Storie

Bozzetti cinematografici: dietro le quinte dell’immaginario collettivo

I più importanti "pittori di cinema" sono i protagonisti di una fantastica asta che farà sognare ogni appassionato di cinema e non solo

Agli albori del cinema, parallelamente alle professioni più strettamente legate alla produzione cinematografica vera e propria, ne nacque un’altra, anch’essa fondamentale: l’ideatore di manifesti. Tra la fine dei XIX e l’inizio del XX secolo la comunicazione pubblicitaria passava esclusivamente per le affissioni, che dovevano essere quindi di grande efficacia comunicativa e immediato impatto visivo. Dal teatro al cinema il passo fu per molti illustratori naturale, e a fianco ad anonimi maestri si cimentarono in questo genere anche grandi artisti. L’evoluzione fu poi quella che trasformò gli autori di manifesti in veri artisti, riconosciuti per il loro talento in grado di trasformare una semplice comunicazione promozionale in immagine iconica riproducibile all’infinito.

In Italia uno dei pionieri di questo genere è stato Anselmo Ballester, nato a Barcellona nel 1897. La sua carriera inizia nei primi anni del cinema muto, e successivamente diventa noto per i suoi bozzetti, collaborando con registi come Federico Fellini e Vittorio De Sica. Con il suo talento Ballester ha portato l’arte del bozzetto cinematografico a nuove vette, creando immagini suggestive che hanno contribuito a definire l’immaginario visivo del cinema italiano.

ANSELMO BALLESTER Adorazione, 1937

Renato Casaro è un altro nome di rilievo nell’ambito della grafica cinematografica italiana. La sua carriera si estende per oltre cinque decenni durante i quali ha lavorato con alcuni dei più grandi registi italiani, come Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci e Sergio Leone, oltre ad essere amato e ricercato anche all’estero. Casaro ha contribuito a creare poster indimenticabili, capaci di condensare l’essenza dei film in una sola immagine iconica, tanto da essere stato scelto da Quentin Tarantino per firmare i manifesti di film immaginari per C’era una volta a… Hollywood.

Più descrittivi e pop sono invece i manifesti firmati da Bruno Napoli, altro talento italiano che ha lasciato un segno indelebile in questo settore. La sua carriera inizia da giovanissimo negli anni ’60 e continua fino alla morte nel 2003, ed è stato per anni l’unico cartellonista della Disney in Italia, apprezzato al punto che i suoi manifesti verranno usati anche per le edizioni estere.

BRUNO NAPOLI Red e Toby – Nemiciamici, 1981

Angelo Cesselon completa questo straordinario gruppo di “pittori di cinema” italiani. La sua carriera ha attraversato diverse epoche del cinema italiano e internazionale, contribuendo con il suo talento alla creazione di poster iconici per film di grandi registi come Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Luchino Visconti ed Ettore Scola. Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria capacità di resa dei volti degli attori, di grande espressività e magnetismo, e dai colori vibranti.

ANGELO CESSELON La conquista del West, anni ’50

Un altro gigante nel mondo dei bozzetti cinematografici, rappresentante della tradizione statunitense, è Drew Struzan, artista americano noto per il suo stile distintivo, fatto di dettagli meticolosi, cromie raffinate e composizioni dinamiche. Specializzato nel cinema d’azione e fantastico, Struzan ha firmato i manifesti della maggior parte dei film di Steven Spielberg e di tutte le grandi saghe, da Star Wars a Ritorno al Futuro e Indiana Jones. I suoi bozzetti sono dei veri capolavori, immagini ormai iconiche.

DREW STRUZAN Star Trek – Next Generation, 1999

Che siano italiani o hollywoodiani i manifesti cinematografici sono insomma opere d’arte a tutti gli effetti, e i loro bozzetti originali ancora di più, in quanto testimonianze di un processo artistico fatto di studio, prove, combinazioni differenti e spesso dialogo con i registi e le case di produzione. Un dietro le quinte nella costruzione dell’immaginario collettivo.

Tutti questi bozzetti (e tanti altri) verranno battuti in asta il 9 e 10 febbraio e li trovate all’interno dei cataloghi Bozzetti Cinematografici Parte I e Parte II.

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