Informazioni
h 76 cm
Maschera “Sirige”.
Legno duro, a patina naturale, dipinto con impasto bianco, cappuccio di corda intrecciata.
Benché priva della parte superiore, ormai smarrita, questa maschera era la rappresentazione simbolica della casa più alta e più bella di tutte le altre del villaggio. È scolpita nella classica forma rettangolare nella quale predominano le fessure verticali che ospitano gli occhi. Le due grandi corna, così come le incisioni a zigzag sui bordi laterali, ricordano i tratti anatomici degli animali della regione. Il cappuccio di corda serviva per avvolgere la testa del danzatore che, una volta indossata la maschera, poteva trattenerla aderente al volto, anche con i denti, mordendo i legni - ora scomparsi - incastrati nei grandi fori laterali.
Le sculture dei Dogon, ma in particolare le maschere, sono state classificate da Marcel Griaule durante i sui soggiorni in Africa negli anni 1930 -1940. Dalle informazioni a lui trasmesse oralmente dagli anziani Dogon ha raccolto le testimonianze delle diverse cerimonie e, tra le maschere che ha illustrato nelle sue opere, ne ha individuato un centinaio di modelli.
Maschera “Sirige”.
Legno duro, a patina naturale, dipinto con impasto bianco, cappuccio di corda intrecciata.
Benché priva della parte superiore, ormai smarrita, questa maschera era la rappresentazione simbolica della casa più alta e più bella di tutte le altre del villaggio. È scolpita nella classica forma rettangolare nella quale predominano le fessure verticali che ospitano gli occhi. Le due grandi corna, così come le incisioni a zigzag sui bordi laterali, ricordano i tratti anatomici degli animali della regione. Il cappuccio di corda serviva per avvolgere la testa del danzatore che, una volta indossata la maschera, poteva trattenerla aderente al volto, anche con i denti, mordendo i legni - ora scomparsi - incastrati nei grandi fori laterali.
Le sculture dei Dogon, ma in particolare le maschere, sono state classificate da Marcel Griaule durante i sui soggiorni in Africa negli anni 1930 -1940. Dalle informazioni a lui trasmesse oralmente dagli anziani Dogon ha raccolto le testimonianze delle diverse cerimonie e, tra le maschere che ha illustrato nelle sue opere, ne ha individuato un centinaio di modelli.
Provenienza
Galleria Franco Monti, Milano (1954);
Ex collezione Ing. Emilio Iogna, Milano (1958);
Collezione privata degli eredi;
Ex collezione Ing. Emilio Iogna, Milano (1958);
Collezione privata degli eredi;
Bibliografia
LANGLOIS PIERRE, Art soudanais: Tribus Dogons, Bruxelles & Lille 1954, Librairie-Galerie Marcel Evrard, pagina 44, fig. 31 (1088);• Galleria Franco Monti, Milano (1954)
• Ex collezione Ing. Emilio Iogna, Milano (1958)
• Collezione privata degli eredi
IMPERATO PASCAL JAMES, Dogon Cliff Dwellers, New York 1978, pag. 44, fig. 2 (66);
IMPERATO PASCAL JAMES, Dogon Cliff Dwellers, New York 1978, pag. 44, fig. 2 (66);
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