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Fotografia: ICONE ITALIANE

mercoledì 18 Giugno 2025, ore 16:00 • Milano

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Luigi Ghirri

(1943 - 1992)

Bologna, dalla serie "Diaframma 11, 1/125 luce naturale", 1974

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Informazioni

Stampa cromogenica vintage
cm 30 x 40 (cm 24,4 x 34,5 immagine)

Opera accompagnata da Certificato d'autenticità rilasciato da Archivio di Luigi Ghirri, Roncocesi (Reggio nell'Emilia)

Bibliografia

L. Ghirri, Kodachrome, Punto e Virgola, Modena, 1978, p. 79
L. Ghirri, Università di Parma Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Feltrinelli, Milano, 1979
L. Ghirri, Niente di antico sotto il sole, S.E.I., Torino, 1997, p. 187
L. Ghirri, Kodachrome, Mack, London, 2012, p. 79
E. Taramelli (a cura di), Memoria come un'infanzia, Il pensiero narrante di Luigi Ghirri, Diabasis Editore, Parma, 2017
Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia 1943 – Reggio Emilia 1992) geometra di formazione, quando comincia a fotografare nel 1969 fa riferimento al mondo concettuale che filtra in lavori dove gioca fra realtà e artificialità, immediatezza e ambiguità, cultura alta e immagini di consumo dialogando con scrittori come Gianni Celalti, musicisti come Lucio Dalla, critici come Massimo Mussini e Arturo Carlo Quintavalle. Sul tema del paesaggio realizza progetti fondamentali come le collettive “Viaggio in Italia” e “Esplorazioni sulla via Emilia” dando vita con le sue ricerche personali, confluite in molte mostre, in 31 libri di grande importanza e in saggi di lucida analisi come “Lezioni di fotografia”, a una riflessione di ampio respiro che lo colloca fra i più grandi fotografi della sua epoca.

Se Luigi Ghirri è uno degli autori più amati nel mondo del collezionismo ciò è dovuto al suo sguardo originale e su quella solo apparente linearità che ne caratterizza le opere. La sua capacità di passare dal piccolo formato 35 mm al medio, di alternare pellicole negative, diapositive, Polaroid sempre rimanendo fedele ai cromatismi delicati di un riconoscibilissimo uso del colore ne fanno un fotografo più attento alla riflessione filosofica che alle dispute tecniche. Come lo hanno definito in una loro pezzo i Modena City Rambles, è stato soprattutto “L’uomo delle pianure”. La definizione gli sarebbe piaciuta ma Ghirri, qui lo dimostriamo con queste due opere, ha saputo muoversi nei più diversi ambiti passando dal ritratto allo still life qui rappresentato da una magnifica prova di confronto con l’opera pittorica di Giorgio Morandi realizzata visitando, per interpretarlo, il suo studio.

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