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Arte Africana / Opere dalla Collezione Svizzera di Walter Schwab

mercoledì 13 ottobre 2021, ore 17:00 • Milano

18

FANG, Camerun, regione meridionale

Stima

€ 30.000 - 36.000

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Informazioni

h 52 cm
Figura maschile di reliquario Byeri.
Legno medio denso di colore chiaro ricoperto con patina nera, tracce d’erosione, rotture d’epoca, restauri indigeni. Collana di ferro forgiata a mano e cintura di rame sagomata.
Rappresenta una figura ancestrale (byeri), scolpita nello stile che lo specialista Louis Perrois ha identificato come Ntumu, sottogruppo Fang insediato nel Sud Camerun, nord-ovest del Gabon e intorno alla Guinea Equatoriale. Le caratteristiche principali di questo gruppo sono: testa di proporzione media a fronte prominente, tronco slanciato longilineo, braccia staccate dal corpo, gambe corte, tronco del corpo in posizione seduta sul bastone di sostegno. Queste sculture, conservate in un santuario familiare, erano collocate sopra scatole di vimini che contenevano i teschi e le reliquie degli antenati che avevano dato origine alla stirpe del clan. Durante le cerimonie di commemorazione sul legno veniva fatto colare un miscuglio di sostanze magiche, sangue sacrificale, olio di palma, resine, che conferivano alle statue la loro forza vitale.

Provenienza

Ex collezione Walter Glaser (Basilea);
Ex collezione Eduard Hess (2002);
Collezione Walter Schwab, Berna (inv. WS 542) (2002) Una vecchia etichetta incollata sulla schiena riporta la scritta “Africa Camerun 1890” Una seconda scritta a mano sul legno riporta la data 1912;

Bibliografia

PERROIS LOUIS, La statuaire Fang du Gabon, Articolo pubblicato sulla rivista francese Arts d’Afrique Noire n° 7, Autunno 1973, pagg. 22 – 42;
PERROIS LOUIS, Arts du Gabon, Arnouville 1979 (119);
LABURTHE-TOLRA PHILIPPE & FALGAYRETTES-LEVEAU CHRISTIANE, Fang, include un estratto dell’opera di Gunther Tessmann “Les Pahouins” del 1913 tradotto in francese, Fondation Dapper Paris 1991, pagg. 120 - 123 (277);

Note Specialistiche

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Gli Ntumu sono un gruppo del Centro Africa che, con una penetrazione iniziata nel XII° secolo da nord verso sud, si è insediato stabilmente dal XVIII°- XIX° sec. nei territori del sud Camerun, Guinea Equatoriale, nord Gabon fino alla cittadina di Oyem.Questo gruppo è stato circondato da altri gruppi come Bulu, Ngumba, Mabea, Okak, Mvai, e sono numerose le tipologie a rappresentazione umana del tipo - i guardiani dei reliquiari - sia in posizione verticale, che con il bastone di appoggio posteriore. Gli stili si sono influenzati a vicenda ed una classificazione appropriata risulta tuttora difficile nonostante la moltitudine di studi realizzati.Nella zona più occidentale del Gabon sono stati individuati i gruppi Okak e Betsi che hanno scolpito sculture a testa di reliquiario che avrebbero in comune una bella pettinatura striata con due ali laterali che parte dal centro della fronte, continua in obliquo sulle ciocche laterali e prosegue sulla zona posteriore della nuca. È uno stile ben conosciuto ma poco numeroso di tre teste e un torso Fang, guardiani di reliquiari. (Tolra, in Dapper 1992, pagg. 120 - 123).
In riferimento alla produzione del gruppo Ntumu sono rare le opere che riprendono questo tipo di pettinatura a ciocche laterali. Un esemplare di 60 cm è stato illustrato dal dottor Louis Perrois nel suo volume “Arts du Gabon” Arnouville 1979, alle pagine 54 e 55. Come si può notare dalla documentazione qui a lato vi sono analogie significative tra questo esemplare e quello della collezione Schwab di 52 cm. Entrambi maschili: collo possente su tronco slanciato, testa prominente a fronte alta, bocca aperta sporta in avanti con denti limati, occhi globulari, sopracciglia in rilievo, pettinatura striata a grandi ciocche trasversali. Le orecchie sono nascoste dalle ciocche della pettinatura striata che si sviluppa anche nella nuca. Al centro della testa si erge un grosso cilindro che completa la pettinatura. Le braccia, staccate da corpo, portano grossi anelli scolpiti sui bicipiti. Le mani sono assenti per il taglio dei polsi a fetta di salame. Grosso ombelico conico.

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