Storie

Alle origini di un’icona: Corto Maltese

Dalla Ballata del mare salato alla rivista “Sgt. Kirk”: le tavole che tornano alla luce nei lotti dell’asta del 18 dicembre

Come tutto quello che riguarda Hugo Pratt, anche la nascita di Corto Maltese è avvolta nella leggenda. La sua prima apparizione nel romanzo a fumetti, o graphic novel, Una ballata del mare salato avviene per episodi, secondo lo stile dell’epoca, tra 1967 e 1969. Un esordio passato alla storia, geniale in ogni suo aspetto, a partire dalla prima tavola, dove a parlare è nientemeno che l’Oceano Pacifico in persona, fino alla prima apparizione del protagonista, in fondo alla quinta tavola e lontanissimo da quella che diventerà la sua immagine iconica. Corto Maltese ci viene presentato legato, vittima di un ammutinamento, con la barba lunga e a petto nudo, i tratti più marcati in quel volto ispirato a Burt Lancaster che col tempo Pratt imparerà a disegnare con poche, inconfondibili linee.

Hugo Pratt aveva alle spalle una ventennale carriera già importante e articolata, divisa su più continenti. Dalla sua Venezia, dove nell’immediato dopoguerra era stato tra i fondatori della rivista Asso di Picche assieme ad Alberto Ongaro e Mario Faustinelli,  era migrato in Argentina, a Buenos Aires (Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000).  Qui vedono la luce alcune serie fondamentali nella sua produzione: Junglemen, Ernie Pike, Ticonderoga ma soprattutto Sgt. Kirk.

Lotto 33. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Il ritorno dell’Asso di Picche, 1967. Stima € 4.000 – 7.000

Dopo più di un decennio di successi in Sud America, Pratt tenta il salto sul mercato anglosassone, prima a Londra e poi negli Stati Uniti, ma senza fortuna. Il mercato statunitense, da cui pure venivano le sue prime ispirazioni (come Terry e i pirati di Milton Caniff, che catturò l’immaginazione del Pratt bambino), non lo accoglierà mai. Forse perché gli antieroi di Pratt sono troppo sfuggenti, sempre al fianco degli emarginati e simpatizzanti delle nobili sconfitte.

Lotto 62. Milton Caniff, Terry and the Pirates – A little business minding, 1938. Lotto venduto a € 1.560

Sempre dall’Argentina collabora con il Corriere dei Piccoli, con trasposizioni di classici quali L’isola del tesoro di Stevenson. Ma è a questo punto che dall’Italia arriva l’offerta che gli cambierà la vita: l’imprenditore genovese Florenzo Ivaldi, grande appassionato di fumetto e ammiratore del maestro, propone a Pratt di collaborare a una rivista. L’idea è di pubblicare alcune delle sue opere che avevano riscosso più successo in Sud America, affiancandovi storie originali. Il nome stesso è un omaggio a Pratt: si chiamerà Sgt. Kirk e sarà stampata più o meno continuamente fino al 1978. (Lotto 31) In questi undici anni sulle sue pagine si alternano allora esordienti come Dino Battaglia e Sergio Toppi, ma anche grandi classici come appunto Terry e i pirati di Caniff e Radio Pattuglia di Charles Schmidt e Eddie Sullivan.

Lotto 31. Hugo Pratt, Sgt. Kirk – Billy James, 1968. Stima € 8.000 – 15.000

Sul numero 1 della rivista fa quindi la sua comparsa Corto Maltese, un doppio esordio passato alla storia. Il gentiluomo di fortuna arriverà sulla copertina solo al numero 7, la prima in assoluto per Corto, ed è un’illustrazione indimenticabile. Una composizione stilisticamente in linea con le tendenze dell’epoca: i colori forti e contrastati, il lettering del titolo incorporato graficamente nell’immagine, le sagome dei gabbiani e delle vele che diventano quasi dei segni astratti. È un’immagine di grande impatto grafico, in cui Corto Maltese domina con il suo fascino da avventuriero: guarda direttamente al lettore e reclama il suo spazio con disinvoltura, uscendo dal riquadro dello sfondo ed entrando per sempre nel nostro immaginario. Ed è anche con questa copertina, assieme alle tavole indimenticabili della Ballata, che Hugo Pratt assurge nell’empireo del fumetto europeo e mondiale.

Sfoglia il catalogo completo dell’asta del 18 dicembre https://www.finarte.it/asta/i-maestri-del-fumetto-milano-2025-12-18

Testo di Marzia Flamini

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