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Opere dalla Collezione di Bruno Mantura

martedì 23 marzo 2021, ore 15:00 • Roma

84

Mario Barberis

(Roma 1893 - 1960)

Coppia di disegni a soggetto sacro

Stima

€ 300 - 500

Lotto venduto

€ 384

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

a) "In Emmaus", 1920

matita su cartoncino riportato su cartoncino, cm 13,3 x 22,6

b) Cristo benedicente

matita su cartoncino, cm 19,5 x 13,5


Esposizione

Roma, Galleria Prencipe, 2019.

Bibliografia

b) B. Mantura in Un coup de coeur. Grafica tra Italia e Francia dalla raccolta di Bruno Mantura, catalogo della mostra a cura di T. Sacchi Lodispoto, S. Spinazzè, Roma, Galleria Prencipe, 14 febbraio – 16 marzo 2019, p. 83 n. 36.

Collaboratore dei maggiori ordini religiosi e dagli anni Trenta decoratore pittorico e mosaicista in chiese, cappelle e oratori in Italia e all’estero, nonché fecondissimo illustratore e autore di popolarissimi santini, Mario Barberis è particolarmente caro a Bruno Mantura, autore di un saggio sui suoi rapporti con l’architetto Antonio Barluzzi nel volume Artisti italiani in Terrasanta [1]. Nella collezione Mantura compare, infatti, un nucleo di opere, che copre le diverse fasi della produzione dell’artista, allievo dell’Accademia Albertina di Torino. Datato 1911 è un primo disegno raffigurante un giardino (lotto 85, b), che colpisce per il talento del giovane disegnatore, appena diciottenne, con il quale aveva strappato a Ugo Fleres l’esclamazione “questi non è un giovanotto: è la personificazione di un lapis!” [2]. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra mondiale come soldato semplice con compiti di disegnatore nel reparto Genio Aerostieri, Barberis si era stabilito a Roma e aveva ripreso la sua attività artistica. Risale a questo periodo (lotto 85, a) il disegno intitolato Tra le siepi fioriscono sempre fiori per gl’italiani datato 1918 e chiaramente riferito alle celebrazioni per la fine della guerra. Al tema della guerra potrebbe forse riferirsi anche l’enigmatica composizione La bella follia (lotto 88, a), come intuito da Mantura: “è possibile che il foglio –studio di una copertina di rivista o per una pala, considerando la sagomatura dell’immagine – abbia un significato patriottico” [3]. Importanti sono gli stimoli ricevuti a ridosso degli anni Venti, oltre che dalla grafica simbolista, da Giacomo Balla, dal divisionismo romano e dal cenacolo modernista di padre Genocchi, a cui si era accostato attraverso il letterato Giulio Salvadori. Testimonianza della ricerca sulla luce portata avanti in questo periodo sono i pastelli Luci nel vicolo (lotto 86, a) e Preghiere (lotto 110) e l’olio Le donne al Calvario. Attraverso la mediazione di Salvadori, Barberis venne in contatto con i francescani di Terrasanta, che stavano costruendo il santuario del Getsemani e nel gennaio 1920 gli commissionano un modello preparatorio per la decorazione dell’edificio sacro, che non incontrerà, tuttavia, il favore dell’architetto Giulio Barluzzi [4]. Il disegno In Emmaus (lotto 84, a) conferma la sua presenza a Gerusalemme nell’estate dello stesso anno [5].Riferibili all’intensissima attività al servizio degli ordini religiosi, che lo vide, tra l’altro attivo, nella basilica di Santa Maria Ausiliatrice a Torino, nelle chiese Cristo Re e Santa Maria Ausiliatrice a Roma, nel Seminario Romano e nel Collegio Armeno in Vaticano, sono il bozzetto per due pale d’altare, la prima con il Sacro Cuore di Gesù (lotto 87, a), tema a lui particolarmente vicino, e la seconda con l’Assunta e santi francescani. È, inoltre, possibile mettere in relazione il disegno È passato Gesù (lotto 87, b) con una pala per la sede americana dei Padri Passionisti presso il lago Michigan. Può essere, infine, collocato nel secondo dopoguerra Et incarnatus est (lotto 86, c), realizzato a matita su carta nera, che attesta l’evoluzione stilistica dell’artista in direzione di una maggiore geometrizzazione delle forme e dello spazio.

 

Teresa Sacchi Lodispoto

 



[1] B. Mantura, A.M. Damigella, G.M. Secco Suardo, Artisti italiani in Terrasanta. Pittori scultori e artigiani al lavoro nei santuari di Antonio Barluzzi 1914-1955, Città del Vaticano 2017.

[2] L. Capuano, A. Nave, Tra modernismo e spiritualità: un excursus tra le opere di Mario Barberis, in “Arte Cristiana”, XCVIII, 2010, 860, pp. 367-372, p. 367.

[3] B. Mantura in Un coup de coeur. Grafica tra Italia e Francia dalla raccolta di Bruno Mantura, catalogo della mostra a cura di T. Sacchi Lodispoto, S. Spinazzè, Roma, Galleria Prencipe, 14 febbraio – 16 marzo2019, p. 83 n. 35.

[4] B. Mantura, Il tormentato rapporto tra Barberis e Barluzzi (1919-1952), in B. Mantura, A.M. Damigella, G.M. Secco Suardo, Artisti italiani in Terrasanta, cit.,pp. 36-48.

[5] [5] B. Mantura in Un coup de coeur, cit., p. 83 n. 36.

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