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Opere dalla Collezione di Bruno Mantura

martedì 23 marzo 2021, ore 15:00 • Roma

76

Aurelio Mistruzzi

(Villaorba di Basiliano 1880 - Roma 1960)

Modello per la medaglia commemorativa della prima trasmissione della Radio Vaticana, il 12 febbraio 1931, 1931

Stima

€ 200 - 300

Lotto venduto

€ 320

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

bassorilievo in gesso
diametro cm 23

firmata in basso a sinistra: MISTRUZZI


Aurelio Mistruzzi, medaglista e scultore, ricevette la sua formazione artistica dal 1909 presso la Scuola dell’Arte della medaglia aperta due anni prima. Fu allievo di Giuseppe Romagnoli, professore e direttore della scuola, e di Luigi Giorgi, incisore capo della Zecca. Mistruzzi si affermò presto come ottimo medaglista, tanto da disegnare nel 1918 la moneta commemorativa di 100 lire, detta Vetta d’Italia, coniata nel 1925 per il 25° anno di regno di Vittorio Emanuele III. Nel 1920 realizzò la medaglia annuale celebrativa per il sesto anno del pontificato di Benedetto XV e divenne da quell’anno e fino al 1960 il medaglista della Santa Sede. Nel 1922 fu nominato membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon, nel 1924 membro della giunta direttiva della Commissione centrale pontificia per l’arte sacra, e nel 1932 incisore ad perpetuum della Sede apostolica. Ha disegnato un gran numero di medaglie annuali, giubiliari o commemorative durante i pontificati di Pio XI e Pio XII. Questa medaglia è stata realizzata per celebrare la creazione della Radio Vaticana, voluta da Pio XI e sotto la direzione tecnica di Gugliemo Marconi, dopo la firma dei Patti Lateranensi del 1929 e l’istituzione della Città del Vaticano come stato indipendente. Mistruzzi disegnerà un’altra medaglia nel 1958, in occasione dell’ampliamento della stazione della Radio Vaticana di Santa Maria in Galeria, messa in quell’occasione da Pio XII sotto la protezione dell’Arcangelo Gabriele. Una medaglia per celebrare la creazione della Radio Vaticana poneva un problema di iconografia all’artista incaricato di disegnarla: come iscrivere la modernità tecnologica nell’iconografia religiosa tradizionale? Come conciliare sacro e scienza, fede e tecnica, tradizione e modernità? Mistruzzi ha risolto il problema mettendo al centro della sua composizione un angelo che tiene nella mano sinistra una tromba nella quale soffia, metafora della voce divina (Tuba mirum spargens sonum…), mentre dall’indice della mano destra scendono dei lampi, immagine tradizionale della potenza divina e al tempo stesso dell’elettricità. Sullo sfondo, da un cavo teso tra due antenne, escono delle onde sonore. L’angelo che vola sopra il globo terrestre e diffonde il messaggio della Chiesa suggerisce l’idea che la scienza moderna non è altro che lo strumento della fede e della tradizione. La medaglia è stata emessa il 29 giugno 1931 dalla Regia Zecca Italiana (diametro 44,2 mm). Ne furono coniate tre edizioni, 800 in bronzo, 2000 in argento, e un numero non precisato in oro di cui non si conoscono esemplari, rimasti probabilmente in collezioni private. Sul diritto della medaglia, il busto di Pio XI è rappresentato di profilo, voltato verso la sinistra con zucchetto, mozzetta e stola con l’esergo: PIUS • XI • PONTIFEX MAXIMUS • A • X. La firma MISTRUZZI è incisa sotto il busto del papa e non sul rovescio della medaglia, come appare invece nel presente modello in gesso.


Jean-Louis Provoyeur

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