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Libri, Autografi e Stampe

martedì 24 Giugno 2025 e mercoledì 25 Giugno 2025, ore 15:30 • Roma

353

Verdi, Giuseppe

Lettera autografa con firma, 1859

Stima

€ 2.500 - 3.000

Lotto venduto

€ 3.354

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Lettera autografa e firmata di Giuseppe Verdi, 135 x 210 mm. datata Parma 11 settembre 1859 e indirizzata al Signor Luigi Bezzi, Albergo del Canaletto, Parma. Scritto solo sul primo foglio recto. Il secondo foglio verso contiene il nome e l'indirizzo del destinatario, il francobollo e il sigillo in ceralacca. Il raro francobollo è il 20 centesimi azzurro non dentellato del Governo Provvisorio di Parma emesso nel 1859. Quando Maria Luisa di Borbone fuggì da Parma, capitale del ducato di Parma e Piacenza, nel 1859, fu sostituita da un governatore nominato da Vittorio Emanuele di Savoia, re di Sardegna, che dal 1° agosto introdusse i francobolli sardi al posto di quelli parmensi. Ciò sembrava preludere a un'imminente annessione di Parma alla Sardegna, ma Napoleone III la impedì. I francobolli sardi non poterono quindi più essere utilizzati e il governo decise di adottare un'emissione provvisoria che riportava, all'interno di un ottagono curvo, la semplice dicitura “Stati di Parma” insieme al valore. Tracce di piegatura, alcuni piccoli strappi marginali, ma ben conservato.


Note Specialistiche

Bella letterina domestica di Verdi, che scrive da Parma a un certo Luigi Bezzi, presumibilmente proprietario di un'osteria nel ducato di Modena e Reggio Emilia chiamata Albergo del Canaletto, chiedendogli di ricevere uno “zampetto di Modena”, una sorta di salume bollito a base di carne di maiale, lardo e cotenna tipico di Modena, oggi chiamato zampone. Sembra che Bezzi fosse il fornitore di zampone per Verdi, poiché quest'ultimo promise di pagare anche questa volta quello che Bezzi gli aveva portato in primavera e che aveva dimenticato di pagare.

Giuseppe Verdi, uno dei più celebri compositori di tutti i tempi, aveva un'azienda agricola nella sua città natale vicino a Parma e, nonostante i suoi frequenti viaggi e tournée, cercava sempre di occuparsi personalmente della gestione dell'azienda, essendo amante dei prodotti di qualità e della buona tavola, proprio come il suo collega Gioacchino Rossini.

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