Storie

Lo sguardo femminile nella fotografia italiana 

Storie e immagini di grandi protagoniste che hanno cambiato il modo di raccontare la fotografia italiana

Che in italiano fotografia sia un termine declinato al femminile non è solo una peculiarità linguistica: lo sguardo femminile è stato infatti da sempre sfaccettato e protagonista nella fotografia italiana attraverso tante artiste di primo piano.

A partire dalla pioniera Tina Modotti, che da cittadina del mondo portò oltreoceano il suo sguardo sempre attento all’umanità e ai luoghi, sfuggendo però abilmente ai cliché. Italiana emigrata prima negli Stati Uniti e poi in Messico, con i suoi reportage fu testimone tanto di momenti epocali quanto del vivere quotidiano.

Lotto 28. Tina Modotti – Bateau at Pecheurs, Mexique, anni 1920. Lotto venduto a € 2.838

Il rigore compositivo dei suoi scatti, unito alla sua straordinaria sensibilità sociale, è una delle caratteristiche che fanno del suo lavoro in qualche modo il precursore di quello di altre grandi fotografe italiane.

È il caso della genovese Lisetta Carmi: la sua celeberrima serie I travestiti (pubblicata nel 1972) è una preziosa indagine umana e al tempo stesso una riserva inesauribile di composizioni serrate volte a scavare nell’intimo dei suoi soggetti senza mai tralasciarne il contesto. Il sapiente uso delle luci e delle ombre fa risaltare gli scorci dei carrugi e gli interni che trasudano di vita vera.

Lotto 2. Lisetta Carmi – Dalla serie “I travestiti”, anni 1960/1970. Stima € 2.000 – 3.000

Parlano di vite ai margini ma che si rivestono di severa dignità anche gli scatti della fotografa e scrittrice Carla Cerati, realizzati nell’ambito del fototesto Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin a cura di Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro. I suoi soggetti dominano la composizione con il loro carico potentissimo di umanità, come se la fotografa volesse restituire loro una centralità in contrasto con il loro essere relegati fuori dalla società, nei manicomi.

Lotto 209. Carla Cerati – Gorizia, Ospedale psichiatrico, 1969. Stima € 800 – 1.200

Questo suo impegno sociale ed empatia ricordano quelli della Modotti ma anche di un’altra grande protagonista della fotografia italiana, la palermitana Letizia Battaglia.

Lotto 27. Letizia Battaglia – Il giornalista Mario Francese ucciso dalla mafia, 1979. Stima € 700 – 1.000

Con il suo lavoro di fotoreporter ha documentato le stragi di mafia ma è stata anche interprete di grandissima sensibilità della vita di gente comune, come in fondo comuni e umanissime erano anche le vittime della violenza mafiosa. Un intreccio di Storia e storie, vita e morte, gioia e dolore, che l’ha resa una delle fotografe italiane più amate.

Non è italiana di nascita ma in qualche modo lo è diventata d’adozione, su un piano artistico e quasi spirituale, anche un’altra grande fotografa, Francesca Woodman: la statunitense ebbe infatti sempre un prolifico dialogo con il panorama artistico italiano, e passò diversi periodi tra Firenze e Roma. Il suo sguardo era tutto rivolto all’interiorità e al corpo femminile, con immagini essenziali e poetiche, sospese, surreali.

Lotto 38. Francesca Woodman – Senza titolo, Roma, (Postcard invito alla mostra “Immagini”), 1977/1978. Lotto venduto a € 10.000 – 15.000

Il corpo e lo spazio, l’interiorità e l’impegno sociale, l’intimismo e la denuncia: la fotografia italiana declinata al femminile risulta insomma sfaccettata e piena di stratificazioni, sempre in bilico tra arte e reportage. Ma sono in fondo declinazioni diverse di uno stesso interesse per la vita in tutte le sue accezioni e che rendono la fotografia un’arte a tutti gli effetti, complessa e affascinante come le donne che hanno scelto questo straordinario medium artistico.

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