Informazioni
cm 37 x 25,8
Titolata a penna nera e datata a penna rossa con timbro del fotografo al verso
Fulvio Roiter (Meolo, Venezia 1926 - Venezia 2016) perito chimico di formazione ha da subito preferito la fotografia che la militanza nel circolo La Gondola e l’amicizia con Paolo Monti hanno raffinato. Il successo delle fotografie scattate in Sicilia e dei libri “Venise à fleud d’eau” e “Ombrie. Terre de Saint François” (Premio Nadar 1956) lo spingono a non puntare quasi mai a giornali e riviste cui ha preferito i libri. Costruiva progetti pensati con professionale precisione: la applicò nel 1977 anche in “Essere Venezia”, non il suo libro più bello ma quello che detiene ancora un primato con le 700.000 copie vendute. Ogni viaggio in Europa, Brasile, Messico, Stati Uniti è stata occasione per realizzare volumi in cui emerge un grande rispetto, più antropologico che sociale, per l’uomo.
Guidato da una grande passione Fulvio Roiter era anche un uomo estroverso, pervicace, determinato, che amava raccontare il suo lavoro grazie a una memoria prodigiosa. La fotografia scattata in Umbria fa parte del progetto che aveva proposto ad Albert Mermoud, editore della casa editrice Guilde du Livre, pensando di cogliere le tracce francescane in quella terra. Avvisato solo all’ultimo della nevicata che aveva considerato indispensabile per il suo lavoro, si precipita in tutta fretta nella regione e, avendo scorto dal finestrino del pullman su cui viaggiava la scena dell’uomo che conduceva i due animali, convince il guidatore a farlo scendere, inquadra la scena e scatta nel momento esatto in cui le figure si stagliano scure sul bagliore della neve. Anche questa giocata sulle tonalità del bianco, la ripresa in Algarve ferma, invece, uno spazio architettonico ripreso con grande rigore ma reso davvero particolare dalla presenza di una figura umana che la trasforma nello sfondo ideale su cui proiettar la propria ombra.
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