Un viaggio fra capolavori e scoperte, da Emilio Longoni a Cesare Maggi fino a un nucleo di artiste, tra cui Elica e Luce Balla (figlie di Giacomo) e provenienze illustri come i ritratti della famiglia Ricordi e la tela di Oscar Ghiglia della collezione appartenuta a J.Robert Oppenheimer
Dal Neoclassicismo al Divisionismo, dal Romanticismo al Realismo borghese e paesaggistico, fino alle sperimentazioni figurative del primo Novecento. È un catalogo eterogeneo, costruito con rigore e passione, quello che Finarte presenterà il 28 ottobre presso la sede milanese di via dei Bossi 2. Per questo atteso appuntamento il Dipartimento di Arte Figurativa di Finarte presenta un’ampia proposta di opere nell’asta divisa in due tornate: la prima, in programma a partire dalle ore 10:00 (lotti 1–152), con dipinti, sculture, disegni e grafiche pensati per un pubblico ampio e trasversale. La seconda, a partire dalle ore 15:00 (lotti 153–280), riservata invece a una selezione di opere di particolare rilievo. Con 280 lotti e una varietà di opere accessibili a diverse fasce di mercato, l’asta offre un ampio ventaglio di opportunità: dai collezionisti esperti agli appassionati in cerca della prima acquisizione, mantenendo fede alla filosofia del Dipartimento, che da anni promuove una visione inclusiva e appassionata dell’arte figurativa italiana.
Di particolare rilievo il capolavoro di Emilio Longoni, Fiori all’abisso (Lotto 205, stima € 70.000 – 100.000), monumentale tela (cm 130 x 93) del 1912 circa: un’opera che concentra le ricerche divisioniste e simboliste del pittore, sgretolando in un pulviscolo di colori la materia e il racconto di figure femminili che gettano, filosoficamente, fiori nell’immenso baratro.
Straordinario l’Autoritratto a La Thuile di Cesare Maggi (Lotto 192, stima € 15.000 – 25.000), anch’esso realizzato tra il 1910 e il 1912, dove il celebre pittore della montagna ci consegna il suo autoritratto più noto, nel quale la neve viene resa alle spalle di Maggi in tutte le sue peculiarità. Qui il colore – e della veste e della tavolozza – arriva quasi ad un espressionismo, accentuato dall’escamotage dell’ombra in primo piano.
Lo sguardo si volge poi al romanticismo lombardo con un raffinato ritratto della moglie in abiti di Albano Laziale di Eliseo Sala (Lotto 201, stima € 5.000 – 7.000), in cui si uniscono eleganza hayeziana e garbato verismo, arricchito da una natura morta in primo piano.
Segue un nucleo importante dedicato al Grand Tour, rappresentato da quattro rare vedute di Carl Wilhelm Götzloff (Lotti 260 – 263, stima € 3.000 – 5.000 ciascuno), pittore originario di Dresda ma attivo tra Napoli e Palermo. Le sue scene di vita quotidiana restituiscono con gusto e ricchezza di dettagli scorci preziosi del Sud Italia ottocentesco.

Tra gli artisti da riscoprire, spicca il nome di Antonio Ambrogio Alciati, di cui sono proposte le tre donne della famiglia Ricordi (Lotti 220 – 222), ritratti femminili di intensa eleganza. Queste opere mettono in evidenza il magistero di un protagonista assoluto della ritrovata Belle Époque e sottolineano la qualità delle provenienze, che aggiungono valore e fascino a molte opere in catalogo. Tra le più significative, spicca una tela di Oscar Ghiglia proveniente dalla collezione londinese appartenuta a J.Robert Oppenheimer, testimonianza di come la pittura italiana dell’Ottocento fosse apprezzata anche oltreconfine.
In catalogo figurano otto artiste, testimoniando l’interesse crescente verso le pitture femminili dell’Ottocento e del primo Novecento, oggi oggetto di una riscoperta critica.
«È il momento delle autrici donne» sottolinea il Capo Dipartimento, Matteo Gardonio. «A tal riguardo penso alle figlie di Giacomo Balla, Elica e Luce (Lotti 1 – 6) autrici di opere dal linguaggio figurativo e decorativo affine a quello del padre o la poco nota Corinna Modigliani (Lotto 34) sino a Fulvia Bisi (Lotto 198, stima € 5.000 – 8.000) e la sua vista mozzafiato verso il Mottarone, pittrice oggi oggetto di una mostra in corso a Villa Carlotta sul Lago di Como. La qualità e la storicità di un pezzo rimangono centrali nel nostro mercato e possiamo aggiungere l’interesse verso gli stranieri in Italia e, viceversa, gli italiani all’estero.»
Il catalogo intreccia, in alcuni casi, i propri capolavori con l’attualità espositiva dei musei italiani. Altro caso è quello di Luigi Bazzani (1836–1927), pittore e scenografo di successo, le cui opere sono considerate non solo espressioni artistiche, ma anche preziose testimonianze storiche delle scoperte archeologiche nelle città vesuviane. L’artista è attualmente protagonista della mostra “Luigi Bazzani e la casa pompeiana” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In asta figurano due opere: Il Foro di Pompei con il Vesuvio sullo sfondo (1888) e Ingresso del tempio (lotti 137 e 138).
Accanto ai grandi maestri, l’asta propone i generi più amati dal collezionismo: vedute veneziane e napoletane, scene di vita popolare e rurale, orientalismo, ritratti femminili. Dai disegni neoclassici databili intorno al 1810-1820 fino ai lavori degli anni 1960-1970, l’asta abbraccia oltre 150 anni di storia dell’arte italiana, restituendo il continuo dialogo tra tradizione e modernità, tra accademia e sperimentazione. È proprio in questo confine — fra Ottocento e Novecento, fra antico e moderno — che si colloca il cuore pulsante della vendita.
Informazioni
ASTA: martedì 28 ottobre, ore 10:00 – TORNATA 1 (lotti 1-152) e ore 15:00 – TORNATA 2 (lotti 153-280)
ESPOSIZIONE: dal 23 al 27 ottobre dalle ore 10:00 alle 19:00
SEDE: Via dei Bossi 2, Milano
CATALOGO ONLINE
https://www.finarte.it/asta/arte-figurativa-tra-xix-e-xx-secolo-milano-2025-10-28