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martedì 24 Giugno 2025 e domenica 15 Giugno 2025, ore 15:30 • Roma

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Dionigi il Periegeta

Dionysii Alex. Et Pomp. Melae Situs Orbis descriptio , 1577

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Ginevra, excudebat Henricus Stephanus, 1577. In 4°. Legatura in mezza pelle con angoli. Piatti marmorizzati. Dorso con 3 nervi e un tassello. Marca tipografica al frontespizio. Iniziali e fregi xilografici. Testo sia in greco che in latino. Titolo della seconda parte:  Pomponii Melae De situ orbis. Testo di Dionigi e commento di Eustazio in greco. Tarli e mancanze alla legatura. Segni d'inchiostro. Leggere bruniture. Ripetute nella numerazione delle carte le p. 135-136 della prima parte.

Note Specialistiche

Ancora oggi l'autore e la data del “Situs orbis descriptio” o “De situ orbis”, noto anche come “Orbis descriptio”, un poema didascalico in greco di 1187 esametri, che fungeva da guida poetica del mondo conosciuto nell'antichità (periêgêsis tês oikoumenês), sembrano un enigma. Molto inchiostro è stato versato sulla questione dell'età e del paese di Dionigi, finché G. Leue (Philologus 42 (1884), pag. 175 ss.) ha avuto la perspicacia di notare che il poema è firmato e datato; i versi 113-134 (Müller) e 522-532 sono acrostici, che ci informano rispettivamente che l'opera è “Dionusiou tôn entos pharou”, di “Dionysios, uno di quelli di Pharos”, cioè di Alessandria, e “epi Hadrianou”, “del tempo di Adriano”. (H.J. Rose, “A handbook of Greek literature”, London 1965). Il poema si apre con un'introduzione (1-26), quindi viene trattato l'Oceano (27-169), seguito dall'Africa (170-269), dall'Europa (270-446), dalle isole (447-619) e dall'Asia (620-1165). La piacevole e chiara versificazione callimachea e la sua comprensibilità ne fanno un ideale libro di scuola bizantina.

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