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Tout de Suite / Modern & Contemporary Art

Thursday 10 July 2025, 04:00 PM • Milan

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Tato (Guglielmo Sansoni)

(Bologna 1896 - Roma 1974)

Festa dei Gagliardetti, 1926

Artist's Resale Right

Estimate

€ 10.000 - 15.000

Sold

€ 15.270

The price includes buyer's premium

Information

oil on canvas
cm 31,5 x 46
Signed lower left: Tato
Titled on the reverse: La festa dei Gagliardetti
Artwork registered in the Archivi Tato

Provenance

Turin, Piero Boggio collection;
private collection

Specialist Notes

L'opera è titolata "Festa dei Gagliardetti" come si legge al verso in basso a destra, scritto dall'Artista in corsivo, con colore ad olio nero (oggi difficilmente decifrabile perchè quasi totalmente coperta dal telaio). 
L'opera è firmata sotto al titolo, in basso a destra sul verso ed al recto in basso a sinistra con colore nero. 

Il dipinto, del 1926, raffigura in modo astratto la festa dei Gagliardetti, formazioni giovanili fasciste. I Gagliardetti sono bandierine, prevalentemente di forma triangolare o a due punte, che venivano collocate sulla cima degli alberi delle navi, o usate come segnali o come distintivo, legate storicamente al mondo del calcio, ma adottate anche da corpi della marina militare come insegna d'alta carica o di formazioni militari o di partiti politici.

I gagliardetti furono adottati come insegna dagli arditi nella prima guerra mondiale, poi passarono alle squadre d'azione fasciste e più tardi divennero insegna delle formazioni giovanili fasciste. L'8 maggio del 1921, a Mortara, presso l'albergo ristorante Tre Re, ci fu la festa dei Gagliardetti fascisti. 

La traccia al verso di un'etichetta cartacea oggi andata perduta ci fa pensare che facesse parte del nucleo di dipinti salvati ed archiviati sotto il nome FIAT che erano destinati ad una Esposizione Universale a Roma nel 1942 organizzata dalla FIAT, che purtroppo non fu possibile realizzare e le opere furono immagazzinate nella fabbrica del Lingotto rimanendo danneggiate e in parte bruciate in seguito ad una devastante incursione aerea americana. 

Tutto quello che rimase della tragedia fu donato al Ministero dell'Aronautica Repubblicana su richiesta del Governo di Salò. In attesa di una archiviazione fu accantonato nell'aereoporto "Aeritalia" di viale Marche fino al 29 aprile 1945. Molte opere portavano un'etichetta cartacea al verso con scritto il n. d'inventario e il nome FIAT. 

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