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La pittura come atto di piacere: Aricò, Griffa, Guarneri e i pittori analitici

Sei artisti diversi, sei modi di interpretare la Pittura, sei modi per ribadire che la Pittura non sarà e non potrà mai essere una lingua morta. O, almeno, finché anche un solo pittore avrà a disposizione un pennello e dei colori. L'asta di Arte Moderna e Contemporanea del prossimo 15 aprile offre una selezione di opere di Pittura Analitica assolutamente da non perdere.

Negli anni Sessanta e Settanta, con l’affermarsi dell’arte concettuale prima e dell’Arte Povera successivamente, la pittura ebbe una battuta d’arresto. Tanto che critici d’arte e curatori, come accade periodicamente, cominciarono a porsi il quesito “Pittura lingua morta?”.

Questo fino a quando alcuni artisti decisero di porre la propria attenzione sull’atto stesso del dipingere in ogni sua componente: colore, telaio, supporto, materia, superficie, luce, ecc. assumendo quasi un atteggiamento da psicoanalisti della pittura. Un gruppo di artisti di varie provenienze e generazioni che venne poi riunito per una comunione di ricerche da alcuni critici, come Filiberto Menna, sotto il nome di “Pittura Analitica” o “Pittura Pittura”.

 

Lotto 105, Rodolfo Aricò, Anomalia N. 3, 1969/70. Stima € 30.000 – 50.000

 

La ripetizione della parola pittura non nasce dalla paura che uno spettatore sbadato possa essere tratto in inganno dalla visione delle loro opere, ma dalla volontà che emerge fortemente da ogni tela dei vari artisti di omaggiare l’atto stesso del dipingere: un atto di piacere.

 

Lotto 97, Rodolfo Aricò, Composizione, 1972. Stima € 2.000 – 3.000

 

Il milanese Rodolfo Aricò, per esempio, rompe la classica forma rettangolare del telaio allungandola, stirandola, ruotandola o aggiungendovi lati. Rompendone i confini fa deflagrare le sue tele monocrome, che vanno alla conquista delle pareti dello spazio che le ospita come delle architetture. La sua “Composizione” del 1972, un acrilico su cartoncino, con le parti in rilievo e le tinte viola e blu che si fondono, sembra proprio aprire una finestra su un cielo stellato. La sua “Anomalia n.3” del 1969/70, un acrilico su tela applicata su pannello sagomato, con le sue parti in blu e verde che si compenetrano, crea un’illusione ottica in cui pieni e vuoti si alternano in una vibrazione continua. Un vero inganno per l’occhio.

 

Lotto 98, Riccardo Guarneri, Ritmi in rosa, 1977. Stima € 10.000 – 15.000

Se si osservano invece le opere del fiorentino Riccardo Guarneri, come “Ritmi in rosa” del 1977, da una superficie bianca sembrano emergere le componenti dello spettro visibile in tutte le sue tonalità. L’artista ha la capacità di rendere ancora più luminoso e accecante il bianco usato proprio grazie all’accostamento di tenui velature di rosso, viola, gialli, azzurri, un’operazione che, come per il movimento ottocentesco del pointillisme, ha lo scopo di riprodurre a livello pittorico la luce quasi nella sua stessa fisicità.

 

Lotto 87, Claudio Olivieri, Passo cieco, 1994. Stima € 4.000 – 6.000

 

D’altronde la componente principale della pittura è proprio la luce e a essa dedica la propria ricerca anche Claudio Olivieri, ma se Guarneri operava per scomposizione, Olivieri, come si può ben vedere in lavori come “Passo cieco” del 1994 e “Age d’or” del 1999, opera nel suo punto di confine quando i colori cominciano a fondersi tra loro. Con pennellate prive di spessore la tela sembra aprirsi a volute impalpabili di colore creando illusioni di tridimensionalità e movimento.

 

Lotto 96, Carlo Battaglia, Iride, 1972. Stima € 2.000 – 3.000

 

Il movimento e il ritmo sulla tela possono essere trasmessi anche tramite la ripetizione di un modulo, come si comprende bene dall’opera “Iride” di Carlo Battaglia. Un olio e tempera su tela del 1972, in cui un triangolo rosso su una superficie rossa compare e ricompare speculare su tutta la tela; l’occhio lo segue come se fossero forme ritagliate sospese sulla superficie dell’acqua. L’acqua, il mare e il tentativo di riproporne gli effetti visivi saranno infatti il soggetto di ricerca principale della carriera dell’artista di origini sarde.

 

Lotto 99, Paolo Cotani, Composizione, Anni’ 70. Stima € 7.000 – 10.000

 

Miscelando tra loro i tre colori primari giallo, blu e rosso si dovrebbe ottenere il nero, ma come sanno i pittori molto più spesso quello che si ottiene è un grigio in tutte le sue mille e più tonalità. Proprio il grigio è il tema di “Composizione”, un olio su tela degli anni Settanta del romano Paolo Cotani. Un artista che nelle sue opere ha reso protagonista la percezione della superficie, indagandone la natura e le possibilità sia in serie come “Fili Battuti” e “Bende” che come qui in “Composizione”, in cui delle pennellate incrociate tono su tono creano con il fondo un movimento, quasi un’increspatura, su cui l’occhio dello spettatore scorre mai pago.

 

Lotto 94, Giorgio Griffa, Senza Titolo, 1972. Stima € 1.000 – 1.500

 

Il torinese Giorgio Griffa ha fatto della singola pennellata di colore la sua cifra stilistica. Inconfondibili le sue tele libere (senza telaio) in cui sapientemente depone pochi tocchi o segni di colore secondo la partitura della sua mente e secondo rigide regole matematiche, regalandoci le medesime emozioni che usi colori a olio, acrilici o acquarelli come in questa carta del 1972. I segni che l’artista depone sulla superficie come delle note di colore danno vita a una melodia per gli occhi e per la mente. Nel “Senza Titolo” del 1973, sono invece delle linee di vari colori tirate a mano e quindi tremolanti a ritmare la superficie fino a interrompersi improvvisamente. L’artista sembra lasciare allo spettatore il compito di completarne il percorso mentalmente, realizzando un’opera “aperta”.

Sei artisti diversi, sei modi di interpretare la Pittura, sei modi per ribadire che la Pittura non sarà e non potrà mai essere una lingua morta. O, almeno, finché anche un solo pittore avrà a disposizione un pennello e dei colori.

La prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea, in programma per giovedì 15 aprile a Milano, offrirà un’importante selezione di opere di pittura analitica, spaziando dagli acrilici di Rodolfo Aricò fino alle caratterizzanti pennellate di Giorgio Griffa. Una vendita da non perdere per collezionisti e amanti della “Pittura Pittura”.

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