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Fotografia: ICONE ITALIANE

mercoledì 18 Giugno 2025, ore 16:00 • Milano

50

Guido Guidi

(1941)

Graz, 1991

Diritto di seguito

Stima

€ 3.000 - 4.000

Lotto venduto

€ 2.064

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Stampa a contatto vintage
cm 23,5 x 30 (cm 20 x 25 immagine)
Firmata a matita al verso

Bibliografia

M. Gentili (a cura di), Forma. Visioni e visione, Arti Grafiche Friulane, Fagagna, 1994, p. 187
Guido Guidi (Cesena 1941) i suoi studi nel campo del disegno industriale e gli interessi per il neorealismo e l’arte concettuale lo spingono a elaborare uno stile fotografico rigoroso che indaga sugli spazi di una quotidianità architettonica marginale raramente al centro dell’interesse. Con questo suo ruolo partecipa a importanti progetti sul territorio da “Viaggio in Italia” a “L’Archivio dello Spazio della Provincia di Milano e a “Linea di Confine”, il progetto da lui stesso ideato con Paolo Costantini e William Guerrieri. Molte le mostre esposte soprattutto in musei e istituzioni internazionali compresa la recentissima personale al Maxi di Roma e significativo il suo impegno nella didattica in accademie e università a Venezia, Milano, Lecce, Bari.

Per comprendere lo stile fotografico di Guido Guidi bisogna partire dal suo uso di una fotocamera a banco ottico 20x25: questo spiega l’attenzione minuziosa che dedica ai suoi soggetti, il rigore con cui crea composizioni frontali formalmente ineccepibili cogliendo dettagli che poi ci appaiono sorprendenti, l’uso attento della luce che caratterizza spazi dove si sente, sottintesa, la presenza umana. È un autore che non vuole sorprendere perché la sua è una fotografia che si muove nel silenzio e richiede attenzione. Il particolare di una finestra di Chioggia accarezzata dagli steli di un cespuglio evoca il soffio del vento che muove l’erba e sbatte sul legno vissuto dell’imposta sbarrata. Al contrario, il paesaggio ripreso a Graz dal punto di osservazione del primo piano allarga lo sguardo in una profondità anche simbolica che ci parla dei grandi mutamenti delle periferie delle città post-industriali.
     

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