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Libri, Autografi e Stampe

martedì 11 Novembre 2025 e mercoledì 12 Novembre 2025, ore 15:00 • Roma

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de Casali, Ubertinus

Uno dei protagonisti de Il Nome della Rosa di Eco, con la sua opera più famosa Arbor vitae crucifixae Jesu Christi, 1485

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Venezia, Andreas de Bonetis, 12 Mar. 1485. In 2°. Testo in gotica su due colonne, spazio per capolettera, marginali fioriture, mancano la prima e l'ultima bianca e manca la penultima carta con la Tabula Capitulorum e il registro, supplite in facsimile, legatura moderna rifatta con recupero dei piatti lignei originali.

Note Specialistiche

Prima edizione dell'opera più importante di Ubertino da Casale (1259-1330). Come principale esponente del rigoroso movimento degli Spirituali Francescani, Ubertino da Casale dedica questa sua opera alla difesa della povertà di Cristo, criticando coloro (compresi i papi) che adottano un'interpretazione più permissiva della Regola di San Francesco. L'opera ebbe una grande influenza; Ubertino compare nella Commedia di Dante e, più recentemente, nel romanzo Il nome della rosa di Eco. Dante Alighieri lo cita in Paradiso tramite le parole di San Bonaventura, accostandolo a Matteo d’Acquasparta come simbolo dei due estremi che avevano travolto l’Ordine minoritico: da un lato l’indulgenza e la rilassatezza della comunità conventuale, dall’altro l’eccessivo rigore e la tendenza all’intransigenza dei frati spirituali. Umberto Eco lo incluse invece tra i personaggi del suo romanzo storico (1980), presentandolo come un monaco anziano, sopravvissuto alle lotte degli Spirituali e testimone di un ideale di purezza ormai perduto. La versione cinematografica del 1986 diretta da Jean-Jacques Annaud, in cui il ruolo fu interpretato da William Hickey, contribuì a fissarne nell’immaginario moderno l’immagine di mistico intransigente e profetico.

Goff U55; HC 4551*; IGI 10018; Pr 4816; BMC V 361; BSB-Ink U-67; GW M48799. 

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