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Archimede - Maurolico
Prima edizione di questa raccolta delle opere di Archimede, pubblicata soltanto dopo morte del curatore Francesco Marolici (Messina 1494-1575). Gli "Admirandi Archimedis Syracusani monumenta omnia mathematica quae extant… ex traditione doctissimi viri d. Francisci Maurolyci" si basano su una precedente edizione parziale curata da G.A. Borelli (Messina 1670-72), che è andata quasi interamente perduta. Poggendorf II, 87. Admirandi Archimedis Syracusani Monumenta omnia mathematica, quae extant... ex traditione D. Francisci Maurolici, 1685
Informazioni
Palermo, Cillenio Esperio, 1685. In 2°. Frontespizio stampato in rosso e nero con stemma xilografico del dedicatario Simone Rondinelli, marca xilografica in fine, diagrammi e figure geometriche nel testo, fori di tarlo - talvolta riparato - lungo tutto il volume ma con fastidio al testo solo su poche carte, primo e ultimo fascicolo bruniti, legatura coeva in piena pelle decorata a spruzzo, dorso a 5 nervi impresso in oro, tassello con titolo, tagli marmorizzati, spellature, restauri al dorso.
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Lotti suggeriti
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![Edizione originale di questo celebre trattato. Schlosser, 415-417: “[...] può considerarsi per lo spirito che la pervade tutta, come conclusione del tardo Rinascimento, di una certa importanza per lo sviluppo delle teorie artistiche del ‘600, che essa inaugura...”. Brunet V:180: "Edition rare;" Cicognara 651Parenti, 456; Fowler, 292; Cicognara, 651. L’idea della architettura universale, di Vincenzo Scamozzi architetto veneto divisa in X. libri](https://api.finarte.it/api/lotto/immagine/24235/0/300.jpg)
![Importantissima opera cartografica del padovano Magini (1555-1617). Quest’ultimo grazie alla sua personale amicizia con il Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga riuscì ad ottenere da principi e regnanti dei vari governi della penisola il materiale cartografico necessario per la realizzazione delle carte delle allora regioni italiane. Il grande sforzo cartografico del Magini venne dato alla luce, postumo a causa della prematura morte nel 1617, da suo figlio Fabio, che nel 1620 pubblicò in Bologna l’atlante l’Italia. L’influenza di tale opera fu notevolissima, e sia Ortelius che i principali cartografi ed editori olandesi, hanno tratto la cartografia della penisola dal lavoro dell’astronomo padovano. Italia [..] data in luce da Fabio figliuolo](https://api.finarte.it/api/lotto/immagine/24580/0/300.jpg)
