra i massimi esempi di gioielleria contemporanea, custodite nelle collezioni permanenti di musei come il MoMA e il Metropolitan Museum of Art di New York. 
 
Informazioni   
Asta: lunedì 22 settembre alle ore 16:00. Via dei Bossi 2, Milano 
Tornata unica: lotti 1 – 131  
T. +39 02 3363801 – press@finarte.it 

Catalogo online 
https://www.finarte.it/asta/gioielli-cleto-munari-friends-prove-d-artista-milano-2025-09-22  

The Burgundy Chapter: un viaggio attraverso i 15 produttori protagonisti dell’asta del 17 settembre

In catalogo 98 lotti di 15 prestigiosi produttori, selezionati dal dipartimento Vini e Distillati. L’appuntamento è il 17 settembre nella storica sede milanese di Via dei Bossi

Dal lotto 1 al lotto 18 troviamo la storica cantina di Meursault, fondata da Jean-François Coche e Odile Dury: Coche-Dury, considerata da molti il più grande produttore di vini bianchi al mondo. Jean-François iniziò a lavorare con il padre nei primi anni Settanta e nel 1975 sposò Odile, che aggiunse alla tenuta alcune proprietà personali, dando così vita al nome che oggi fa sognare i collezionisti. Oggi è il figlio Raphaël, insieme alla moglie Charline, a condurre i quasi 9 ettari di vigneti, da cui nascono Bourgogne, Puligny-Montrachet, Auxey-Duresses, Monthélie, Volnay e soprattutto i due cru più iconici: Corton-Charlemagne, sempre fra i 50 vini più cari al mondo, e Meursault, con i bianchi più ricercati in assoluto. In asta arriva una collezione affinata con attenzione maniacale: Bourgogne Chardonnay, Meursault di diverse annate e i rarissimi cru Meursault Les Rougeots e Puligny-Montrachet Les Enseigneres.

Selezione Coche-Dury in asta il 17 settembre

L’asta prosegue con il lotto 19, dedicato al Domaine Philippe Charlopin-Parizot, con sede a Gevrey-Chambertin, nel cuore della Côte de Nuits. Fondato nel 1977 da Philippe Charlopin con appena 1,5 ettari, il domaine è cresciuto fino a contare oggi circa 25 ettari, distribuiti fra Côte de Nuits, Côte de Beaune e perfino Chablis. Discepolo prediletto di Henri Jayer, Charlopin ha saputo unire tradizione e innovazione, conquistando una reputazione internazionale. In asta viene presentato un lotto con tre dei suoi Gran Cru nell’annata 2003: Clos Saint Denis, Echezeaux e Clos de Vougeot.

Lotto 19. Selezione Domaine Philippe Charlopin-Parizot, 2003. Base d’asta € 500

Dal lotto 20 al lotto 24 è la volta del leggendario Domaine Marc Colin, fondato nel 1970 a Saint-Aubin, nella Côte de Beaune. Oggi copre circa 19 ettari distribuiti su una trentina di appellazioni, con una prevalenza di Chardonnay che ha consacrato il domaine fra i grandi interpreti dei bianchi di Borgogna. I vertici della produzione si trovano nei Gran Cru in catalogo: Corton-Charlemagne (lotti 20 e 21) e Montrachet (lotti 22-24).

Selezione Marc Colin in asta il 17 settembre

Con il lotto 25 arriva il prestigioso Domaine du Comte Liger-Belair, rifondato e riportato alla ribalta da Louis-Michel Liger-Belair a partire dal 2000. La famiglia ha una storia vinicola secolare, ma molte vigne erano state affittate per decenni. Louis-Michel ha ricostituito e ampliato la tenuta, riportandola agli antichi fasti. Celebre per alcuni dei Pinot Noir più rari e costosi al mondo, come il Monopole Grand Cru La Romanée, in asta è presentata una bottiglia del 1996 affinata con cura maniacale.

Lotto 25. Domaine du Comte Liger-Belair La Romanee Grand Cru, 1996. Base d’asta € 1.900

Dal lotto 26 al lotto 33 tocca a Domaine Dugat-Py, uno dei produttori più venerati della Borgogna, con sede a Gevrey-Chambertin. La cantina, guidata da Bernard Dugat e oggi affiancata dal figlio Loïc, è rinomata per i Pinot Noir di straordinaria concentrazione, purezza e longevità. Con circa 10 ettari di vigne in Côte de Nuits, Dugat-Py è diventato un nome di culto. In asta si presentano Charmes-Chambertin Grand Cru (lotti 26-29), Lavaux Saint-Jacques Gevrey-Chambertin Premier Cru (lotto 30), Mazoyères-Chambertin Grand Cru (lotto 31), Vosne-Romanée Très Vieilles Vignes (lotto 32) e Mazis-Chambertin Grand Cru (lotto 33).

Selezione Domaine Dugat-py in asta il 17 settembre

L’asta continua con i lotti 34 e 35, firmati Domaine Dujac, fondato nel 1968 da Jacques Seysses a Morey-Saint-Denis. Innovatore sin dagli inizi, Seysses introdusse pratiche come la fermentazione a grappolo intero e l’uso di botti nuove, all’epoca insolite in Borgogna. Con 17,5 ettari, Dujac è sinonimo di eleganza e complessità. In catalogo due rarissimi Bonnes-Mares Grand Cru.

Lotto 34. Domaine Dujac Bonnes-Mares Grand Cru, 2007. Base d’asta € 500

Dal lotto 36 al lotto 41 troviamo una selezione eccezionale del leggendario Domaine René Engel, fondato a Vosne-Romanée da René Engel, professore di enologia e co-fondatore della Confrérie des Chevaliers du Tastevin. Dopo la sua scomparsa, la gestione passò a figlio e nipote, fino a Philippe Engel, la cui morte prematura nel 2005 segnò la fine del domaine, poi acquisito da François Pinault e rinominato Domaine d’Eugénie. In asta una rarità assoluta: Clos de Vougeot Grand Cru (lotti 36-38), una Magnum di Vosne-Romanée (lotto 39) e Vosne-Romanée 1er Cru Les Brûlées (lotti 40 e 41).

Selezione René Engel in asta il 17 settembre

Con il lotto 42 arriva il rinomatissimo Domaine Fourrier, di Gevrey-Chambertin, guidato da Jean-Marie Fourrier dal 1994. Allievo di Henri Jayer e del Domaine Drouhin in Oregon, Fourrier ha unito tradizione e modernità per dare vita a Pinot Noir di straordinaria purezza e trasparenza. In asta è presentato il ricercatissimo Griotte-Chambertin Grand Cru Vieille Vigne.

Lotto 42. Domaine Fourrier Griotte-Chambertin Grand Cru Vieille Vigne, 2016. Base d’asta € 400

Il lotto 43 porta in scena il celebre Domaine des Lambrays, storica tenuta di Morey-Saint-Denis interamente dedicata al Clos des Lambrays, un Grand Cru murato dalla straordinaria varietà di terroir. In catalogo due bottiglie affinate con cura, annate 1998 e 2008.

Lotto 43. Domaine des Lambrays Clos des Lambrays Grand Cru (2 BT). Base d’asta € 380

Dal lotto 44 al lotto 79 è protagonista il prestigioso Domaine Georges Mugneret-Gibourg, con sede a Vosne-Romanée e una storia familiare che risale al 1933. Guidato oggi dalle sorelle Marie-Christine e Marie-Andrée e dalla nuova generazione, il domaine possiede 8 ettari in alcune delle denominazioni più iconiche della Côte de Nuits. L’asta propone una collezione ampia e perfettamente conservata: Bourgogne Rouge (lotti 44-47), Vosne-Romanée (lotti 48-55), Chambolle-Musigny Premier Cru “Les Feusselottes” (lotti 56-64), Nuits-Saint-Georges ‘Au Bas de Combe’ (lotto 65), oltre ai cru più celebri: Clos Vougeot Grand Cru (lotti 66-71), Echezeaux Grand Cru (lotti 72-76) e Ruchottes-Chambertin Grand Cru (lotti 77-79).

Selezione Domaine Georges Mugneret-Gibourg in asta il 17 settembre

Con il lotto 80 arriva Emmanuel Rouget, erede diretto della filosofia e delle vigne di suo zio Henri Jayer. Rouget, inizialmente ingegnere, iniziò a lavorare con lo zio nel 1976 e negli anni ha ereditato tutte le parcelle, incluse quelle di Georges Jayer. Oggi è custode dell’eredità di uno dei più grandi nomi della Borgogna moderna. In asta il suo Échezeaux Grand Cru.

Lotto 80. Emmanuel Rouget Echezeaux Grand Cru 2019. Base d’asta € 500

Dal lotto 81 al lotto 90 è il turno di Henri Jayer, il “Padre Nobile della Borgogna moderna”. Con rese bassissime, selezione rigorosa e tecniche innovative come la macerazione a freddo e l’affinamento in legno nuovo, Jayer ha creato vini leggendari, in quantità limitatissime. L’asta presenta Vosne-Romanée Cros Parantoux 1er Cru (lotti 81-85), Vosne-Romanée Cros Parantoux 1er Cru Magnum (lotti 86-88), Richebourg Grand Cru (lotto 89) e Vosne-Romanée Les Brûlées (lotto 90).

Lotto 88. Henri Jayer Cros Parantoux Magnum, 1996. Base d’asta € 20.000

Dal lotto 91 al lotto 94 la scena è per il mito assoluto: Domaine de la Romanée-Conti (DRC). Il produttore più prestigioso al mondo, custode dei monopoli Romanée-Conti e La Tâche, sinonimo di eccellenza e rarità. La selezione include Echezeaux Grand Cru (lotto 91), Romanée-Saint-Vivant Grand Cru (lotti 92 e 94) e Romanée-Conti Grand Cru (lotto 93), il vino più prezioso della Borgogna.

Lotto 93. Domaine de la Romanee-Conti, Romanee-Conti Grand Cru, 1996. Base d’asta € 14.000

Con il lotto 96 e 97 è la volta di Domaine Méo-Camuzet, storica cantina di Vosne-Romanée che per anni affidò le sue vigne in mezzadria a Henri Jayer. Oggi, sotto la guida di Jean-Nicolas Méo, è una delle realtà più acclamate della Borgogna. In catalogo Vosne-Romanée Aux Brûlées Premier Cru (lotto 96) e Richebourg Grand Cru (lotto 97).

Selezione Domaine Méo-Camuzet in asta il 17 settembre

Infine, con il lotto 98, chiude la rassegna il Domaine Comte Georges de Vogüé, storica tenuta di Chambolle-Musigny con radici nel XV secolo. Dominatore del leggendario Musigny Grand Cru, di cui possiede 7,2 ettari, il domaine propone in asta una rarissima verticale di tre annate di Musigny Blanc Grand Cru.

Lotto 98. Domaine Comte Georges de Vogue Musigny Blanc Grand Cru. Base d’asta € 1.500

Sfoglia il catalogo completo dell’asta The Burgundy Chapter

Richard-Ginori, Capodimonte e Fabris: capolavori in porcellana dal XVIII al XX secolo

Dalle origini alchemiche all’eccellenza manifatturiera italiana, una selezione di porcellane che raccontano tre secoli di storia

Per secoli il mistero della porcellana è sfuggito agli Europei, quasi fosse l’elusiva pietra filosofale, la cui formula alchemica appariva impossibile da replicare. Antica invenzione cinese, i cui primi esempi risalgono al 600-900 d. C., raggiunge in Oriente la perfezione e massima diffusione sotto la Dinastia Ming, a partire dalla seconda metà del Trecento. A differenza della semplice ceramica, richiede una cottura a temperature altissime (1300 gradi e più) e un impasto di due minerali, il petunzè e il caolino. Insieme essi garantiscono la plasticità, la durezza e l’aspetto traslucido della porcellana, con il caolino responsabile della sua bianchezza ipnotica.

Quando finalmente in Occidente si riesce a replicarne la formula per la prima volta, non a caso grazie a un alchimista, è l’inizio di una vera e propria febbre per quello che viene definito l’oro bianco. La riassume alla perfezione lo scrittore e artista Edmund De Waal nel suo magnifico La strada bianca. Storia di una passione (2016, edito in Italia da Bollati Boringhieri). Quando a inizio Settecento a Dresda quella che diventerà la manifattura di Meissen riesce finalmente a decifrare la formula della porcellana, essa diventa lo status symbol definitivo per i reali e per l’aristocrazia d’Europa. Nei secoli si imborghesisce, nascono nuove manifatture: come quella di Doccia, che dall’800 prenderà il nome di Richard-Ginori (lotti 384 e 385), e quella di Capodimonte che, seguendo le alterne vicende dei Borbone, avrà vita travagliata e sarà all’origine di varie manifatture nel napoletano.

Lotto 384. Parte di servizio in maiolica con decoro al tulipano, Manifattura Ginori secolo XIX. Stima € 1.000 – 2.000

Ne è un esempio la Fabbrica Migliuolo Giustiniani, attiva tra il 1808 e il 1818, specializzata nella produzione di terraglia, ovvero una ceramica alternativa alla porcellana, in cui l’impasto veniva ricoperto da uno smalto per imitare l’effetto della porcellana. La loro produzione è di estrema raffinatezza e grande varietà, dai modelli più semplici a quelli più decorativi e importanti, in linea con lo stile artistico in voga nella Napoli dell’epoca (lotti 541 e 542). Allo sciogliersi della Fabbrica alcuni suoi modelli passeranno per altre mani, come quelle della più tarda ma comunque rinomata Manifattura Colonnese (lotto 549).

Lotto Un piatto grande, un piatto piccolo ed un vassoio ovale in terraglia, Migliuolo Giustiniani, Napoli secondo decennio del secolo XIX. Stima € 150 – 300

Delle tante manifatture attive tra XVIII e XIX secolo sono poche a continuare l’attività ininterrottamente. In Italia è il caso della Richard-Ginori che, nella prestigiosa Enciclopedia delle Moderne Arti Decorative Italiane del 1927 è una delle due sole manifatture di porcellane a comparire. L’altra è la Manifattura Fabris, fondata solo un decennio prima dal bassanese Luigi Fabris. Grazie a continue sperimentazioni la sua manifattura riesce a realizzare pezzi di dimensioni importanti, una sfida non da poco per la porcellana, con colori innovativi e dettagli minuziosi (lotti 118 e 119). Accanto alla classica porcellana si specializza nella produzione di biscuit, un tipo di porcellana opaca visivamente simile al marmo apparso per la prima volta in Europa intorno a metà Settecento (lotti 111-115). L’antica tradizione della porcellana, i cui segreti vengono custoditi gelosamente, si arricchisce nei secoli di infinite varianti fino a venire traghettata nei tempi moderni, ma il suo fascino rimane immutato. Dopotutto, come nota De Waal, essa “è insieme il presente e un presente storico”, un fluire del tempo cristallizzato a 1300 gradi.

Lotto 112. Luigi Fabris (1883 – 1952). Nefertiti. Stima € 150 – 250

Testo di Marzia Flamini

Sfoglia il catalogo completo dell’asta di Incanti d’Arte che si terrà il 24 e 25 settembre presso la nostra sede romana.

Finarte si conferma ai vertici del mercato italiano dell’Arte Moderna e Contemporanea con Warhol e de Chirico

Si è conclusa il 3 luglio, nella sede storica di Finarte, l’Asta di Arte Moderna e Contemporanea con un grande successo e una straordinaria partecipazione internazionale, di oltre 1.000 partecipanti da tutto il mondo, totalizzando un risultato complessivo di circa 2,2 milioni di euro.

Grandissimo successo ha riscosso la Collezione Lella e Fausto Bertinotti, che con 21 lotti venduti su 24 ha totalizzato oltre 300.000 euro, moltiplicando di ben quattro volte le stime iniziali. Di particolare rilievo le iconiche serigrafie Mao del 1972 di Andy Warhol (Lotti 40 e 41), partite entrambe da una stima di 20.000 – 30.000 euro: dopo una vivace partecipazione su tutti i canali – dalla sala alle offerte telefoniche, dalle piattaforme digitali alle offerte scritte – sono state aggiudicate rispettivamente a 133.000 euro e 101.000 euro.

Lotto 40. Andy Warhol – Mao, 1972. serigrafia a colori, es. 82/250. Lotto venduto a € 133.000

Accanto ai Warhol, la collezione si è distinta per una selezione di opere di grande interesse storico e artistico, tutte oggetto di vivace competizione tra gli offerenti: i due lavori di Piero Dorazio (Lotto 32, aggiudicato per 7.000 euro); la tela Camion, di Titina Maselli (Lotto 39, aggiudicato per 11.500 euro); la scultura La gabbia d’oro di Giosetta Fioroni (Lotto 44, aggiudicato per 16.500 euro).

Lotto 39. Titina Maselli – Camion, 1976. olio su tela. Lotto venduto a € 11.500

Straordinaria anche l’aggiudicazione dell’olio su tela I Bagni Misteriosi, del 1935 (Lotto 78) di Giorgio de Chirico, proveniente dalla Collezione di Monica Vitti, passato di mano per 468.000 euro e che ha segnato uno dei migliori risultati d’asta di sempre per l’artista in Italia.

Lotto 78. Giorgio de Chirico – I bagni misteriosi, 1935. olio su tela. Lotto venduto a € 468.000

Tra le vendite più significative spiccano tre opere diverse per linguaggio, ma accomunate dall’appartenenza a una stagione di intensa sperimentazione, tra astrazione e materia: Combustione, 1968, di Alberto Burri (Lotto 115, aggiudicato per 103.500 euro); Ritmo su fondo bianco, 1953, di Osvaldo Licini (Lotto 125, venduto per 48.000 euro) e Senza titolo, 1972, di Wifredo Lam (Lotto 94, aggiudicato per 51.000 euro).

Lotto 115. Alberto Burri – Combustione, 1968. plastica, acrilico, vinavil e combustione su carta. Lotto venduto a € 103.470

“Siamo contenti dei risultati ottenuti dall’asta e della grande attenzione ricevuta anche dai collezionisti esteri. Il grande successo della collezione Bertinotti e dei Bagni misteriosi di Giorgio de Chirico della collezione di Monica Vitti resterà a lungo impresso nella nostra memoria.” Georgia Bava, Responsabile Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea Roma

L’asta ha confermato l’interesse del mercato per l’arte italiana del Novecento storico e per gli artisti del secondo dopoguerra sia italiani che internazionali.

Lotto 94. Wifredo Lam – Senza titolo, 1972. Lotto venduto a € 50.550

“Questa vendita chiude idealmente un semestre particolare caratterizzato da una instabilità geopolitica non favorevole e il risultato dell’asta ci conferma che l’arte contemporanea è percepita come bene rifugio e come forma di investimento alternativo.” Alessandro Cuomo, Responsabile Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea Milano

“Per il successo della vendita è stato determinante il lavoro di promozione, svolto negli ultimi mesi con eventi e anteprime anche a Roma presso il Circolo Canottieri e a Napoli presso l’Hotel de Bonart, con cui Finarte ha finalizzato accordi di collaborazione. Questi momenti di incontro con i collezionisti hanno contribuito a rafforzare il dialogo con il pubblico e valorizzato le opere in catalogo.” Alessandro Guerrini, Amministratore Delegato Finarte

Informazioni

T. +39 02 3363801 – press@finarte.it
Maria Grazia Vernuccio – mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it

Catalogo online

https://www.finarte.it/asta/arte-moderna-e-contemporanea-milano-2025-07-02