Contemporary Art Week: superati i 2,6 milioni di euro con Marini protagonista a 346 mila euro

La Contemporary Art Week di Finarte si è conclusa con grande soddisfazione, confermando l’interesse del pubblico e la solidità del mercato in un calendario milanese particolarmente competitivo

Le tre giornate d’asta, curate da Georgia Bava, Capo Dipartimento Roma, e da Alessandro Cuomo, Capo Dipartimento Milano, precedute da una mostra molto partecipata nel salotto di Brera, hanno registrato una vivace partecipazione e numerosi rilanci. 

Il 3 dicembre, l’Arte Moderna e Contemporanea ha registrato un totale di 2.436.000 euro, pari all’84% di venduto a valore. La gara si è accesa fin dai primi lotti e ha trovato alcuni momenti clou nei rilanci per Alberto Savinio, con l’opera Uomo con la pipa aggiudicata per € 235.950 (lotto 39), e per Victor Vasarely, il cui dipinto Ellen ha raggiunto la cifra di € 75.750 (lotto 61), entrambi protagonisti di contese serrate tra sala, telefoni e piattaforme online. 

Lotto 39. Alberto Savinio – Uomo con la pipa, 1926/’27. Lotto venduto a € 235.950

Il top lot dell’asta è stato il bronzo di Marino Marini, Piccolo miracolo al lotto 32, aggiudicato per € 345.750 ad un collezionista italiano. Ottima la risposta anche per la scultura di Arnaldo Pomodoro al lotto 60, la sua iconica Sfera del 1978, venduta a € 73.230, così come per l’olio su cartone Lune Jaune di Max Ernst (lotto 35), aggiudicato per € 85.830.  

Lotto 35. Max Ernst – Lune jaune, 1960. Lotto venduto a € 85.830

Particolare attenzione ha ottenuto inoltre l’opera di Emilio Vedova, Paura n. 4 (lotto 49), aggiudicata a € 41.730, e quella di Daniel Spoerri, Restaurant Spoerri – 15 marzo 1972 (lotto 73), venduta a € 30.390: due aggiudicazioni che hanno triplicato la stima iniziale, seguite dal nucleo di opere di Mario Schifano, con sette lavori aggiudicati che hanno totalizzato € 235.000, sostenuti da rilanci continui e da una forte partecipazione da parte dei collezionisti. 

Lotto 73 – Daniel Spoerri. Restaurant Spoerri – 15 marzo 1972, 1972. Lotto venduto a € 30.390

La sessione dedicata alla Grafica Internazionale e ai Multipli d’Autore ha aperto la settimana con un risultato di 210.000 euro, pari al 127,17% del valore stimato e con l’80% dei lotti venduti. Il dipartimento, che celebrava il decimo anniversario dalla sua nascita, ha dimostrato ancora una volta la vitalità del settore, grazie a un pubblico giovane e a un collezionismo attento alla qualità. Particolare interesse ha suscitato un raffinato gruppo di opere di autori italiani e internazionali, con aggiudicazioni significative con aggiudicazioni significative che hanno coinvolto nomi come Arnaldo Pomodoro, Banksy, Alberto Burri e Mario Ceroli, oltre ad Henri Matisse (lotto 270) che, con la litografia Nu dans les ondes, 1938, aggiudicata per € 9.600, ha superato la stima iniziale di € 3.500 – 4.000. 

Lotto 270. Henri Matisse – Nu dans les ondes, 1938. Lotto venduto a € 9.600

La settimana si è chiusa con la tornata dedicata alla Collezione di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, che ha confermato la forza narrativa e storica di un corpus unico per provenienza e contenuto. Tra le aggiudicazioni più significative spicca l’olio su tela Ragazza calabrese, 1950 di Renato Guttuso (lotto 1032), venduto per più di € 19.000 a ulteriore conferma dell’intenso interesse verso il maestro siciliano e del valore documentario dell’intera raccolta. 

Lotto 1032. Renato Guttuso – Ragazza calabrese, 1950. Lotto venduto a € 19.050

“Siamo molti soddisfatti dei risultati ottenuti che, grazie alla accurata selezione di opere presentate nei tre differenti cataloghi d’asta corrispondenti a tre differenti formati di vendita, siamo riusciti ad accontentare sia i collezionisti più esigenti in cerca di opere museali con l’asta del 3 dicembre che il pubblico più vasto ed eterogeneo delle nuove generazioni di appassionati,” commentano i capi dipartimento Georgia Bava e Alessandro Cuomo

Informazioni    
Finarte, Milano, Via dei Bossi, 2 
Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it 
 
Cataloghi online 
https://www.finarte.it/asta/grafica-internazionale-e-multipli-d-autore-milano-2025-12-02  
https://www.finarte.it/asta/arte-moderna-e-contemporanea-milano-2025-12-03 
https://www.finarte.it/asta/tout-de-suite-arte-moderna-e-contemporanea-milano-2025-07-10 

Grande successo per l’asta di Dipinti e Disegni Antichi

Sotto la cura di Valentina Ciancio, Capo Dipartimento di Dipinti e Disegni Antichi di Finarte, insieme alle esperte Adele Coggiola e Giulia Leonardi, l’asta tenutasi nella sede di Finarte a Roma il 26 novembre 2025 si è conclusa con un risultato complessivo di oltre € 900.000

La vendita si è aperta con la prima tornata (Disegni e Dipinti Antichi), che ha registrato una partecipazione straordinaria, chiudendosi con l’85% dei lotti venduti e una rivalutazione dei prezzi base superiore al 110%. Dopo i numerosi rilanci che hanno animato la sezione dedicata ai disegni, ottimi risultati si sono ottenuti anche per i dipinti, tra cui si segnala La conversione di San Paolo di scuola italiana del Seicento (Lotto 82) dipinta su pietra, venduta per oltre € 19.000 diritti inclusi. 

Lotto 82. Scuola italiana, secolo XVII – Conversione di San Paolo. Lotto venduto a € 19.050

Protagonista dell’asta è stata la seconda tornata (Importanti Dipinti Antichi) che con un’accurata selezione di 40 lotti ha ottenuto ottimi risultati con aggiudicazioni da record. Top lot della vendita è stato il dipinto di Francesco Guardi raffigurante Pio VI prende congedo dal Doge. L’opera, sottoposta a notifica nel 1987 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e parte del celebre ciclo dedicato alle cerimonie in onore del pontefice, è stata venduta per oltre € 220.000 ad un collezionista privato italiano (Lotto 202).

Lotto 202. Francesco Guardi – Papa Pio VI prende congedo dal Doge. Lotto venduto a € 223.750

La sessione si è accesa fin da subito con una combattuta gara per il Compianto su Cristo morto di Giovanni Francesco Crivelli, capolavoro di rara qualità all’interno del corpus dell’artista ancora poco noto agli studi, venduto a € 34.170 a fronte di una base d’asta di € 7.000 (Lotto 168). Importante anche il risultato del fondo oro di Francesco di Paolo da Montereale, Cristo risorto tra San Tommaso e Santo Stefano, aggiudicato ad un concorrente al telefono a € 63.150 (Lotto 172). 

Lotto 72. Francesco di Paolo da Montereale – Cristo risorto tra San Tommaso e Santo Stefano. Lotto venduto a € 63.150

La pittura del Seicento si conferma di grande interesse per il settore: tra le opere più apprezzate la Natura morta di frutta con scimmia, attribuita ad un maestro fiammingo attivo in Italia nel XVII secolo, che da una base di € 7.000 ha superato i € 25.000 (Lotto 187), e l’inedita Sant’Orsola di Valerio Castello aggiudicata per oltre € 20.000 (Lotto 197); passando nell’ambito del caravaggismo, che continua a richiamare l’attenzione dei collezionisti italiani e stranieri, troviamo l’Incredulità di San Tommaso di Massimo Stanzione, venduta a € 21.570 (Lotto 190), e l’affascinante Davide con la testa di Golia, attribuito a Tanzio da Varallo, che ha raggiunto €25.350 (Lotto 185). 

Lotto 185. Attribuito a Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo – Davide con la testa di Golia. Lotto venduto a € 25.350

A cavallo tra Seicento e Settecento, lo scenografico Trionfo di fiori di Andrea Belvedere ha superato i € 30.000 (Lotto 193). 

Lotto 193 – Andrea Belvedere. Trionfo di fiori en plein air. Lotto venduto a € 31.650

L’interesse si è mantenuto vivissimo fino all’ultimo lotto della vendita quando il dipinto di Francesco Maria Gatteri (Lotto 207), raffigurante un episodio della guerra d’indipendenza greca contro i turchi, ha suscitato una forte partecipazione internazionale che, da una stima di €12.000 – 15.000, ha portato l’opera ad un’aggiudicazione al martello di € 50.000, segnando il record price dell’artista triestino.

Informazioni 
Via dei Bossi 2, Milano    
Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it 

Catalogo completo 
https://www.finarte.it/asta/importanti-dipinti-antichi-roma-2025-11-26 

Rubino Bulgari da 248 mila euro firma il successo dell’Asta di Gioielli Finarte oltre i 2,5 milioni di euro 

Si è conclusa con risultati eccezionali l’Asta di Gioielli tenutasi lunedì 24 e martedì 25 novembre nella storica sede milanese di Via dei Bossi 2.

Curata da Clara Arata, Capo Dipartimento Gioielli Milano, e Vittoria Tomasini, Capo Dipartimento Gioielli Roma, la vendita ha presentato oltre 700 lotti tra gioielli d’epoca, vintage e creazioni delle più prestigiose Maison internazionali, totalizzando oltre 2 milioni e mezzo di euro e registrando una rivalutazione complessiva del 110% rispetto alle basi d’asta, con l’80% dei lotti venduti.  

Protagonista assoluto della vendita è stato il lotto 655, uno spettacolare rubino birmano di 4,00 carati montato su un anello Trombino con diamanti della maison Bulgari: dopo una serrata gara tra offerenti online e oltre quindici collegamenti telefonici da tutto il mondo, il gioiello ha raggiunto la cifra record di 248.150 euro. Ottimo risultato anche per il lotto 699, un anello con zaffiro birmano di 15,45 carati dall’intensità cromatica eccezionale, aggiudicato a 126.150 euro, confermando l’interesse dei collezionisti internazionali per le pietre di grande qualità. 

Lotto 121 – Anello con zaffiro Ceylon. Lotto venduto a € 50.550

Tra le aggiudicazioni di maggior rilievo si distinguono inoltre l’anello con zaffiro Ceylon di 7,93 carati firmato Mario Buccellati (Lotto 102), che da una base d’asta di 8.000 euro ha raggiunto la straordinaria cifra di 48.030 euro; l’anello con zaffiro Ceylon di 18 carati (Lotto 121), aggiudicato a 50.550 euro partendo da 10.000 euro; un bracciale con diamante taglio rosa di 7,50 carati (Lotto 684) venduto a 40.470 euro; una raffinata borsetta da sera in oro e diamanti (Lotto 133) aggiudicata a 32.910 euro; e un bracciale rigido firmato David Webb, realizzato su commissione (Lotto 285), venduto per 26.610 euro. 

Lotto 699 – Anello con zaffiro. Lotto venduto € 126.150

“La vendita, che ha abbracciato gioielli di fine Ottocento fino alle creazioni contemporanee di maison come Webb, Boucheron, Buccellati, Van Cleef & Arpels e Pomellato, ha saputo incantare una platea internazionale di appassionati e collezionisti, confermando il forte dinamismo del settore,” commenta Vittoria Tomasini.  

“La bellezza e l’unicità dei gioielli, siano essi firmati o non firmati ma di grande qualità, insieme alle pietre di colore rare e straordinarie, si confermano capisaldi della gioielleria più ricercata. In un momento di forte instabilità come quello attuale, questi elementi hanno ribadito il loro valore, dando vita a una gara vivace ed elettrizzante tra offerenti da tutto il mondo nell’asta appena conclusa,” conclude Clara Arata. 
 
Catalogo completo 
https://www.finarte.it/asta/gioielli-importanti-milano-2025-11-24

Alle origini di un’icona: Corto Maltese

Dalla Ballata del mare salato alla rivista “Sgt. Kirk”: le tavole che tornano alla luce nei lotti dell’asta del 18 dicembre

Come tutto quello che riguarda Hugo Pratt, anche la nascita di Corto Maltese è avvolta nella leggenda. La sua prima apparizione nel romanzo a fumetti, o graphic novel, Una ballata del mare salato avviene per episodi, secondo lo stile dell’epoca, tra 1967 e 1969. Un esordio passato alla storia, geniale in ogni suo aspetto, a partire dalla prima tavola, dove a parlare è nientemeno che l’Oceano Pacifico in persona, fino alla prima apparizione del protagonista, in fondo alla quinta tavola e lontanissimo da quella che diventerà la sua immagine iconica. Corto Maltese ci viene presentato legato, vittima di un ammutinamento, con la barba lunga e a petto nudo, i tratti più marcati in quel volto ispirato a Burt Lancaster che col tempo Pratt imparerà a disegnare con poche, inconfondibili linee.

Hugo Pratt aveva alle spalle una ventennale carriera già importante e articolata, divisa su più continenti. Dalla sua Venezia, dove nell’immediato dopoguerra era stato tra i fondatori della rivista Asso di Picche assieme ad Alberto Ongaro e Mario Faustinelli,  era migrato in Argentina, a Buenos Aires (Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000).  Qui vedono la luce alcune serie fondamentali nella sua produzione: Junglemen, Ernie Pike, Ticonderoga ma soprattutto Sgt. Kirk.

Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000

Dopo più di un decennio di successi in Sud America, Pratt tenta il salto sul mercato anglosassone, prima a Londra e poi negli Stati Uniti, ma senza fortuna. Il mercato statunitense, da cui pure venivano le sue prime ispirazioni (come Terry e i pirati di Milton Caniff, che catturò l’immaginazione del Pratt bambino), non lo accoglierà mai. Forse perché gli antieroi di Pratt sono troppo sfuggenti, sempre al fianco degli emarginati e simpatizzanti delle nobili sconfitte.

Lotto 62. Milton Caniff, Terry and the Pirates – A little business minding, 1938. Lotto venduto a € 1.560

Sempre dall’Argentina collabora con il Corriere dei Piccoli, con trasposizioni di classici quali L’isola del tesoro di Stevenson. Ma è a questo punto che dall’Italia arriva l’offerta che gli cambierà la vita: l’imprenditore genovese Florenzo Ivaldi, grande appassionato di fumetto e ammiratore del maestro, propone a Pratt di collaborare a una rivista. L’idea è di pubblicare alcune delle sue opere che avevano riscosso più successo in Sud America, affiancandovi storie originali. Il nome stesso è un omaggio a Pratt: si chiamerà Sgt. Kirk e sarà stampata più o meno continuamente fino al 1978. (Lotto 31) In questi undici anni sulle sue pagine si alternano allora esordienti come Dino Battaglia e Sergio Toppi, ma anche grandi classici come appunto Terry e i pirati di Caniff e Radio Pattuglia di Charles Schmidt e Eddie Sullivan.

Lotto 31. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Billy James, 1968. Stima € 8.000 – 15.000

Sul numero 1 della rivista fa quindi la sua comparsa Corto Maltese, un doppio esordio passato alla storia. Il gentiluomo di fortuna arriverà sulla copertina solo al numero 7, la prima in assoluto per Corto, ed è un’illustrazione indimenticabile. Una composizione stilisticamente in linea con le tendenze dell’epoca: i colori forti e contrastati, il lettering del titolo incorporato graficamente nell’immagine, le sagome dei gabbiani e delle vele che diventano quasi dei segni astratti. È un’immagine di grande impatto grafico, in cui Corto Maltese domina con il suo fascino da avventuriero: guarda direttamente al lettore e reclama il suo spazio con disinvoltura, uscendo dal riquadro dello sfondo ed entrando per sempre nel nostro immaginario. Ed è anche con questa copertina, assieme alle tavole indimenticabili della Ballata, che Hugo Pratt assurge nell’empireo del fumetto europeo e mondiale.

Sfoglia il catalogo completo dell’asta del 18 dicembre https://www.finarte.it/asta/i-maestri-del-fumetto-milano-2025-12-18

Testo di Marzia Flamini

Finarte premiata ai Global CFO Excellence Awards 2025

Finarte e il suo Chief Financial Officer, Alessandro Consoli, hanno ottenuto due prestigiosi riconoscimenti nell’ambito dei Global CFO Excellence Awards 2025, confermando il valore e la solidità del lavoro portato avanti dalla nostra Direzione Finanziaria

Il titolo di Auctioneering CFO of the Year 2025 (Italy) sottolinea l’abilità di guidare con competenza e visione la gestione economico-finanziaria in un settore complesso come quello delle case d’asta. Il Financial Leadership Excellence Award 2025, invece, premia la qualità della leadership strategica, la capacità di definire prospettive di lungo periodo e il ruolo decisivo nel consolidamento della struttura aziendale.

“Questo premio rappresenta per me una conferma significativa del percorso intrapreso e dell’impegno quotidiano verso l’eccellenza. È un risultato che valorizza il lavoro svolto e rafforza la mia determinazione nel perseguire obiettivi sempre più ambiziosi.” Parole di Alessandro Consoli, CFO di Finarte.

Un team eccellente. Questo successo appartiene all’intero Team Amministrazione di Finarte: da sinistra, Viola Marzoli, Lavinia Salvadori, Eugenia de Petra, Lorena Lomonaco, Sara Cremonesi, Alessandro Consoli, Renisa Gorezi, Andrea Cremascoli, Costanza Baserga e Luigi Calegari.

Continueremo a lavorare con determinazione per rafforzare il nostro modello operativo e sostenere una crescita innovativa e orientata al futuro. Un sentito ringraziamento va anche a tutti i nostri collaboratori e partner per il loro contributo e per il ruolo essenziale nel raggiungimento di questo importante traguardo.

Grazie alla nostra solidità e a una crescente fiducia da parte dei collezionisti, stiamo attualmente raccogliendo intere collezioni private in vista delle prossime aste autunnali. Un passo ulteriore verso una casa d’aste sempre più moderna e competitiva.

Riflettori accesi sull’Ottocento e Novecento: Finarte chiude un’asta vincente con un catalogo ricco e articolato di opere e autori italiani e internazionali

Si è conclusa con ottimi risultati l’asta di Arte Figurativa tra XIX e XX secolo tenutasi il 28 ottobre presso la sede milanese di Finarte

Top lot assoluto della vendita è stata la straordinaria Veduta di Capri di Konstantin Ivanovich Gorbatov (lotto 279), datata 1914. L’opera, realizzata durante uno dei primi soggiorni dell’artista sull’isola – dove si trasferì stabilmente nel 1922 dopo la Rivoluzione Russa – è stata aggiudicata dopo una lunga gara a quasi 70.000 euro, segnando il record per l’artista sul mercato italiano.
 
Tra gli altri risultati di rilievo spiccano i ritratti: l’Autoritratto di Cesare Maggi (lotto 192), scelto anche come copertina del catalogo, che ha suscitato un acceso interesse fino ad ottenere l’aggiudicazione di 22.830 euro; la sognante tela The Beauty and the Butterfly di Vittorio Matteo Corcos (lotto 236), venduta per 25.350 euro; il Ritratto della signora Rachele Stabilini Panigati di Eliseo Sala (lotto 202), partito da una base di 4.000 euro e venduto a oltre 12.000 euro. Restando in ambito lombardo, la Contadina con capre di Mosè Bianchi (lotto 206) ha raddoppiato la base d’asta, sfiorando gli 8.000 euro. 

Lotto 192. Cesare Maggi, Autoritratto a La Thuile, 1910-1912. Lotto venduto a € 22.830

Ottimi risultati anche per gli artisti del centro Italia: il vivace dipinto Festa abruzzese di Tommaso Cascella (lotto 277), partito da una stima minima di 1.200 euro, è stato battuto a 6.450 euro, mentre Pasquale Celommi ha chiuso l’asta con uno dei migliori risultati mai ottenuti per l’artista, grazie alla suggestiva tela Al ritorno dalla pesca, venduta per 21.570 euro (lotto 280). 

Lotto 277 – Tommaso Cascella, Festa abruzzese. Lotto venduto a € 6.450

Passando al Sud Italia, straordinario l’interesse riscosso dalle quattro Vedute di Carl Wilhelm Götzloff (lotti 260-263), raffiguranti caratteristici panorami di Napoli, Sorrento, Ischia e Palermo, che ben rappresentano il gusto del Grand Tour e che hanno realizzato un valore complessivo di 38.400 euro. Sempre in Costiera, la tela di grandi dimensioni di Hermann David Salomon Corrodi al lotto 244 ha superato i 10.000 euro. 

Lotto 263. Carl Wilhelm Götzloff. Veduta di Palermo con il Monte Pellegrino. Lotto venduto a € 15.270

“L’asta ha messo in evidenza uno stato di salute buono per il mercato dell’arte figurativa a cavallo tra i due secoli. Opere documentate e qualità evidenti fanno la differenza. Segnaliamo, inoltre, un interesse ormai internazionale più che territoriale, sia di movimenti pittorici specifici sia di scuole regionali,” conclude Matteo Gardonio. 
 
Informazioni   
Ufficio Stampa | Maria Grazia Vernuccio mariagrazia.vernuccio@mgvcommunication.it 
 
Catalogo online  
https://www.finarte.it/asta/arte-figurativa-tra-xix-e-xx-secolo-milano-2025-10-28

Finarte: doppio successo per le aste online del Dipartimento di Design e Arti Decorative  

Il 30 settembre, i due appuntamenti tematici proposti e curati dal Responsabile Filippo Maria Fiorini Rogai hanno ottenuto risultati eccellenti. Guanti bianchi per “Du Verre au Verre” e percentuali oltre il 130% di aggiudicato a valore per “Easy Design”, che ha superato ampiamente le stime pre asta. 

Due aste in un solo giorno, dedicate a pubblici differenti ma accomunate da una curatela attenta e una risposta entusiasta da parte del mercato. 

Du Verre au Verre, interamente dedicata al vetro e all’arte decorativa francese, austriaca ed europea, ha evidenziato segnali di rinnovato interesse per il settore Art Nouveau, dopo anni di flessione. La selezione, composta da una collezione privata curata nei minimi dettagli, ha ottenuto ottimi riscontri. 

Tra i risultati di maggior rilievo: il vaso ovoidale Loetz in vetro policromo inciso e dorato (Lotto 1015), databile al primo decennio del Novecento, è stato aggiudicato a € 3.900, superando di gran lunga la stima di € 400–600; alla stessa cifra è stata venduta anche la coppa iridescente della medesima manifattura (Lotto 1027), in vetro soffiato con riflessi metallici su base blu notte; notevole anche l’aggiudicazione del vaso ovoidale di Charles Catteau per Boch Frères (Lotto 1010), con decoro geometrico stilizzato, stimato € 300–400 e battuto a € 3.600; per la manifattura Burgun & Schwerer – Verrerie d’Art de Lorraine, il vaso policromo inciso a doppio strato (Lotto 1002) aggiudicato a € 3.100, e un raro vaso a goccia con figura mitologica su fondo rosso rubino e oro (Lotto 1038) battuto a € 2.838.

Lotto 1002 – Burgun e Schwerer, Verrerie D’art De Lorraine, Vaso, 1900. Lotto venduto a € 3.096

Easy Design, un format vincente pensato dal Capo Dipartimento per un pubblico giovane, attento alle tendenze contemporanee e alla qualità accessibile. La selezione, vivace e trasversale, ha intercettato gusti diversi, valorizzando estetica vintage e funzionalità.  

Tra le aggiudicazioni più significative si segnalano tre lotti particolarmente contesi e protagonisti di vivaci rilanci: il pannello apribile Libri di Piero Fornasetti (Lotto 1761), venduto a € 2.214; il vaso modello Yemen di Ettore Sottsass Jr. (lotto 1705), aggiudicato per € 1.837; e una lampada da tavolo di Romeo Rega (Lotto 1648), battuta a € 1.416. 

Lotto 2082. Ettore Sottsass Jr, Vaso modello Yemen, 1994. Lotto venduto a € 1.548

“La risposta del pubblico ha premiato la costruzione tematica delle due vendite e la cura con cui ogni lotto è stato selezionato. La vitalità di questo mercato, unita all’interesse crescente da parte di una nuova generazione di collezionisti, conferma la direzione intrapresa: proporre aste che sappiano raccontare una visione, oltre che un valore,” conclude Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design e Arti Decorative. 

Cataloghi online 
https://www.finarte.it/asta/du-verre-au-verre-arti-decorative-online-2025-09-30

https://www.finarte.it/asta/easy-design-online-2025-09-30


 

Lo sguardo femminile nella fotografia italiana 

Storie e immagini di grandi protagoniste che hanno cambiato il modo di raccontare la fotografia italiana

Che in italiano fotografia sia un termine declinato al femminile non è solo una peculiarità linguistica: lo sguardo femminile è stato infatti da sempre sfaccettato e protagonista nella fotografia italiana attraverso tante artiste di primo piano.

A partire dalla pioniera Tina Modotti, che da cittadina del mondo portò oltreoceano il suo sguardo sempre attento all’umanità e ai luoghi, sfuggendo però abilmente ai cliché. Italiana emigrata prima negli Stati Uniti e poi in Messico, con i suoi reportage fu testimone tanto di momenti epocali quanto del vivere quotidiano.

Lotto 28. Tina Modotti – Bateau at Pecheurs, Mexique, anni 1920. Lotto venduto a € 2.838

Il rigore compositivo dei suoi scatti, unito alla sua straordinaria sensibilità sociale, è una delle caratteristiche che fanno del suo lavoro in qualche modo il precursore di quello di altre grandi fotografe italiane.

È il caso della genovese Lisetta Carmi: la sua celeberrima serie I travestiti (pubblicata nel 1972) è una preziosa indagine umana e al tempo stesso una riserva inesauribile di composizioni serrate volte a scavare nell’intimo dei suoi soggetti senza mai tralasciarne il contesto. Il sapiente uso delle luci e delle ombre fa risaltare gli scorci dei carrugi e gli interni che trasudano di vita vera.

Lotto 2. Lisetta Carmi – Dalla serie “I travestiti”, anni 1960/1970. Stima € 2.000 – 3.000

Parlano di vite ai margini ma che si rivestono di severa dignità anche gli scatti della fotografa e scrittrice Carla Cerati, realizzati nell’ambito del fototesto Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin a cura di Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro. I suoi soggetti dominano la composizione con il loro carico potentissimo di umanità, come se la fotografa volesse restituire loro una centralità in contrasto con il loro essere relegati fuori dalla società, nei manicomi.

Lotto 209. Carla Cerati – Gorizia, Ospedale psichiatrico, 1969. Lotto venduto a € 700

Questo suo impegno sociale ed empatia ricordano quelli della Modotti ma anche di un’altra grande protagonista della fotografia italiana, la palermitana Letizia Battaglia.

Lotto 27. Letizia Battaglia – Il giornalista Mario Francese ucciso dalla mafia, 1979. Stima € 2.580

Con il suo lavoro di fotoreporter ha documentato le stragi di mafia ma è stata anche interprete di grandissima sensibilità della vita di gente comune, come in fondo comuni e umanissime erano anche le vittime della violenza mafiosa. Un intreccio di Storia e storie, vita e morte, gioia e dolore, che l’ha resa una delle fotografe italiane più amate.

Non è italiana di nascita ma in qualche modo lo è diventata d’adozione, su un piano artistico e quasi spirituale, anche un’altra grande fotografa, Francesca Woodman: la statunitense ebbe infatti sempre un prolifico dialogo con il panorama artistico italiano, e passò diversi periodi tra Firenze e Roma. Il suo sguardo era tutto rivolto all’interiorità e al corpo femminile, con immagini essenziali e poetiche, sospese, surreali.

Lotto 38. Francesca Woodman – Senza titolo, Roma, (Postcard invito alla mostra “Immagini”), 1977/1978. Lotto venduto a € 10.000 – 15.000

Il corpo e lo spazio, l’interiorità e l’impegno sociale, l’intimismo e la denuncia: la fotografia italiana declinata al femminile risulta insomma sfaccettata e piena di stratificazioni, sempre in bilico tra arte e reportage. Ma sono in fondo declinazioni diverse di uno stesso interesse per la vita in tutte le sue accezioni e che rendono la fotografia un’arte a tutti gli effetti, complessa e affascinante come le donne che hanno scelto questo straordinario medium artistico.

Sfoglia il catalogo completo di Fotografia dell’asta del 16 ottobre

Testo di Marzia Flamini

Cleto Munari & friends. Gioielli d’autore e opere d’arte da indossare, all’asta il 22 settembre

Un elegante catalogo di oltre 100 lotti dedicato all’universo creativo di Cleto Munari, uno dei nomi più riconoscibili nel crocevia tra design, arte e gioielleria. La vendita, curata da Clara Arata, Capo Dipartimento di Gioielli, e Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design, si terrà presso la sede milanese della casa d’aste, in Via dei Bossi 2

All’incanto una selezione di anelli, collane, bracciali ed earcuff, ciascuno concepito come una vera e propria opera d’arte in miniatura: creazioni dallo stile inconfondibile, audaci ed ironiche. La celebre Collezione Gioielli prende forma negli anni Ottanta grazie alla collaborazione tra Cleto Munari e alcuni tra i più importanti architetti e artisti del Novecento.  

Tra le collaborazioni più rilevanti spiccano quelle firmate da Tao Ho ed Ettore Sottsass, autori di una serie di gioielli anticonvenzionali e visionari. Tra questi, si segnalano il pendente Katherine (Lotto 114, stima € 250 – 350), gli orecchini Marjorie (Lotto 5, stima € 300 – 400) e la spilla Jane (Lotto 98, stima € 250 – 350). 

Lotto 5. Cleto Munari / Tao Ho (Ettore Sottsass). Paio di orecchini Marjorie. Stima € 300 – 400

A questa, si affianca la collaborazione con Sandro Chia, che firma la serie Fantasmini (dal lotto 81 al lotto 84, stime € 700 – 900). Partecipano al progetto anche Mimmo Paladino, che realizza una serie dedicata ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri in argento 925 dorata e con brillanti (Lotti 129 – 131), Enzo Cucchi, con il bracciale tempesta con decorazione scultorea (Lotto 110, stima € 3.000 – 4.000), e ancora Gio Ponti, Vico Magistretti e Achille Castiglioni. 

Lotto 83. Sandro Chia per Cleto Munari. Bracciale Fantasmini. Stima € 2.000 – 3.000

Tra i pezzi più iconici, anche l’Anello Amore, in argento 925 dorato, con lettere in legno a comporre la parola “AMORE” (Lotto 64, stima € 400 – 500), l’anello Pantheon, in oro e argento su base in legno con una cupola centrale (Lotto 38, stima € 700 – 900), e l’Anello Metafisico 1, a scacchiera con elementi in onice e pasta di corallo (Lotto 46, stima € 400 – 600). 

Lotto 46. Cleto Munari – Anello Metafisico 1. Stima € 400 – 600

Gli esperti Clara Arata, Capo Dipartimento di Gioielli, e Filippo Maria Fiorini Rogai, Capo Dipartimento di Design, raccontano l’asta: “Questo catalogo, costruito a quattro mani e proveniente direttamente dall’artista Cleto Munari, incarna un eclettismo straordinario: attraversa stili, epoche e linguaggi diversi, parlando tanto a chi ama l’eleganza classica quanto a chi cerca nel gioiello un segno autentico di creatività e originalità. È un perfetto esempio per chi desidera possedere un oggetto unico: una piccola opera d’arte da indossare, a metà tra gioiello e design.” 

Le creazioni di Munari sono oggi considerate tra i massimi esempi di gioielleria contemporanea, custodite nelle collezioni permanenti di musei come il MoMA e il Metropolitan Museum of Art di New York. 
 
Informazioni   
Asta: lunedì 22 settembre alle ore 16:00. Via dei Bossi 2, Milano 
Tornata unica: lotti 1 – 131  
T. +39 02 3363801 – press@finarte.it 

Catalogo online 
https://www.finarte.it/asta/gioielli-cleto-munari-friends-prove-d-artista-milano-2025-09-22  

The Burgundy Chapter: un viaggio attraverso i 15 produttori protagonisti dell’asta del 17 settembre

In catalogo 98 lotti di 15 prestigiosi produttori, selezionati dal dipartimento Vini e Distillati. L’appuntamento è il 17 settembre nella storica sede milanese di Via dei Bossi

Dal lotto 1 al lotto 18 troviamo la storica cantina di Meursault, fondata da Jean-François Coche e Odile Dury: Coche-Dury, considerata da molti il più grande produttore di vini bianchi al mondo. Jean-François iniziò a lavorare con il padre nei primi anni Settanta e nel 1975 sposò Odile, che aggiunse alla tenuta alcune proprietà personali, dando così vita al nome che oggi fa sognare i collezionisti. Oggi è il figlio Raphaël, insieme alla moglie Charline, a condurre i quasi 9 ettari di vigneti, da cui nascono Bourgogne, Puligny-Montrachet, Auxey-Duresses, Monthélie, Volnay e soprattutto i due cru più iconici: Corton-Charlemagne, sempre fra i 50 vini più cari al mondo, e Meursault, con i bianchi più ricercati in assoluto. In asta arriva una collezione affinata con attenzione maniacale: Bourgogne Chardonnay, Meursault di diverse annate e i rarissimi cru Meursault Les Rougeots e Puligny-Montrachet Les Enseigneres.

Selezione Coche-Dury in asta il 17 settembre

L’asta prosegue con il lotto 19, dedicato al Domaine Philippe Charlopin-Parizot, con sede a Gevrey-Chambertin, nel cuore della Côte de Nuits. Fondato nel 1977 da Philippe Charlopin con appena 1,5 ettari, il domaine è cresciuto fino a contare oggi circa 25 ettari, distribuiti fra Côte de Nuits, Côte de Beaune e perfino Chablis. Discepolo prediletto di Henri Jayer, Charlopin ha saputo unire tradizione e innovazione, conquistando una reputazione internazionale. In asta viene presentato un lotto con tre dei suoi Gran Cru nell’annata 2003: Clos Saint Denis, Echezeaux e Clos de Vougeot.

Lotto 19. Selezione Domaine Philippe Charlopin-Parizot, 2003. Base d’asta € 500

Dal lotto 20 al lotto 24 è la volta del leggendario Domaine Marc Colin, fondato nel 1970 a Saint-Aubin, nella Côte de Beaune. Oggi copre circa 19 ettari distribuiti su una trentina di appellazioni, con una prevalenza di Chardonnay che ha consacrato il domaine fra i grandi interpreti dei bianchi di Borgogna. I vertici della produzione si trovano nei Gran Cru in catalogo: Corton-Charlemagne (lotti 20 e 21) e Montrachet (lotti 22-24).

Selezione Marc Colin in asta il 17 settembre

Con il lotto 25 arriva il prestigioso Domaine du Comte Liger-Belair, rifondato e riportato alla ribalta da Louis-Michel Liger-Belair a partire dal 2000. La famiglia ha una storia vinicola secolare, ma molte vigne erano state affittate per decenni. Louis-Michel ha ricostituito e ampliato la tenuta, riportandola agli antichi fasti. Celebre per alcuni dei Pinot Noir più rari e costosi al mondo, come il Monopole Grand Cru La Romanée, in asta è presentata una bottiglia del 1996 affinata con cura maniacale.

Lotto 25. Domaine du Comte Liger-Belair La Romanee Grand Cru, 1996. Base d’asta € 1.900

Dal lotto 26 al lotto 33 tocca a Domaine Dugat-Py, uno dei produttori più venerati della Borgogna, con sede a Gevrey-Chambertin. La cantina, guidata da Bernard Dugat e oggi affiancata dal figlio Loïc, è rinomata per i Pinot Noir di straordinaria concentrazione, purezza e longevità. Con circa 10 ettari di vigne in Côte de Nuits, Dugat-Py è diventato un nome di culto. In asta si presentano Charmes-Chambertin Grand Cru (lotti 26-29), Lavaux Saint-Jacques Gevrey-Chambertin Premier Cru (lotto 30), Mazoyères-Chambertin Grand Cru (lotto 31), Vosne-Romanée Très Vieilles Vignes (lotto 32) e Mazis-Chambertin Grand Cru (lotto 33).

Selezione Domaine Dugat-py in asta il 17 settembre

L’asta continua con i lotti 34 e 35, firmati Domaine Dujac, fondato nel 1968 da Jacques Seysses a Morey-Saint-Denis. Innovatore sin dagli inizi, Seysses introdusse pratiche come la fermentazione a grappolo intero e l’uso di botti nuove, all’epoca insolite in Borgogna. Con 17,5 ettari, Dujac è sinonimo di eleganza e complessità. In catalogo due rarissimi Bonnes-Mares Grand Cru.

Lotto 34. Domaine Dujac Bonnes-Mares Grand Cru, 2007. Base d’asta € 500

Dal lotto 36 al lotto 41 troviamo una selezione eccezionale del leggendario Domaine René Engel, fondato a Vosne-Romanée da René Engel, professore di enologia e co-fondatore della Confrérie des Chevaliers du Tastevin. Dopo la sua scomparsa, la gestione passò a figlio e nipote, fino a Philippe Engel, la cui morte prematura nel 2005 segnò la fine del domaine, poi acquisito da François Pinault e rinominato Domaine d’Eugénie. In asta una rarità assoluta: Clos de Vougeot Grand Cru (lotti 36-38), una Magnum di Vosne-Romanée (lotto 39) e Vosne-Romanée 1er Cru Les Brûlées (lotti 40 e 41).

Selezione René Engel in asta il 17 settembre

Con il lotto 42 arriva il rinomatissimo Domaine Fourrier, di Gevrey-Chambertin, guidato da Jean-Marie Fourrier dal 1994. Allievo di Henri Jayer e del Domaine Drouhin in Oregon, Fourrier ha unito tradizione e modernità per dare vita a Pinot Noir di straordinaria purezza e trasparenza. In asta è presentato il ricercatissimo Griotte-Chambertin Grand Cru Vieille Vigne.

Lotto 42. Domaine Fourrier Griotte-Chambertin Grand Cru Vieille Vigne, 2016. Base d’asta € 400

Il lotto 43 porta in scena il celebre Domaine des Lambrays, storica tenuta di Morey-Saint-Denis interamente dedicata al Clos des Lambrays, un Grand Cru murato dalla straordinaria varietà di terroir. In catalogo due bottiglie affinate con cura, annate 1998 e 2008.

Lotto 43. Domaine des Lambrays Clos des Lambrays Grand Cru (2 BT). Base d’asta € 380

Dal lotto 44 al lotto 79 è protagonista il prestigioso Domaine Georges Mugneret-Gibourg, con sede a Vosne-Romanée e una storia familiare che risale al 1933. Guidato oggi dalle sorelle Marie-Christine e Marie-Andrée e dalla nuova generazione, il domaine possiede 8 ettari in alcune delle denominazioni più iconiche della Côte de Nuits. L’asta propone una collezione ampia e perfettamente conservata: Bourgogne Rouge (lotti 44-47), Vosne-Romanée (lotti 48-55), Chambolle-Musigny Premier Cru “Les Feusselottes” (lotti 56-64), Nuits-Saint-Georges ‘Au Bas de Combe’ (lotto 65), oltre ai cru più celebri: Clos Vougeot Grand Cru (lotti 66-71), Echezeaux Grand Cru (lotti 72-76) e Ruchottes-Chambertin Grand Cru (lotti 77-79).

Selezione Domaine Georges Mugneret-Gibourg in asta il 17 settembre

Con il lotto 80 arriva Emmanuel Rouget, erede diretto della filosofia e delle vigne di suo zio Henri Jayer. Rouget, inizialmente ingegnere, iniziò a lavorare con lo zio nel 1976 e negli anni ha ereditato tutte le parcelle, incluse quelle di Georges Jayer. Oggi è custode dell’eredità di uno dei più grandi nomi della Borgogna moderna. In asta il suo Échezeaux Grand Cru.

Lotto 80. Emmanuel Rouget Echezeaux Grand Cru 2019. Base d’asta € 500

Dal lotto 81 al lotto 90 è il turno di Henri Jayer, il “Padre Nobile della Borgogna moderna”. Con rese bassissime, selezione rigorosa e tecniche innovative come la macerazione a freddo e l’affinamento in legno nuovo, Jayer ha creato vini leggendari, in quantità limitatissime. L’asta presenta Vosne-Romanée Cros Parantoux 1er Cru (lotti 81-85), Vosne-Romanée Cros Parantoux 1er Cru Magnum (lotti 86-88), Richebourg Grand Cru (lotto 89) e Vosne-Romanée Les Brûlées (lotto 90).

Lotto 88. Henri Jayer Cros Parantoux Magnum, 1996. Base d’asta € 20.000

Dal lotto 91 al lotto 94 la scena è per il mito assoluto: Domaine de la Romanée-Conti (DRC). Il produttore più prestigioso al mondo, custode dei monopoli Romanée-Conti e La Tâche, sinonimo di eccellenza e rarità. La selezione include Echezeaux Grand Cru (lotto 91), Romanée-Saint-Vivant Grand Cru (lotti 92 e 94) e Romanée-Conti Grand Cru (lotto 93), il vino più prezioso della Borgogna.

Lotto 93. Domaine de la Romanee-Conti, Romanee-Conti Grand Cru, 1996. Base d’asta € 14.000

Con il lotto 96 e 97 è la volta di Domaine Méo-Camuzet, storica cantina di Vosne-Romanée che per anni affidò le sue vigne in mezzadria a Henri Jayer. Oggi, sotto la guida di Jean-Nicolas Méo, è una delle realtà più acclamate della Borgogna. In catalogo Vosne-Romanée Aux Brûlées Premier Cru (lotto 96) e Richebourg Grand Cru (lotto 97).

Selezione Domaine Méo-Camuzet in asta il 17 settembre

Infine, con il lotto 98, chiude la rassegna il Domaine Comte Georges de Vogüé, storica tenuta di Chambolle-Musigny con radici nel XV secolo. Dominatore del leggendario Musigny Grand Cru, di cui possiede 7,2 ettari, il domaine propone in asta una rarissima verticale di tre annate di Musigny Blanc Grand Cru.

Lotto 98. Domaine Comte Georges de Vogue Musigny Blanc Grand Cru. Base d’asta € 1.500

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