L'opera è accompagnata dall'archiviazione dell'Institut Courbet con scheda scientifica di Jean-Jacques Fernier.

Riportiamo alcuni significativi passaggi della scheda redatta da Jean-Jacques Fernier, massimo studioso del pittore: "Questo dipinto rappresenta una giovane contadina, seduta su una roccia ai piedi d'un gruppo d'alberi, a sinistra, intenta a sorvegliare le pecore che si distinguono attorno ad uno stagno, schiarito dagli ultimi bagliori d'un magnifico cielo dal crepuscolo rossastro, in una campagna già prossima alla notte. L'atmosfera che si percepisce da questa scena, dai pochi dettagli, oppone la terra e chi vi abita in un senso quasi monocromo ad un cielo vivo e descritto in ogni sua nuances".
La periodizzazione è al pari importante, dato che Fernier ne colloca l'esecuzione tra il 1859 ed il 1862, allorquando Courbet raggiunse l'amico Baudelaire a Honfleur e, successivamente tornò a Saintonge nell'estate del 1862. In effetti, e a ben guardare, l'opera prende le mosse dal dipinto di maggiori dimensioni raffigurante sempre La fileuse bretonne ma, in questo caso, lascia spazio ad una pittura più istintiva.
Ne consegue un ricordo della natura interpretata dai veneziani del rinascimento (e amati da Courbet) in una declinazione quasi pre-impressionista, tanto vivo è l'effetto conseguito.