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Libri, Autografi e Stampe

martedì 06 dicembre 2022 e mercoledì 07 dicembre 2022, ore 15:00 • Roma

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Incunabolo - Alighieri, Dante

(Firenze 1265 - Ravenna 1321)

La Commedia [Commento di Christophorus Landinus]., 1487

Stima

€ 6.000 - 8.000

Lotto venduto

€ 16.380

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Brescia, Boninus de Boninis, de Ragusia, 31 May 1487. In 2°. 309 carte (manca l'ultima bianca). 337 x 225 mm. 68 grandi figure xilografiche, di cui 67 a piena pagina e 8 ripetute, le figure illustrano tutti i canti dell'Inferno e del Purgatorio e solo il primo canto del Paradiso, le xilografie sono incorniciate da squisite bordure grottesche su fondo nero, in cui si alternano maschere, vasi, candelabri, piante, delfini, ecc., le prime diciannove si ispirano ai disegni realizzati da Botticelli per l'edizione fiorentina del 1481, le altre sono composizioni originali la cui influenza si ritrova in diverse edizioni successive, in particolare nelle stampe veneziane degli anni Novanta del Quattrocento, il fascicolo iniziale col Commento di Landino in facsimile, diversi restauri ben fatti ad almeno dodici carte (d5,e1,e7,i7,K2, m4,o3,04,o5,q8,hh3 hh8), restauro ben eseguito su tutto il volume, legatura moderna in piena pelle marrone con impressioni a secco.

Note Specialistiche

Il capolavoro della stampa bresciana del XV secolo, la seconda edizione illustrata del poema dantesco ma anche il primo vero allestimento pittorico della Divina Commedia, dopo il tentativo "fallito" di Botticelli nel 1481.


"L’edizione della Commedia licenziata a Brescia da Bonino Bonini, come recita il colophon, «il dì ultimo di mazo MCCCCLXXXVII» occupa un ruolo di primo piano nella bibliografia dantesca. Il merito non sta nelle particolari cure testuali (si tratta infatti dell’undicesima edizione in ordine cronologico del poema, qui riproposto col commento di Cristoforo Landino, pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1481), quanto nell’ampio corpus iconografico che ne fa in assoluto la seconda edizione illustrata, dopo quella fiorentina stampata da Niccolò di Lorenzo nel 1481 (ISTC id00029000). Nella fiorentina solo i primi 19 canti dell’Inferno sono accompagnati da altrettanti rami incisi da Baccio Baldini su disegni attribuiti a Sandro Botticelli. In ragione di ciò l’edizione bresciana del 1487, interamente illustrata (pur con alcuni equivoci) fino al I canto del Paradiso, può a buon diritto essere considerata il primo riuscito tentativo a stampa di illustrare l’intero poema dantesco. L’edizione è adorna di 68 silografie ben note, sovente citate, come si deduce anche dalla bibliografia raccolta in appendice, ma mai oggetto di uno studio analitico." (Giancarlo Petrella, Dante Alighieri, Commedia Brescia, Bonino Bonini, 1487 Repertorio iconografico delle silografie, Milano, 2012). Le xilografie sono state assegnate a due mani diverse, una delle quali ha realizzato anche le xilografie per l'edizione di Esopo di Bonino nello stesso anno; sono state inoltre collegate all'artista Giovanni Antonio da Brescia. Nelle xilografie dell'Inferno l'azione si muove generalmente dall'alto verso il basso all'interno di ogni illustrazione, mentre nel Purgatorio dal basso verso l'alto. L'unica xilografia per il Paradiso sembra riferirsi a un canto successivo, non al Canto I, ma è stata presumibilmente collocata all'inizio, essendo l'unica illustrazione per l'intera cantica. Le copie manoscritte di Dante sono state illustrate dopo il 1330 e, anche in questo caso, molte di esse non hanno una serie completa di illustrazioni (anche se di solito l'Inferno è completamente illustrato). La maggior parte dei manoscritti veniva prodotta a Firenze, dove c'era la maggiore richiesta di opere dantesche, quindi la comparsa delle prime edizioni a stampa a Brescia e a Venezia negli anni Ottanta del Quattrocento rappresenta un cambiamento del mercato dantesco oltre i confini della Toscana. Il ciclo illustrativo di questa edizione fu una strategia impressionante di Bonino che diede al suo libro un notevole vantaggio commerciale rispetto a tutti i suoi concorrenti, che lo imitarono in seguito.

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