L’asta di Vini e Distillati da Collezione del 27 e 28 novembre si è conclusa con risultati straordinari e 427.000 euro di incasso
Trainata dalla selezione francese e, in particolare, dai lotti firmati Henri Jayer: la magnum di Richebourg Grand Cru 1986 ha registrato un’aggiudicazione record di 28.060 euro (Lotto 309), aprendo una serie di rilanci che hanno premiato altri lotti di spicco della Borgogna, sempre Jayer, tra cui le due magnum di Cros Parantoux 1996 aggiudicate a 21.960 euro ciascuna (Lotti 304 e 305), e la bottiglia di Richebourg 1985 battuta a 18.300 euro (Lotto 306).
Lotto 305. Henri Jayer Cros Parantoux, Vosne-Romanee Magnum, 1996. Lotto venduto a € 21.960
Ottime performance anche per l’Italia: il mercato conferma un forte interesse per le grandi etichette nazionali, con aggiudicazioni significative per il Barolo Monfortino 1995 di Giacomo Conterno, gioiello delle Langhe, venduto a 1.342 euro (Lotto 204); per la cassa di Sassicaia 1995, fuoriclasse enoico della Tenuta San Guido, aggiudicata a3.660 euro (Lotto 226); e per quattro bottiglie di Barolo 1964 di Bartolo Mascarello, vendute a 1.220 euro (Lotto 19).
La seconda giornata dell’appuntamento romano, dedicata ai Distillati da Collezione, conferma il trend positivo dei vini, con l’aggiudicazione dei principali top lot in catalogo e un forte interesse per whisky, Cognac, Rum e Armagnac. Da segnalare le aggiudicazioni di Ardbeg Islay Malt Scotch Whisky (Lotto 698) e Macallan 25 Year Old Unblended Single Malt Scotch Whisky (Lotto 699), entrambi a 2.684 euro, così come il Connoisseurs Choice Mortlach 1969 (Lotto 529), partito da 150 euro e salito fino a 1.952 euro.
Lotto 699. Macallan 25 Year Old Unblended Single Malt Scotch Whisky, Crystal Decanter. Lotto venduto a € 2.684
“Un percorso, quello delle aste di vini e distillati, iniziato nel 2019 e che nel 2025 ha già raggiunto la sua cifra record, avvicinandosi a 1,5 milioni di euro. In attesa della nuova asta a tempo dal 3 al 16 dicembre, che proporrà grandi vini come il Tignanello di Marchesi Antinori, le etichette-icona di Jermann, Montevetrano e Quintodecimo, il Montiano di Famiglia Cotarella e molti altri”, conclude il nostro Capo Dipartimento Guido Groppi.
La casa d’aste annuncia la vendita del 17 dicembre 2025 presso la sede milanese di Via dei Bossi 2: un percorso che attraversa la produzione argentiera inglese, francese e italiana, con opere selezionate da Clara Arata e provenienti da importanti raccolte italiane ed europee
Tra gli argenti inglesi si distingue un imponente vassoio vittoriano del 1880 (Lotto 158, stima € 4.000 – 6.000), originariamente donato al Sindaco di Dublino, le cui grandi dimensioni e il ricco apparato decorativo lo rendono un esempio impeccabile della produzione più ricercata dell’epoca. Ad affiancarlo, un grande boccale inglese del 1860 (Lotto 152, stima € 1.400 – 1.600), finemente sbalzato e capace di restituire appieno il gusto e la tecnica ornamentale delle officine inglesi ottocentesche.
Lotto 152. Coppia di candelabri a tre braccia, Francia, inizi secolo XX. Stima € 3.800 – 4.000
La sezione dedicata alla produzione francese presenta un raffinato servizio da tè dell’epoca di Napoleone III (Lotto 159, stima € 7.500 – 8.000), caratterizzato da linee eleganti e da una conservazione impeccabile, accanto a una zuccheriera parigina del Settecento (Lotto 114, stima € 400 – 500), rara per qualità e gusto, perfetta espressione della tradizione orafa francese del periodo. Di rilievo anche un raffinato servizio da caffè “Egoiste” della metà del secolo XIX (Lotto 128, stima € 1200-1300) e una coppia di candelabri dei primi anni del ‘900 (Lotto 152, € 3.800 – 4.000), entrambi espressione dell’eccellenza della tradizione argentiera Francese.
Lotto 159. Importante servizio, Napoleone III, Francia, seconda metà secolo XIX. Stima € 7.500 – 8.000
Ampio spazio è dedicato alla produzione italiana: spiccano una lucerna neoclassica da tavolo realizzata a Roma intorno al 1820 (Lotto 140, stima € 800 – 1.000), e una scenografica lucerna da terra degli anni ’30 dell’argentiere fiorentino Genazzani (Lotto 140, stima € 1.800 – 2.000), caratterizzata da una lavorazione ricca e particolarmente elegante.
Lotto 255. Centro tavola, Firenze, circa 1940. Stima € 600 – 900
A chiudere il percorso è una piccola ma preziosa raccolta di oggetti firmati Buccellati: cornici, animali e altri soggetti decorativi nei quali si riconoscono immediatamente la ricchezza delle superfici incise e la vocazione scultorea della maison.
Tutti i lotti saranno in esposizione da venerdì 12 dicembre a martedì 16 dicembre, dalle 10:00 alle 18:00 nella sede di Milano, in via dei Bossi 2.
Informazioni Asta: mercoledì 17 dicembre, ore 14:30, Via dei Bossi 2, Milano Tornata unica: lotti 1 – 262 Esposizione: da venerdì 12 dicembre a martedì 16 dicembre, dalle 10:00 alle 18:00 Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it
Un viaggio tra icone vintage, rarità d’epoca e tendenze contemporanee
La prossima asta di Orologi Finarte si terrà a Milano il 15 dicembre alle ore 16.00, anticipata dall’esposizione aperta al pubblico dal 12 al 15 dicembre nel Salotto di Brera, lo spazio milanese della casa d’aste, offrendo ai collezionisti l’occasione di scoprire da vicino una delle proposte più affascinanti della stagione.
Un’occasione privilegiata per scoprire da vicino il catalogo di 205 lotti, curato da Alessio Coccioli, Responsabile del Dipartimento Orologi, che anche quest’anno propone una selezione ampia e trasversale con orologi dei grandi marchi dell’alta orologeria, tra cui Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin e Cartier, accanto a modelli vintage, neo-vintage e contemporanei, con un’attenzione particolare alle maison di nicchia e alle più recenti tendenze del mercato.
Tra i protagonisti spiccano alcuni Rolex di grande fascino, come un cronografo 4500 degli anni ’40 in acciaio e oro rosa (Lotto 205, base d’asta € 15.000), un Turn-O-Graph 6202 degli anni ’50, considerato l’archetipo dell’orologio sportivo Rolex (Lotto 184, base d’asta € 12.000), e un elegante Day-Date 1803 degli anni ’70 in oro rosa con quadrante nero (Lotto 194, base d’asta € 14.000).
Lotto 205. Rolex, cronografo 4500, anni 40. Base d’asta € 15.000
La sezione dedicata a Patek Philippe propone due raffinati Calatrava in oro rosa degli anni ’40: un 2405 con iconiche anse ad artiglio (Lotto 204, base d’asta € 10.000) e un 1509 “pink-on-pink”, particolarmente ricercato per la sua rara combinazione tono su tono (Lotto 148, base d’asta € 10.000).
Lotto 204. Patek Philippe, Calatrava 2405R, anni 40. Base d’asta € 10.000
Molto ricca anche la presenza di Cartier, con modelli che attraversano epoche e stili diversi. Tra i più interessanti, un raro Tank Reverso degli anni ’70 (Lotto 13, base d’asta € 7.000) e un elegante tasca “Couteau” degli anni ’30 (Lotto 138, base d’asta € 4.000).
Tra i complicati verranno proposti in asta due calendari perpetui degli anni ’90: un Audemars Piguet 25657 in oro rosa (Lotto 201, base d’asta € 9.000) e un IWC Novecento 3545 in platino (Lotto 202, base d’asta € 6.000), entrambi apprezzati per equilibrio estetico e raffinata meccanica.
Lotto 201. Audemars Piguet, Calendario Perpetuo 25657OR, anni 90. Base d’asta € 9.000
Per chi è alla ricerca di pezzi non convenzionali e ricchi di personalità, numerosi orologi con casse di forma, orologi-bracciale e creazioni di design.
“Il catalogo è un viaggio di oltre cento anni di storia dell’orologeria, un caleidoscopio di forme, metalli, materiali anche inusuali, modelli e marchi conosciuti e non, sono sicuro che anche il collezionista più navigato riuscirà a sorprendersi”, dichiara Alessio Coccioli.
Informazioni Asta: giovedì 15 dicembre, ore 15:00, Via dei Bossi 2, Milano Tornata unica: lotti 1-205 Esposizione: Dal 12 al 14 dicembre dalle ore 10:00 alle 19:00
L’asta, curata da Margherita Manfredi, Responsabile del Dipartimento Luxury Fashion, si terrà martedì 9 dicembre nella storica sede di Via dei Bossi 2.
Oltre 200 lotti tra borse iconiche, abiti, accessori e bijoux provenienti da due importanti collezioni private italiane, firmati dalle case di moda più desiderate del lusso contemporaneo. La vendita sarà articolata in due sessioni: molto preziosa la seconda, a partire dalle ore 15:00, interamente dedicata alle Maison francesi Chanel ed Hermès.
Tra i pezzi più attesi spiccano le intramontabili borse Hermès: protagonista assoluta è la Kelly 35 Retourne in alligatore blu Mykonos del 2017 (Lotto 154, base d’asta € 32.000), affiancata dalla Birkin in pelle Togo Orange Poppy (Lotto 166, base d’asta € 6.000) e da una raffinata Constance del 1987 in pelle nera (Lotto 171, base d’asta € 5.000). A seguire, una selezione di modelli ricercati, Kelly Danse, Evelyne e Garden Party, insieme agli immancabili carré in seta, veri classici del guardaroba e da sempre amatissimi dai collezionisti.
Il percorso prosegue con Chanel, con modelli che spaziano dalle mini bag alle XXL, in un gioco di colori e diversi pellami. Di particolare interesse il nucleo di Jumbo e Maxi Jumbo, presentate in dodici varianti tra materiali e tonalità: dalla pelle matelassé viola del 2015 (Lotto 123, base d’asta € 6.000) fino alla pelle caviar matelassé verde acqua iridescente del 2019 (Lotto 133, base d’asta € 6.000). Completano la proposta le mini bag, come la Shopping Mini in pelle matelassé blu navy del 2025 (Lotto 125, base d’asta € 1.200), insieme a giacche, abiti e bijoux della Maison.
Si aggiunge la prima sessione Fashion Vintage, in programma alle ore 11:00, con una ricca selezione di borse, accessori e calzature, perfette per chi desidera concedersi o regalare un pezzo speciale in vista delle festività tra cui le must-have Saddle di Dior, in pelle rosa cipria (Lotto 25, base d’asta € 1.500) e in tela Jacquard Denim (Lotto 9, base d’asta € 1.000); la Peekaboo in ciniglia blu e nera di Fendi (Lotto 66, base d’asta € 1.000); e una Jackie floreale di Gucci (Lotto 75, base d’asta € 500), accanto a numerose creazioni di Valentino, Bottega Veneta e Balenciaga e a una selezione di giacche e abiti firmati Saint Laurent.
Lotto 66 – Fendi, Borsa Peekaboo in ciniglia color blu e nero con logo. Base d’asta € 1.000
“Il trend dell’usato di lusso è in costante crescita, l’interesse in particolare per Hermès e Chanel ci conferma che i collezionisti riconoscono in questa tipologia di beni un investimento, e per la sezione vintage, sia per accessori sia per abbigliamento, un arricchimento dell’Heritage per diverse case di moda,” commenta l’esperta Margherita Manfredi.
Informazioni Asta: martedì 9 dicembre ore 11:00 – I Tornata (lotti 1 – 111) ore 15:00 – II Tornata (lotti 112 – 273) Visione dei lotti solo su appuntamento dal 1º al 5 dicembre Via dei Bossi 2, Milano Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it
Si è conclusa con risultati eccezionali l’Asta di Gioielli tenutasi lunedì 24 e martedì 25 novembre nella storica sede milanese di Via dei Bossi 2.
Curata da Clara Arata, Capo Dipartimento Gioielli Milano, e Vittoria Tomasini, Capo Dipartimento Gioielli Roma, la vendita ha presentato oltre 700 lotti tra gioielli d’epoca, vintage e creazioni delle più prestigiose Maison internazionali, totalizzando oltre 2 milioni e mezzo di euro e registrando una rivalutazione complessiva del 110% rispetto alle basi d’asta, con l’80% dei lotti venduti.
Protagonista assoluto della vendita è stato il lotto 655, uno spettacolare rubino birmano di 4,00 carati montato su un anello Trombino con diamanti della maison Bulgari: dopo una serrata gara tra offerenti online e oltre quindici collegamenti telefonici da tutto il mondo, il gioiello ha raggiunto la cifra record di 248.150 euro. Ottimo risultato anche per il lotto 699, un anello con zaffiro birmano di 15,45 carati dall’intensità cromatica eccezionale, aggiudicato a 126.150 euro, confermando l’interesse dei collezionisti internazionali per le pietre di grande qualità.
Lotto 121 – Anello con zaffiro Ceylon. Lotto venduto a € 50.550
Tra le aggiudicazioni di maggior rilievo si distinguono inoltre l’anello con zaffiro Ceylon di 7,93 carati firmato Mario Buccellati (Lotto 102), che da una base d’asta di 8.000 euro ha raggiunto la straordinaria cifra di 48.030 euro; l’anello con zaffiro Ceylon di 18 carati (Lotto 121), aggiudicato a 50.550 euro partendo da 10.000 euro; un bracciale con diamante taglio rosa di 7,50 carati (Lotto 684) venduto a 40.470 euro; una raffinata borsetta da sera in oro e diamanti (Lotto 133) aggiudicata a 32.910 euro; e un bracciale rigido firmato David Webb, realizzato su commissione (Lotto 285), venduto per 26.610 euro.
Lotto 699 – Anello con zaffiro. Lotto venduto € 126.150
“La vendita, che ha abbracciato gioielli di fine Ottocento fino alle creazioni contemporanee di maison come Webb, Boucheron, Buccellati, Van Cleef & Arpels e Pomellato, ha saputo incantare una platea internazionale di appassionati e collezionisti, confermando il forte dinamismo del settore,” commenta Vittoria Tomasini.
“La bellezza e l’unicità dei gioielli, siano essi firmati o non firmati ma di grande qualità, insieme alle pietre di colore rare e straordinarie, si confermano capisaldi della gioielleria più ricercata. In un momento di forte instabilità come quello attuale, questi elementi hanno ribadito il loro valore, dando vita a una gara vivace ed elettrizzante tra offerenti da tutto il mondo nell’asta appena conclusa,” conclude Clara Arata.
Dalla Ballata del mare salato alla rivista “Sgt. Kirk”: le tavole che tornano alla luce nei lotti dell’asta del 18 dicembre
Come tutto quello che riguarda Hugo Pratt, anche la nascita di Corto Maltese è avvolta nella leggenda. La sua prima apparizione nel romanzo a fumetti, o graphic novel, Una ballata del mare salato avviene per episodi, secondo lo stile dell’epoca, tra 1967 e 1969. Un esordio passato alla storia, geniale in ogni suo aspetto, a partire dalla prima tavola, dove a parlare è nientemeno che l’Oceano Pacifico in persona, fino alla prima apparizione del protagonista, in fondo alla quinta tavola e lontanissimo da quella che diventerà la sua immagine iconica. Corto Maltese ci viene presentato legato, vittima di un ammutinamento, con la barba lunga e a petto nudo, i tratti più marcati in quel volto ispirato a Burt Lancaster che col tempo Pratt imparerà a disegnare con poche, inconfondibili linee.
Hugo Pratt aveva alle spalle una ventennale carriera già importante e articolata, divisa su più continenti. Dalla sua Venezia, dove nell’immediato dopoguerra era stato tra i fondatori della rivista Asso di Picche assieme ad Alberto Ongaro e Mario Faustinelli, era migrato in Argentina, a Buenos Aires (Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000). Qui vedono la luce alcune serie fondamentali nella sua produzione: Junglemen, Ernie Pike, Ticonderoga ma soprattutto Sgt. Kirk.
Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000
Dopo più di un decennio di successi in Sud America, Pratt tenta il salto sul mercato anglosassone, prima a Londra e poi negli Stati Uniti, ma senza fortuna. Il mercato statunitense, da cui pure venivano le sue prime ispirazioni (come Terry e i pirati di Milton Caniff, che catturò l’immaginazione del Pratt bambino), non lo accoglierà mai. Forse perché gli antieroi di Pratt sono troppo sfuggenti, sempre al fianco degli emarginati e simpatizzanti delle nobili sconfitte.
Lotto 62. Milton Caniff, Terry and the Pirates – A little business minding, 1938. Lotto venduto a € 1.560
Sempre dall’Argentina collabora con il Corriere dei Piccoli, con trasposizioni di classici quali L’isola del tesoro di Stevenson. Ma è a questo punto che dall’Italia arriva l’offerta che gli cambierà la vita: l’imprenditore genovese Florenzo Ivaldi, grande appassionato di fumetto e ammiratore del maestro, propone a Pratt di collaborare a una rivista. L’idea è di pubblicare alcune delle sue opere che avevano riscosso più successo in Sud America, affiancandovi storie originali. Il nome stesso è un omaggio a Pratt: si chiamerà Sgt. Kirk e sarà stampata più o meno continuamente fino al 1978. (Lotto 31)In questi undici anni sulle sue pagine si alternano allora esordienti come Dino Battaglia e Sergio Toppi, ma anche grandi classici come appunto Terry e i pirati di Caniff e Radio Pattuglia di Charles Schmidt e Eddie Sullivan.
Lotto 31. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Billy James, 1968. Stima € 8.000 – 15.000
Sul numero 1 della rivista fa quindi la sua comparsa Corto Maltese, un doppio esordio passato alla storia. Il gentiluomo di fortuna arriverà sulla copertina solo al numero 7, la prima in assoluto per Corto, ed è un’illustrazione indimenticabile. Una composizione stilisticamente in linea con le tendenze dell’epoca: i colori forti e contrastati, il lettering del titolo incorporato graficamente nell’immagine, le sagome dei gabbiani e delle vele che diventano quasi dei segni astratti. È un’immagine di grande impatto grafico, in cui Corto Maltese domina con il suo fascino da avventuriero: guarda direttamente al lettore e reclama il suo spazio con disinvoltura, uscendo dal riquadro dello sfondo ed entrando per sempre nel nostro immaginario. Ed è anche con questa copertina, assieme alle tavole indimenticabili della Ballata, che Hugo Pratt assurge nell’empireo del fumetto europeo e mondiale.
Finarte e il suo Chief Financial Officer, Alessandro Consoli, hanno ottenuto due prestigiosi riconoscimenti nell’ambito dei Global CFO Excellence Awards 2025, confermando il valore e la solidità del lavoro portato avanti dalla nostra Direzione Finanziaria
Il titolo di Auctioneering CFO of the Year 2025 (Italy) sottolinea l’abilità di guidare con competenza e visione la gestione economico-finanziaria in un settore complesso come quello delle case d’asta. Il Financial Leadership Excellence Award 2025, invece, premia la qualità della leadership strategica, la capacità di definire prospettive di lungo periodo e il ruolo decisivo nel consolidamento della struttura aziendale.
“Questo premio rappresenta per me una conferma significativa del percorso intrapreso e dell’impegno quotidiano verso l’eccellenza. È un risultato che valorizza il lavoro svolto e rafforza la mia determinazione nel perseguire obiettivi sempre più ambiziosi.”Parole di Alessandro Consoli, CFO di Finarte.
Un team eccellente. Questo successo appartiene all’intero Team Amministrazione di Finarte: da sinistra, Viola Marzoli, Lavinia Salvadori, Eugenia de Petra, Lorena Lomonaco, Sara Cremonesi, Alessandro Consoli, Renisa Gorezi, Andrea Cremascoli, Costanza Baserga e Luigi Calegari.
Continueremo a lavorare con determinazione per rafforzare il nostro modello operativo e sostenere una crescita innovativa e orientata al futuro. Un sentito ringraziamento va anche a tutti i nostri collaboratori e partner per il loro contributo e per il ruolo essenziale nel raggiungimento di questo importante traguardo.
Grazie alla nostra solidità e a una crescente fiducia da parte dei collezionisti, stiamo attualmente raccogliendo intere collezioni private in vista delle prossime aste autunnali. Un passo ulteriore verso una casa d’aste sempre più moderna e competitiva.
Quattro giorni di esposizione e tre giorni di aste dedicate all’Arte Moderna e Contemporanea e alla Grafica Internazionale e ai Multipli d’Autore
Per la prima volta Finarte lancia a Milano la sua Contemporary Art Week. All’incanto collezioni private e capolavori dall’Italia e dal mondo con grandi maestri internazionali. Burri, Matisse, Dorazio, Ernst, Giacometti, Schifano, Marini, Warhol, Pomodoro, Laurens e altri grandi maestri del Novecento. Una sezione speciale del catalogo riunisce inoltre opere provenienti dalla Collezione di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti
Milano si prepara a vivere una settimana interamente dedicata all’arte moderna e contemporanea grazie a Finarte che annuncia un ciclo di tre aste il 2, 3 e 4 dicembre. Una proposta articolata e di altissima qualità, con nuclei rari di provenienza storica. Dal 28 novembre al 1° dicembre il pubblico potrà visitare l’esposizione allestita nel raffinato salotto di Brera, preludio alle tre giornate d’asta.
Curato da Georgia Bava, Capo Dipartimento Roma, e da Alessandro Cuomo, Capo Dipartimento Milano, il catalogo propone una selezione che punta con decisione all’internazionalità, presentando opere di protagonisti quali Marino Marini, Max Ernst, Alberto Savinio, Arnaldo Pomodoro e Andy Warhol, insieme a lavori provenienti dalla Collezione di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, tra cui un significativo nucleo di dipinti e disegni di Renato Guttuso.
Lotto 39. Alberto Savinio – Uomo con la pipa, 1926/’27. Stima € 95.000 – 120.000
Il 2 dicembre si apre con l’atteso appuntamento dedicato alla Grafica Internazionale e ai Multipli d’Autore, che quest’anno celebra il decimo anniversario dal suo esordio nel 2015. Un catalogo giovane e dinamico, molto seguito dai collezionisti, una sezione di grande rilievo: accessibile, versatile e perfetta anche come occasione pre-natalizia sia per i più esperti sia per chi si avvicina ora al collezionismo.
Il 3 dicembre è la volta dell’Arte Moderna e Contemporanea, un’asta che presenta circa cento autori di rilievo e interesse internazionale, con un nucleo di opere di alta qualità, accuratamente selezionate e provenienti da importanti collezioni private.
Per gli appassionati dei grandi maestri del Novecento spicca Marino Marini, presente con Piccolo miracolo, una rara scultura in bronzo degli anni Cinquanta che riprende uno dei temi più cari, valutata a € 280.000 – 320.000 (Lotto 32). Accanto a lui una scelta di capolavori tra cui: il papier colléGuitare (1918) di Henri Laurens (Lotto 22, stima € 70.000 – 90.000); Lune Jaune (1960) di Max Ernst, olio su cartone (Lotto 35, stima € 80.000 – 120.000); Uomo con la pipa (1927) di Alberto Savinio (Lotto 39, stima € 95.000 – 120.000); Due sorelle (1926) di Felice Casorati (Lotto 19, stima € 20.000 – 30.000). Completano il nucleo opere di Filippo de Pisis, Fausto Pirandello, Alberto Ziveri, Arturo Tosi e altri protagonisti della pittura italiana del Novecento come il secondo futurismo, assolutamente ben rappresentato da opere significative e storicamente documentate.
Lotto 35. Max Ernst – Lune jaune, 1960. Stima € 80.000 – 120.000
Un importante omaggio è dedicato ad Arnaldo Pomodoro, con due sculture di rilievo, Tavola dei segni XII (1960), in piombo e legno, esemplare unico (Lotto 59, stima € 80.000 – 100.000), e una Sfera in bronzo dorato del 1978, diametro 15 cm (Lotto 60, stima € 70.000 – 90.000).
Ampio spazio è riservato alla Pop Art italiana, con opere su carta degli anni Sessanta provenienti dalla Collezione Roberto Gramiccia e da altre raccolte private: tra gli artisti figurano Mario Schifano con una rara opera del 1965 (Lotto 80, stima € 50.000 – 70.000), Renato Mambor, Sergio Lombardo (Lotto 76, stima € 10.000 – 15.000), Mimmo Rotella e Franco Angeli. Per gli appassionati delle icone internazionali, sarà in asta una serigrafia di Andy Warhol raffigurante Mao (1972) al lotto 81, proposta con una stima di € 50.000 – 70.000.
Lotto 81. Andy Warhol – Mao Tse Tung, 1972. Stima € 50.000 – 70.000
A completare il percorso, una notevole presenza di opere di Salvo (Lotto 105, stima € 20.000 – 30.000), Alighiero Boetti, Nunzio, Pino Pascali, Piero Dorazio e molti altri. Per gli estimatori dell’Optical Art, si segnala infine Ellen (1974), un dipinto a olio su tavola di Victor Vasarely (Lotto 61, stima € 40.000 – 60.000).
Lotto 105. Salvo – Un quadro coi fiocchi, 1995. Stima € 20.000 – 30.000
Nella tornata conclusiva del 4 dicembre una sezione speciale del catalogo riunisce inoltre opere provenienti dalla Collezione di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, tra cui un interessante nucleo di dipinti e disegni di Renato Guttuso, a testimonianza di un profondo rapporto di amicizia e di vicinanza politica. Una collezione che rivela il gusto figurativo della classe politica italiana del tempo, con opere di artisti vicini al mondo sociale e alle tematiche del lavoro, in un periodo in cui l’astrazione e l’informale stavano emergendo ma non avevano ancora scalfito la centralità della figurazione italiana.
“In un mese in cui l’offerta internazionale è molto ampia e il calendario milanese densissimo, queste tre aste rappresentano una proposta distintiva: privilegiano la qualità, distinguono con chiarezza tre momenti d’asta, valorizzano al massimo le opere di provenienza privata e offrono ai collezionisti un panorama coerente e leggibile. Pur superando complessivamente gli ottocento lotti, la suddivisione in tre cataloghi rende l’offerta agile, riconoscibile e adatta sia ai collezionisti esperti che ai nuovi acquirenti” sottolineano i responsabili del Dipartimento.
Informazioni Asta Grafica Internazionale e Multipli d’Autore: 2 dicembre ore 10:00 | ore 15:00 Asta Arte Moderna e Contemporanea: 3 dicembre ore 18:00 Asta Arte Moderna e Contemporanea: 4 dicembre ore 15:00 Esposizione: da venerdì 28 novembre a lunedì 1° dicembre ore 10.00 – 19.00 Finarte, Milano, Via dei Bossi, 2 Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it
L’Asta di Libri e Stampe tenutasi l’11 e 12 novembre nella sede romana di Finarte ha registrato una partecipazione vivace e internazionale, con offerenti provenienti da 17 Paesi e un risultato totale prossimo ai 400.000 euro
L’asta ha esordito con un risultato eccezionale già dal primo lotto: il Dante della Magna del 1481 è stato battuto per 37.950 euro, seguito dalla prima edizione delConvivio del 1490 (Lotto 2), che ha raggiunto un’aggiudicazione di 25.350 euro. Di grande interesse anche il rarissimo testamento di Petrarca del 1498 (Lotto 6), che ha visto raddoppiare la propria valutazione, raggiungendo 10.230 euro partendo da una base d’asta di 5.000 euro.
Lotto 6 – Francesco Petrarca, Hoc est preclarum Testamentum Illustri poetae Francisci Petrarca, 1498. Lotto venduto a € 10.230
Notevole risultato anche per la prima edizione dei Principi di una Scienza Nuova di Giambattista Vico del 1725 (lotto 16), considerata l’esemplare più bello mai apparso in asta. Proposta proprio nell’anno in cui ricorrono i 300 anni dalla pubblicazione, dopo un’accesa gara ha superato ampiamente la base d’asta di 10.000 euro, raggiungendo circa 33.000 euro. Al lotto 18, la splendida pagina autografa dalla Traviata diGiuseppe Verdi, datata 18 aprile 1858 e dedicata al pittore napoletano Giuseppe Mancinelli, ha totalizzato quasi 18.000 euro.
Lotto 18. Autografo – Giuseppe Verdi. Rarissima pagina musicale autografa da La Traviata di Giuseppe Verdi, con sua dedica al pittore napoletano Mancinelli Pagina di spartito autografa, con dedica, 1858. Lotto venduto a € 17.790
Nel settore scientifico si segnala il rarissimo pamphlet di Semyon Korsakov, un opuscolo del 1832, considerato il primo saggio sull’intelligenza artificiale, in cui l’autore descrive le sue “macchine per il confronto delle idee”, strumenti considerati antesignani dei moderni computer (Lotto 20, venduto a 16.530 euro).
Lotto 20. Intelligenza Artificiale – Korsakov, Semyon. Il primo passo verso l’intelligenza artificiale e il primo utilizzo della tecnologia delle schede perforate per archiviare informazioni Apercu d’un procédé nouveau d’investigation au moyen de machines à comparer les idées. avec deux planches, 1832. Lotto venduto a € 16.530.
Grande interesse per la sezione dedicata a Brescia, con aggiudicazioni che hanno superato anche di dieci volte le basi d’asta, e per la selezione di legature pregiate, spesso triplicate rispetto alle stime.
“Un risultato che conferma come il settore del libro antico e di pregio non conosca crisi, dimostrando ancora una volta di avere una platea internazionale che nel libro italiano cerca la qualità, l’eleganza e la storia,” conclude Fabio Massimo Bertolo, Esperto di Libri Antichi e Manoscritti.
Sotto la cura di Valentina Ciancio, Capo Dipartimento di Dipinti e Disegni Antichi di Finarte, insieme alle esperte del settore Adele Coggiola e Giulia Leonardi, la vendita in programma per il 26 novembre presso la sede romana di Via Quattro Novembre 114 propone un percorso di capolavori in due tornate, tra inediti e opere di eccezionale provenienza
Un viaggio tra i protagonisti assoluti dell’Old Master Painting, da Francesco Guardi ad Artemisia e Orazio Gentileschi, da Jacopo da Montagnana a Valerio Castello, passando per maestri come Spinelli, Moreelse e Belvedere: un’occasione per riscoprire l’eccellenza pittorica italiana ed europea dal Quattrocento al Settecento, attraverso opere di raro fascino e straordinaria qualità collezionistica.
Il catalogo presenta una selezione di quaranta dipinti di eccezionale interesse, provenienti da collezioni private italiane, alcuni dei quali inediti o già noti alla letteratura. Top lot dell’intero catalogo la tela di Francesco Guardi, Pio VI prende congedo dal Doge (Collezione Astorre Meyer. Lotto 202, stima € 220.000 – 320.000), sottoposta a vincolo nel 1987 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Di primaria importanza nel corpus pittorico di Guardi, l’opera vanta una ricca storia espositiva e bibliografica e appartiene a un ciclo di quattro tele dedicate alle cerimonie organizzate in onore di Pio VI durante il suo soggiorno a Venezia nel 1782.
Lotto 202. Francesco Guardi – Papa Pio VI prende congedo dal Doge. Stima € 220.000 – 320.000
Non mancano opere rappresentative delle principali scuole pittoriche italiane e fiamminghe del Quattrocento e del Cinquecento, tra cui una commovente Madonna con Bambino, dagli echi mantegneschi, di Jacopo da Montagnana (Lotto 170, stima € 35.000 – 50.000), e una tavola con lo stesso soggetto di Pieter I Coecke van Aelst (Lotto 173, stima € 35.000 – 50.000), di gusto internazionale. Debutta sul mercato il Compianto su Cristo morto – opera di ubicazione sconosciuta nella letteratura – di Giovanni Francesco Crivelli (Lotto 168, stima € 8.000 – 12.000), artista ancora tutto da riscoprire. Al lotto 178, il San Pietro di Johannes Paulus Moreelse (Stima € 15.000 – 20.000), pittore olandese dal linguaggio raffinato e introspettivo, interprete della ritrattistica e delle allegorie morali del primo Seicento.
Lotto 170. Jacopo Parisati, detto Jacopo da Montagnana – Madonna con Bambino. Stima € 35.000 – 50.000
Alla grande stagione pittorica del Seicento appartengono la Giuditta e Oloferne della Bottega di Orazio e Artemisia Gentileschi (Lotto 194, stima € 70.000 – 100.000), opera di gusto caravaggesco risalente alla fase giovanile di Artemisia accanto al padre, in cui la pittrice afferma con forza la propria identità e visione artistica. Segue il Davide festeggiato dalle fanciulle di Israele di Giovanni Battista Spinelli (Lotto 192, stima € 40.000 – 60.000), proveniente da una collezione privata napoletana, artista visionario e inquieto che incarna il binomio di genio e sregolatezza, alchimista della luce oggi al centro di un rinnovato interesse collezionistico. Chiude il gruppo la Sant’Orsola, inedita, di Valerio Castello (Lotto 197, stima € 10.000 – 15.000), rara raffigurazione della santa medioevale, interpretata in un’estasi mistica dai toni sensuali e malinconici, propri del barocco.
Lotto 194. Bottega di Orazio e Artemisia Gentileschi – Giuditta con la testa di Oloferne. Stima € 70.000 – 100.000
Di particolare interesse anche un intenso Sant’Andrea di Matthias Stomer (Lotto 179, stima € 15.000–25.000) e una Natura morta di frutta con scimmia, opera di un anonimo pittore fiammingo attivo in Italia in età barocca (Lotto 187, stima € 7.000 – 10.000).
A cavallo con il secolo successivo e di gusto già rocaille, il Trionfo di fiori di Andrea Belvedere (Lotto 193, stima € 25.000–35.000) si distingue per una suggestiva impostazione scenografica, il grande formato e l’impatto visivo di straordinaria forza.
Lotto 193. Andrea Belvedere – Trionfo di fiori en plein air. Stima € 25.000 – 35.000
“In una fase di grandi cambiamenti del mercato dell’arte, alcuni capolavori degli antichi maestri riescono ancora a sorprenderci, come il capolavoro Guardi scelto per la copertina dell’asta. La notifica che vincola la tela in Italia rappresenta un’occasione unica per collezionisti e istituzioni lungimiranti di assicurarsi un’opera museale di straordinaria bellezza, a valori ancora lontani da quelli internazionali. Questa vendita autunnale di Finarte propone inoltre opere rare e in eccellente stato di conservazione, come il dipinto su seta del raro Crivelli, e offre al tempo stesso opportunità di scoperta per un collezionismo più giovane grazie alla selezione di disegni a stime accessibili,” afferma Valentina Ciancio.
La prima parte della vendita (lotti 1 – 167) si distingue per un articolato insieme di dipinti di antichi maestri e per un nucleo di oltre cinquanta disegni (lotti 1 – 59), che documentano la varietà dei linguaggi e delle scuole attive tra Rinascimento e Barocco. Tra i fogli di maggior rilievo si distinguono l’Orazione nell’Orto, attribuita ad Alessandro Maganza (Lotto 11, stima € 3.000 – 5.000), uno Studio di testa virile attribuito ad Andrea Lanzani (Lotto 35, stima € 500 – 800) e uno Studio di torso attribuito a Bartolomeo Passerotti (Lotto 48, stima € 700 – 1.000).
Informazioni Asta: mercoledì 26 novembre 2025 Tornate: 26 novembre ore 14:30 – I Tornata (lotti 1-167), e ore 18:00 – II Tornata (lotti 168-206) Esposizione: dal 21 al 25 novembre dalle 10:00 alle 19:00 Roma, Via Quattro Novembre 114 Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it
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