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In asta mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 16:00
Informazioni
cm 24 x 30,5
Timbro del fotografo al verso
Bibliografia
Fra queste due immagini si colloca idealmente la complessa vicenda professionale di Carla Cerati. Quando, alla fine degli anni ’60 Franco Basaglia inizia la sua battaglia per la chiusura dei manicomi, vere istituzioni carcerarie che negavano dignità a quanti non venivano curati ma reclusi, un contributo importante alla vittoria della legge che porta il suo nome fu costituito da quel piccolo ma intenso libro pubblicato da Einaudi nel 1969 caratterizzato dal bellissimo titolo Morire di classe che Carla Cerati firma con Gianni Berengo Gardin. Lo scatto ravvicinato sui visi di persone cui nessuno dedicava attenzione indica il desiderio di stabilire un contatto per restituire loro quella dignità ogni giorno calpestata. L’inquadratura che incrocia i soggetti conferisce all’immagine un dinamismo che sembra l’indice di una speranza. Quando, invece, Carla Cerati comincia a interrogarsi sul corpo femminile (il volume Corpo di donna sarà edito da Mazzotta nel 1978) ciò che le interessa è indagare sulle forme, inseguire le linee, cercare di sublimare il tradizionale concetto di femminilità in una ricerca che si fa quasi astratta. Proseguendo nella ricerca arriva, come in questo caso a usare con perizia i contrasti del bianco e nero per giungere a una seducente armonia.
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