Scrive Giovanni Macchia in una letterina del 10 dicembre 1963: "...il piacere che mi ha dato sfogliare, sfogliare le pagine dei tuoi appunti e dei tuoi disegni, entrare nelle coulisses del grande teatro della tua fantasia, ove le forme germogliano, crescono, si moltiplicano con straordinaria violenza. Ho potuto convincermi che la materia di Bretagna è quella che più conviene alla tua fantasia, al realisme irréel di cui parla Cocteau nella sua incantevole prefazione lettera...".  La lettera si riferisce all'uscita del volume sui Chevalier de la Table Ronde e attesta come Clerici fosse in quegli anni al centro dell'attenzione di critici letterari, critici d'arte, studiosi di varie estrazioni etc. Il tutto è testimoniato dalla multiforme compagine di cui si compone il presento fondo archivistico, i nomi parlano da soli.
Alberto Moravia; Alberto Pescetto; Alda Croce; Ambasciatore di Francia Burin De Rosier; Antonello Trombadori; Antonio Bueno; Beppe De Santis; Bianchi Bandinelli; Bino Samminatelli; Carlo Pietrangeli; Cesare Brandi; Cesare Frugoni; Cesare Segre; Dacia Maraini; Diego Valeri; Dieter Kopp; Domenico Cantatore; Enzo Carli; Ferdinando Mor; Francesco Sapori; Germain Bazin; Giovanni Macchia; Giuliano Briganti; Giuseppe Marchiori; Hector Bianciotti; Jean Leymarie; Jean Paulhan; Jurgis Baltrušaitis; Lelio Basso; Leonardo Borgese; Libero Bigiaretti; Livia Storoni; Lorenza Trucchi; Marco Valsecchi; Mardersteig; Mario Missiroli; Mario Olivieri; Mario Tobino; Marisa Volpi Orlandini; Natalia Ginzburg; Natalino Sapegno; Nino Righetti; Orfeo Tamburi; Paola Ojetti; Pietro Annigoni; Pietro Buscaroli; Riccardo Bacchelli; Roberto Tassi; Vincenzo Tusa