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Fotografia: ICONE ITALIANE

mercoledì 18 Giugno 2025, ore 16:00 • Milano

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Mario Cresci

(1942)

Ritratti Mossi, Matera, Lucania, 1979

Diritto di seguito

Stima

€ 1.200 - 1.800

Lotto venduto

€ 1.226

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
cm 17,1 x 23
Firmata, datata e titolata a penna nera con timbro del fotografo al verso
Mario Cresci (Chiavari, Genova 1942) frequenta il Corso Superiore di Industrial Design a Venezia dove conosce Italo Zannier che lo introduce alla fotografia. Si trasferisce in Basilicata prima nel 1967 quando esordisce con un visionario lavoro fotografico su Tricarico e poi nel 1968 dove a Matera apre il primo studio grafico della regione. Fotografo poliedrico passa dalla ricerca concettuale (è suo nel 1969, alla galleria il Diaframma di Milano, il primo environement fotografico) a quella di gusto antropologico, dall’indagine sul paesaggio con cui partecipa a “Viaggio in Italia” alla riflessione recente sul rapporto fra le opere e la loro rappresentazione. Intensa anche la sua attività didattica in varie città e la direzione dal 1991 al 2000 dell’Accademia Carrara a Bergamo dove vive.   

Poteva, operando in una delle regioni di quello che un tempo si chiamava profondo Sud, riprendere il filo della peraltro grande tradizione reportagistica, ma Mario Cresci è sempre stato per fortuna uno spirito inquieto, sempre alla ricerca di quel qualcosa di non scontato che tanto spesso scorre sotto le vene del reale. Così è entrato nelle case dei suoi nuovi concittadini e loro gli hanno mostrato le fotografie tenute in casa e spesso provenienti da quanti dei loro parenti erano emigrati in paesi lontani. Ne è così risultato un cortocircuito visivo nel contrasto, qui ben visibile, fra la povertà della casa della protagonista testimoniata dal muro alle sue spalle e l’eleganza esibita di chi per il ritratto ha messo gli abiti della festa. Il concettuale e l’antropologico si fondono, invece, nell’interno materano dove alla precisione dei dettagli dell’abitazione si contrappone il volto del protagonista che si muove durante lo scatto per evocare una sua presenza eterea come fosse di passaggio rispetto agli oggetti di casa.       

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