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Fotografia: ICONE ITALIANE

mercoledì 18 Giugno 2025, ore 16:00 • Milano

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Paolo Monti

(1908 - 1982)

Calle Veneziana, anni 1950/1960

Diritto di seguito

Stima

€ 700 - 1.000

Lotto venduto

€ 1.290

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
cm 28,4 x 23,2
Timbro del fotografo al verso

Bibliografia

I. Zannier, P. Mainardis de Campo (a cura di), San Francisco Venezia Immagini di due città, catalogo della mostra (Scuola Grande dei Carmini di Venezia, 4 settembre - 31 ottobre 1982) Scuola Grande dei Carmini, Venezia 1982, p. 18
Paolo Monti (Novara 1908 – Milano 1982) laureato in economia, per lavorare al Consorzio Agrario del Veneto si trasferisce a Venezia dove condivide la sua passione per la fotografia con un gruppo di amici con cui, spinto dalla notizia della fondazione del gruppo milanese della Bussola, fonda nel 1948 il circolo la Gondola, portandolo a diventare un importante punto di riferimento e a scoprire autori come Fulvio Roiter. Nel 1953 si trasferisce a Milano e da professionista documenta i cambiamenti della città, pubblica su riviste e libri, collabora con case editrici e dal 1965 realizza una originale analisi del territorio urbano di Bologna in collaborazione con l’architetto Cervellati. Nel 1967 la galleria milanese il Diaframma inaugura con una sua mostra di chimigrammi e fotografie astratte. 

Vivendo in una delle città costantemente fotografata, Paolo Monti ha sempre scelto di farlo evitando programmaticamente ogni retorica e ogni aspetto di quella visione rassicurante cara ai turisti. Con il suo deciso bianco e nero, si muove al di fuori dei circuiti più noti per indagare le zone più popolari, gli scorci più vicini alla realtà, i muri su cui i manifesti si strappano dilavati dall’umidità. Nella ripresa di una calle gioca fra le luci che attraversano la trasparenza dei panni stesi e la loro ombra che si allunga a terra, lascia che lo sguardo scorra sulla tormentata parete di destra per finire sullo sfondo dove una figura femminile si muove leggera. Ironica e pensosa è, invece, La domenica degli immigrati, perché quello che poteva essere un classico esercizio foto amatoriale diventa una sintesi efficace delle contraddizioni del mondo che stava sorgendo dal dopoguerra: da un lato i grandi flussi migratori interni e dall’altra i segnali di una industrializzazione che col benessere portava, come le colonne di fumo mostrano e simboleggiano, anche danni all’ambiente. In questa immagine si scorgono le influenze non solo estetiche della fotografia americana della Farm Security Administration a lui ben nota.        

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