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Biglietti da visita - Nobiltà italiana
Si presume che il biglietto da visita nasca in Cina all'epoca dei Mandarini, quando era obbligo farsi annunciare da un biglietto di presentazione. La sua usanza è poi rinvenuta in occidente in tempi più moderni, verso la fine del Settecento se ne testimonia la presenza dapprima in Francia e Olanda e quindi in Italia, soprattutto a Venezia dove in buona parte venivano stampati. A decorrere dalla sua nascita, l'utilità del biglietto da visita è diventata sempre più fondamentale, un vero e proprio obbligo di presenza per il professionista. Originariamente erano dei cartoncini manoscritti, verso il 1750 cominciarono a diffondersi modelli stampati, i primi esemplari col solo nome della persona, i successivi arricchiti da motivi decorativi e stemmi. In Italia iniziarono a diffondersi attorno al 1730. Il biglietto da visita è ricordato in una commedia di Goldoni, Il Cavalier Giocondo, del 1755: « Partendo da Bologna, facendo a lei ritorno, in visite una volta spendeva tutto il giorno: ora con i biglietti supplisco a ogni impegno. Ah! I Francesi, i Francesi hanno il gran bell'ingegno! ». Collezione di Cartes de visite, 1700
Stima
€ 500 - 600
Lotto venduto
€ 588
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