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In asta mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 16:00
Informazioni
cm 24 x 23,5
Firmata e datata a penna nera sull'immagine e firmata, datata e titolata a penna nera al verso
Opera in cornice
Luigi Veronesi (Milano 1908 – 1998) ha indagato nei più diversi campi con uno stile ispirato alla lezione Bauhaus. In pittura è un importante esponente dell’Astrattismo (ne firma il primo Manifesto italiano e aderisce al gruppo parigino Abstraction-Création) e, dal 1949, della MAC Art. Fin dagli anni ’20 lavora come disegnatore tessile (spesso a Parigi frequentata da fiero antifascista) e come grafico per riviste come Poligono, Campo Grafico, Casabella, Ferrania. La ricerca lo vede protagonista anche in campo fotografico: elabora, come Man Ray e Moholy-Nagy, la tecnica del fotogramma; nel 1947 firma a Milano il “Manifesto della Bussola” e nel 1950 aderisce all’Unione Fotografica. Pregevoli gli interventi in campo teatrale e le ricerche, svolte con Malipiero sulla musica visiva.
Nella fotografia di Luigi Veronesi si mescolano in modo dichiarato gli elementi della sua professione di grafico audace e visionario. Ne La ballerina tutto questo è molto evidente: è stata realizzata nel 1950 quando da tre anni è iniziata la grande avventura di Ferrania, la rivista di cui è grafico e che è concettualmente vicina al gruppo fotografico La Bussola di cui è membro. L’abilità con cui propone il collage della figura in silhouette in diverse sfumature, dimensioni e orientamenti conferisce a questa immagine una leggerezza e un garbo sottolineato dalle linee che attraversano lo sfondo ottenute con un intervento di pseudosolarizzazione di cui Veronesi è maestro. Il Fotogramma del 1972 è un bell’esempio dell’uso del colore ma anche della ricerca di elementi geometrici che gli permettono di ottenere risultati di stampo astratto usando strumenti relativamente semplici (utilizzava una semplice, economica reflex russa Zenit con obiettivo Helios e operava nel suo studio di pittore) ma con una creatività straordinaria.
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