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In asta mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 16:00
Informazioni
cm 36,8 x 25,3
Bibliografia
Note Specialistiche
Il rapporto che Ugo Mulas ha stabilito con Lucio Fontana è di lunga data e questo consente al fotografo una complicità con l’artista emersa nella celebre sequenza del 1964 “L’attesa” con il taglio della tela. Qui, invece, il fotografo mostra quella sua abilità nel riprodurre le opere acquisita con la frequentazione degli studi di pittori e scultori. Queste tre stampe divengono così un efficace richiamo al lavoro artistico del grande maestro dello Spazialismo: si riconoscono tre celebri concetti spaziali del 1965 intitolati “Teatrini” perché composti da tele monocrome forate inserite in cornici sagomate che sono parti integranti delle opere. Il ritratto realizzato a Marcel Duchamp – più volte pubblicato nelle più importanti monografie – fa parte di un’ampia serie di riprese realizzate a New York in esterni in Washington Square, all’interno del Museum of Modern Art di fronte al suo celebre “Grande vetro” che osserva con distacco e, come nel nostro caso, nella sua casa. È lo stesso Mulas a ricordare che di Duchamp gli interessava mettere in evidenza “gli atteggiamenti del non fare” e “mettere in evidenza la sua rinuncia”. Così lo coglie mentre, seduto sulla sua famosa poltrona, getta uno sguardo sulla fotografia che lo ritrae mentre gioca a scacchi con una donna nuda. Per la cronaca era stata realizzata nel 1963 al Museo d’arte di Pasadena, L.A., dove Walter Hopps aveva curato la prima retrospettiva americana dell’artista. L’autore dell’immagine, Julian Wasser, durante l’inaugurazione chiese alla ventenne amica Eva Babliz di posare nuda in omaggio all’arte provocatoria di Duchamp, cosa che lei, figlia di un’artista, fece con trasporto.
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